Viene chiamata “Nuova sars”, ma lo anche chiamano NCoV (nuovo coronavirus), altri MERS-CoV (coronavirus della sindrome respiratoria mediorientale).
Si tratta della evoluzione ( in positivo) della vecchia SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome, sindrome respiratoria acuta grave), cioè quella forma di polmonite atipica che, ovviamente, nacque in Asia (in Cina nel 2003) e che poi si diffuse in altri 16 Paesi (ma non in Italia) infettando più di 8.000 persone e mietendo 772 vittime.
Sono passati 10 anni senza che si verificassero nuovi casi, ma il virus non solo non è debellato, ma non esiste nemmeno un vero e proprio vaccino.
I sintomi?
Febbre alta, raffreddore, tosse forte. Sintomi che sono molto simili a numerose infezioni virali aspecifiche che per tutto l’inverno ma anche in queste settimane hanno colpito una gran fetta della popolazione.
Utile per la diagnosi dei tre 3 casi di Firenze è stata la indicazione del viaggio in Giordania.
L’allerta internazionale era scattata più di un anno fa, nell’aprile del 2012, proprio dalla Giordania.
Questo virus sembra meno grave rispetto alla Sars del 2003 che ha provocato tanti decessi.
I tre casi fiorentini, gli unici per ora italiani, sono molto probabilmente solo la piccolissima punta di iceberg di una diffusione ben più vasta. Ma finora i sintomi non hanno imposto ricoveri e controlli.
Allarme, si, allora, ma non paura.
Finora nel mondo ci sono stati almeno una cinquantina di casi con circa 30 morti( la maggior parte in Arabia Saudita).
In Italia ricoverato un Giordano che era stato recentemente in Giordania. Accertamenti su amici e congiunti venuti a contatto con l’ammalato e sul personale di Careggi anche essi venuti a contatto con l’ammalato nell’ospedale.