“Decolonizzare gravidanza e parto”: è questo il tema del seminario che si terrà all’Università della Calabria nell’ambito del corso “Studi di genere e metodo intersezionale”. Gli incontri si terranno lunedì 2 maggio nell’aula H3, dalle ore 11 alle ore 13, e martedì 3 maggio nell’aula G1, dalle ore 9 alle ore 11.
Le motivazioni che hanno spinto Laura Corradi,docente del Dipartimento DISPeS dell’Unical, ad organizzare questo seminario con le associazioni,le ostetriche e le studentesse hanno a che vedere con l’importanza dei temi della nascita, della gravidanza e del parto.
Attraverso questi corsisi vuole sottolineare il protagonismo femminile nell’evento della nascita e discutere con gli studenti, del corso del parto come pratica di empowerment e autonomia delle donne.
Ospiti dei due incontri l’ostetrica Silvia Puntillo dell’associazione “Dall’Ostretrica” e Monica Zinno, presidente dell’associazione “Infanzia e Adolescenza G. Rodari”. Verrà inoltre proiettato il video “Storie di parto, in Calabria le donne raccontano la nascita”.
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Le associazioni studentesche dell’Università della Calabria - Agorà, Aurora, Campus Friends, Campus Informa, Informa Studenti Farmacia, Itaca, La Fenice, Sud, The Cube e Unione Studentesca - hanno inviato nei giorni scorsi una lettera-appello al Presidente e al Vicepresidente della giunta regionale per chiedere un impegno economico-finanziario per la copertura totale delle borse di studio per gli studenti UniCal.
“Chiediamo che la Giunta Regionale guidata dal presidente Roberto Occhiuto, facendosi carico di questa urgenza, provveda all’erogazione dei 2 milioni di euro promessi dalla precedente Giunta per coprire il 100% delle borse di studio a.a. 2020/2021 e della quota di finanziamento (almeno il 40% del FIS) prevista ex d.lgs. 68/2012 a carico delle regioni per il raggiungimento della copertura totale di borse di studio e premi di laurea anche nell’a.a. 2021”, scrivono i rappresentanti delle associazioni UniCal, che sottolineano come la non erogazione della quota di finanziamento prevista ex d.lgs. 68/2012 a carico delle regioni, di almeno il 40% del FIS, comporterebbe il mancato riconoscimento delle quote premiali del FIS nei successivi anni, portando la Calabria in una situazione con poche vie d’uscita in termini di garanzia del diritto allo studio.
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Economia - Ambiente - Eventi
Arcavacata di Rende, 26 dicembre 2019 - «In Calabria il diritto allo studio troppo spesso non viene rispettato. Questo diritto, costituzionalmente protetto, infatti non è garantito a tutti gli studenti idonei per mancanza della totalità dei fondi necessari a ricoprire, ogni anno, l’intero fabbisogno. Da ciò la presenza, nella nostra università, di una figura aberrante, triste ed anticostituzionale: “L’idoneo non beneficiario”, cioè lo studente che, pur rispettando i requisiti di reddito e merito, non riceve la borsa di studio per mancanza di fondi».
È quanto scrivono in una lettera, indirizzata ai candidati alla carica di presidente della Regione Calabria, Antonio Maiolino e Vincenzo Delle Donne, studenti e membri rispettivamente del Senato Accademico e del Consiglio d’Amministrazione dell’Università della Calabria, insieme ai presidenti delle Associazioni studentesche componenti della coalizione “NOI”, “Informa Studenti Farmacia”, “SUD”, “Campus Informa Studenti”, “La Fenice”.
Un appello che giunge dai giovani universitari calabresi che sono certi non «resterà inascoltato. Viviamo in un territorio dal contesto storico molto difficile, dove il tasso di disoccupazione giovanile tocca livelli altamente preoccupanti e l’emigrazione è un fenomeno quanto mai attuale dunque riteniamo che non sia possibile prescindere, specialmente per chi si candida a governare la nostra Regione, dal sostenere ed incentivare tutti, soprattutto i meno abbienti, all’istruzione ed alla formazione professionale partendo proprio dalla garanzia di un diritto costituzionale come quello del diritto allo studio.
Proprio per questo auspichiamo – scrivono i giovani universitari nella lettera - che vi stia a cuore il futuro di tanti giovani studenti e la soluzione di questo grave problema che affligge molti di essi, e che inseriate, nel vostro programma elettorale, soluzioni concrete per combattere ed eliminare definitivamente la figura dell’idoneo non beneficiario, considerando la modifica della legge Regionale sul diritto allo studio che in Calabria risale al 1985 e che si dimostra oggi incapace di attuare e garantire il diritto allo studio per tutti a causa della mancanza di un fondo regionale strutturato, a nostro avviso necessario, per garantire ogni anno, ai sensi del d.lgs. 68/2012, la quantità di fondi che occorrono per il conferimento della totalità di borse di studio e agevolazioni agli studenti idonei.
Siamo fiduciosi che l’appello che vi giunge da parte dei giovani calabresi non resterà inascoltato e che vi dimostrerete sensibili e disponibili ad affiancarci in questa battaglia per la difesa e la speranza di un futuro migliore per la nostra Regione e i calabresi tutti».
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Calabria
Riceviamo e pubblichiamo
Si sono presentate le candidature per l’elezione a Rettore dell’Università della Calabria, una struttura strategica per il futuro della regione. Sono elezioni decisive perché i prossimi sei anni di mandato saranno il preludio di un rilancio o la deriva della decadenza. Le elezioni del Rettore devono essere un’occasione di profonda riflessione sul futuro dell’Ateneo e quindi della Calabria. Non serve schierare opposte – ed inutili – tifoserie, fare professioni di fede oppure proporre soluzioni di dettaglio a questioni gigantesche. Di fronte a problemi epocali non si può ricorrere a soluzioni burocratiche ma occorre misurarsi su una visione di ampio respiro, non perpetuando una sorta di “manutenzione del dolore” che parte dall’esistente. Va quindi coinvolta tutta la società regionale poiché l’Università è talmente importante da non poterla affidare solo agli addetti ai lavori.
In 50 anni l’Università della Calabria ha svolto un insostituibile ruolo di promozione civile e sociale, consentendo per la prima volta a migliaia di figli di famiglie di medio e basso reddito di accedere ai più alti gradi degli studi, realizzando un principio costituzionale. Ancora oggi l’Università della Calabria, in base all’illuminata impostazione iniziale di Beniamino Andreatta, è il primo ateneo per residenzialità d’Italia, grazie anche all’idea del campus, che ci consente di essere la seconda università d’Italia tra i grandi atenei, dopo Perugia che è di origini medievali.
Il rettore uscente Gino Crisci ha, quindi, fatto un buon lavoro, in condizioni estremamente difficili, interne ed esterne. Secondo me, equilibrio e buon senso hanno caratterizzato il suo mandato. Come tutte le cose forse si poteva fare meglio, ma nel caso specifico era certamente molto più facile fare peggio.
Infatti, occorre confrontarsi con una serie di problemi. Tra questi, la riduzione degli studenti che è un problema nazionale. L’Università della Calabria ha perso negli ultimi anni 8.000 studenti, praticamente più di tutti gli iscritti messi assieme dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria (circa 6.000) e dell’Università “Dante Alighieri” di Reggio Calabria (meno di mille). Le previsioni demografiche effettuate da Giuseppe De Bartolo ci dicono che nel 2050 in Calabria saremo 1 milione e mezzo dagli attuali 2 milioni e che la riduzione più severa avverrà nell’area urbana Cosenza-Rende, quella più dinamica e quindi più veloce al cambiamento. Il dato più drammatico è che negli ultimi 15 anni hanno lasciato la Calabria in via definitiva 180 mila giovani: una desertificazione delle migliori energie. Va poi attentamente verificata la sfida crescente delle università telematiche. Nelle recenti vicende relative ai crediti aggiuntivi per l’insegnamento, gli atenei telematici anche nella nostra regione hanno fatto la parte del leone. A differenza di quelli tradizionali, le telematiche aumentano gli iscritti e ci sono studi che prevedono che negli USA tra dieci anni metà delle università tradizionali scompariranno con una conseguente disoccupazione di massa nel settore. Inoltre, gran parte delle università sopratutto meridionali, compresa la nostra, attraggono, su base prevalentemente provinciale, i figli di famiglie di medio e basso reddito, allargando ancora di più le diseguaglianze.
Ma il rischio più grave è rappresentato dalla circostanza che il settore della conoscenza a livello globale è già colpito da uno tsunami. Con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale scuole e università rischiano di formare professioni già morte, destinando alla disoccupazione perenne buona parte delle nuove generazioni. Ma in tutta Italia non ci stiamo accorgendo di questa elementare verità.
Un dato sul quale prestare la massima attenzione è quello della sicurezza, poiché in una regione come la nostra, il fattore criminalità va posto nella massima evidenza, essendo la nostra università, dopo la Regione, il primo centro di spesa della Calabria. Il recente e opportuno protocollo sottoscritto con il Ministero dell’Interno va appunto in questa direzione. Sarebbe molto utile però ampliare drasticamente i controlli, previsti al momento solo per appalti superiori a 5 milioni di euro.
Per aumentare l’attrattività dell’Università della Calabria, secondo me occorre ragionare in termini di sistema e non in modo autoreferenziale. Da assessore alla Cultura della Regione Calabria avevo promosso nel 2012 una ricerca indipendente della Fondazione “Giovanni Agnelli” sul sistema universitario calabrese e le scelte dei diplomati. Era emerso che il 37 per cento dei diplomati sceglieva atenei fuori regione e addirittura l’11 per cento del totale si orientava verso l’Università di Messina. Si avanzavano alcune proposte per rafforzare il sistema: federare gli atenei della regione, valorizzare il fattore campus, attrarre studenti del bacino del Mediterraneo, sviluppare i dipartimenti di eccellenza creando un collegio interdisciplinare. Inoltre, venivano analizzati i bilanci degli atenei che presentavano, già allora, evidenti criticità, soprattutto in relazione all’eccessivo numero dei dipendenti.
Occorrerebbe, inoltre, attrarre nuovi studenti tra i diplomati calabresi. È un problema nazionale cercare di intercettare i 250.000 diplomati, su 500.000, che ogni anno non si iscrivono nelle università. E tra gli iscritti poi il 30 per cento abbandona dopo il primo anno. Occorre sviluppare efficaci politiche di Ateneo per attrarre iscritti e limitare gli abbandoni. Ci sono esempi virtuosi da studiare in Italia.
Appunto per questo, occorre prestare la massima attenzione alle prossime elezioni per il Rettore dell’Università della Calabria. Il dato che, secondo me, condizionerà inevitabilmente l’esito delle elezioni è rappresentato dalla circostanza che su circa 750 docenti di ruolo che votano, circa 330 hanno già ottenuto l’idoneità per il passaggio alle categorie superiori. E altre due tornate di abilitazioni sono già in previsione. Constatando i dati, è praticamente impossibile esaudire tutte le richieste. Il problema è nazionale ed è frutto di un sistema ormai fuori controllo, che probabilmente contribuirà ad abbassare drammaticamente il livello dell’insegnamento universitario». Le dinamiche che si sviluppano nelle università per individuare le scelte dei docenti le ha ben descritte qualche anno fa Pierre Bordieu nel suo “Homo accademicus”. Inoltre, dobbiamo evitare le tendenze che si stanno già evidenziando nelle scuole, dove dal 2014 al 2018 con 200 mila studenti meno si sono registrati 100 mila docenti in più.
Pertanto, con l’inevitabile diminuzione dei finanziamenti ministeriali legati alla progressiva crisi fiscale che sarà ancora più critica nei prossimi anni, con la limitazione dei fondi nella programmazione europea, con la conclamata riduzione del numero degli studenti, con le inevitabili pressioni per le progressioni di carriera degli abilitati, con la prevedibile espansione delle telematiche, tra 10 anni come si pagheranno i nostri stipendi? Questa, secondo me, è la domanda di fondo alla quale dovrebbero rispondere i programmi dei candidati a Rettore che chiedono il voto alla comunità accademica. E dalla risposta a questo quesito si vedrà qual è l’idea di università che si intende sviluppare nei prossimi”.
Mario Caligiuri
Professore ordinario di pedagogia della comunicazione
Università della Calabria
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Calabria
L'assessore giusta comunque ha sentito gli esperti della Unical i quali hanno espresso la convinzione che il ministero possa approvare il bilancio. Speriamo sia così. Una non approvazione tra l'altro non sarebbe una soluzione, porterebbe allo scioglimento del consiglio ed a nuove elezioni. Il problema reale è sempre lo stesso :occorrono meno uscite e più entrate.
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Cronaca
Eccovi l’Italia dai 22 pesi e 22 misure
Si, si. Non 2 pesi e 2 misure, ma 22.
Il giorno dopo che ci viene detto che un calabrese su tre( circa) sceglie università fuori regione, leggiamo che la Unical stabilizza 50 precari.
E lo fa “ Dopo un lungo percorso fatto di confronti, interlocuzioni con il Ministero e impegno del rettore e dell’amministrazione, arrivano le assunzioni per 50 precari dell’Università della Calabria. Un traguardo atteso e a lungo inseguito, che ora approda alle fasi finali.
Ad annunciare le stabilizzazioni, rese possibili grazie al decreto Madia, è stato il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, che nei giorni scorsi ha riunito il Cda che ha approvato la delibera.
I nuovi contratti, che saranno firmati i prossimi giorni, riguarderanno la quasi totalità del personale finora assunto a tempo determinato dall’università.
Restano fuori, perché privi dei requisiti, solo alcune unità di persone per le quali il rettore spera di poter intervenire, non appena si presenteranno le condizioni di legge.
Molto soddisfatto il rettore Crisci che ha commentato: «Siamo felici di poter garantire stabilità a cinquanta lavoratori e alle loro famiglie, in tempi non facili per l’occupazione.
Penso che la nostra sia una delle poche università in Italia che sia riuscita a stabilizzare un numero così alto di personale precario.
Con queste ultime assunzioni, passa a 108 il numero di personale assunto a tempo indeterminato dal momento del mio insediamento e del Consiglio di amministrazione in carica.
Da questo si evince l’enorme attenzione che riserviamo al personale tecnico amministrativo, che ho sempre ritenuto un pilastro per la crescita della nostra università.
Il raggiungimento di un traguardo del genere fa parte di una strategia complessiva di rafforzamento del capitale umano dell’ateneo, pur nelle ristrettezze economiche imposte dalla politica di blocco che penalizza, da diversi anni, il mondo universitario, specialmente al Sud».
«Il prossimo passo – ha concluso Crisci – sarà lo sblocco delle progressioni di carriera, ferme ormai da troppo tempo.
E’ grazie al lavoro del personale tecnico amministrativo che la macchina amministrativa dell’Unical funziona correttamente ed è giusto che ognuno di loro veda riconosciuto il frutto della propria competenza e dei sacrifici».
Una domanda allora.
Perché il decreto Madia si applica per le università( tra cui l’Unical), per le province (tra cui Cosenza) e non per i comuni?
Ma che razza di nazione è la nostra?
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Cosenza
Uno dei passaggi sicuramente più difficili da fare per un giovane diplomato è quello che lo porterà a chiedersi come scegliere l’università che possa soddisfare sia la sua voglia di conoscenza, sia la sua necessità di trovare un lavoro.
Infatti, a diciotto anni si può essere ancora piuttosto indecisi, e la scelta del successivo corso di studi può davvero mettere in crisi.
Esistono sicuramente dei sistemi grazie ai quali orientarsi al meglio, e soprattutto mediante i quali cercare di trovare la propria strada.
Come scegliere l’università in modo semplice
Se vi state chiedendo come scegliere l’università da frequentare sappiate che siete in buona compagnia!
Infatti, la maggior parte dei neodiplomati si trova ad affrontare il medesimo dilemma che può portare anche ad avere grandi dubbi e a non sapere in quale direzione andare.
In primo luogo, sarà comunque necessario sapere che la scelta dell’ateneo non vincolerà la vostra vita per sempre. Oggi, infatti, una laurea è sicuramente necessaria per lavorare, ma spesso sarà possibile anche svolgere il proprio mestiere in settori non direttamente collegati ad essa.
Inoltre, vedendo come solo il trenta percento degli iscritti alle università arriva alla laurea, sarà necessario cercare di prediligere un percorso di studi che vi convinca a pieno, piuttosto che uno imposto dai genitori o dalle necessità di carriera.
Come scegliere l’università passo per passo
Ora vediamo quelli che possono essere alcuni passaggi grazie ai quali potrete scegliere la vostra università in modo più sereno, ma anche più consapevole:
• Informarsi
Iniziare ad informarsi sulle facoltà esistenti vi consentirà di conoscere quali saranno le proposte presenti sul “mercato”.
Non limitatevi a quelle presenti vicino a casa vostra, in quanto potreste sempre diventare studenti fuori sede oppure seguire i corsi delle università telematiche, presenti sempre di più anche in Italia.
• Avere degli obiettivi
Pensate a ciò che vorreste fare da grandi: è ovvio che se volete fare il medico dovrete iscrivervi a medicina, ad esempio!
• Seguire le proprie attitudini
Cercate di essere realisti e di fare un piccolo esame di voi stessi: quali sono i campi nei quali siete più bravi e quelli, invece, nei quali non eccellete affatto? Qualora non vi piaccia la matematica dovreste evitare le facoltà scientifiche, ad esempio.
Ovviamente, nei diversi percorsi universitari potrete sempre trovare delle materie che vi piaceranno di meno rispetto ad altre, ma nel complesso l’università dovrà rispettare la vostra indole.
• Pianificare il futuro
A seconda del mestiere che volete fare potrebbero essere necessari più o meno anni di università. Esistono percorsi più lunghi, come quello in medicina o in giurisprudenza, mentre altri che possono consentirvi di lavorare già con la laurea triennale.
Cercate, quindi, di capire anche per quanto tempo potreste essere in grado di impegnarvi a studiare
.•Partire dalla base scolastica
Nel valutare il percorso universitario dovrete anche prendere in considerazione il vostro background a livello di conoscenze scolastiche.
Ovviamente, non vi sarà interdetto un percorso particolare solo perché il vostro diploma non rientra nella medesima area formativa, ma dovrete cercare di capire se gli scogli che potrete incontrare siano per voi superabili.
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Italia
Il 16 e il 17 maggio si terranno le elezioni studentesche per il rinnovo della rappresentanza dell’Università della Calabria. La partecipazione democratica degli studenti rappresenta un momento fondamentale per la nostra comunità, nonché la possibilità di affermare una visione innovativa ed inclusiva dell’Ateneo.
Per questo motivo, Carlo Miceli, studente di giurisprudenza, originario di Rocca Imperiale, comune situato nell’Alto Ionio cosentino, ha deciso di mettere a disposizione della comunità studentesca il suo impegno. Lo farà scendendo in campo in queste elezioni, candidandosi al Comitato per lo Sport Universitario, da indipendente, all’interno della lista ATHENA.
“Ho deciso di candidarmi al Comitato per lo Sport perché ritengo l’attività sportiva fondamentale per la formazione dell’individuo e credo che l’ambito universitario debba dare il suo contributo anche sotto questo punto di vista. Lo sport, infatti, costituisce non solo la possibilità di migliorare il proprio benessere fisico, ma anche l’opportunità di cogliere benefici sotto il punto di vista della crescita personale. Lo sport, inoltre, può essere veicolo della costruzione di una comunità e del senso di appartenenza ad essa, aspetto che ritengo fondamentale in un’epoca segnata da un forte individualismo”.
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Cosenza
Unical, quattro associazioni a supporto del candidato al senato accademico Antonella Massaro ex presidente di AGOS, per le elezioni studentesche del 16 e 17 maggio 2018. Le associazioni coinvolte sono: Unicalife, Unicalmente Studenti di Gerardo Nicoletti e The Cube fondata da Fernando Militerno e con il presidente Davide Laporta, unite all’associazione Sviluppo Universitario dell’attuale rappresentante degli studenti, l’eletto al CUS Giulio Curcio Terremoto. Soddisfatti del maxi accordo e a supporto del progetto, Williams Verta tra i fondatori di SU e coordinatore provinciale dei giovani dell’UDC, i membri dell’ex direttivo di AGOS Ferdinando Falcone e Gerardo Varrà, Gianluca Frega ex RDU, Anna Pia Tedesco ex DUMA e Vincenzo Curti, tra i fondatori della lista UNIDEA che ha vinto le scorse elezioni universitarie. l ragazzi all’unisono, parlano di un forte accordo, che ha al centro del progetto la voglia di lavorare insieme e di esprimere uno studente giovane che possa tutelare in primis i diritti di tutti gli studenti dell’Università della Calabria. Massaro, giovanissima studente di Ingegneria Edile-Architettura, ha affermato: “La mia è una candidatura al di fuori di qualsiasi schema politico, ecco perché abbiamo scelto lo slogan ‘Per un Senato più chiaro vota Massaro’. Sono contenta di tutti questi attestati di stima intorno alla mia persona. Il mio impegno sarà massimo e al servizio della lista UnIdea, inoltre di tutti coloro che vorranno darmi fiducia. Sono una giovane donna è vero, ma da sempre impegnata nel sociale. La mia è una candidatura frutto dell’impegno di più associazioni, che credono nel lavoro di squadra e lo dimostra questa candidatura unanime. Se dovessi risultare eletta, cercherò di dare voce a tutti gli studenti, cercando di risolvere quelle problematiche che da tempo affliggono il nostro ateneo. I punti su cui mi batterò principalmente sono, più tirocini formativi, aumento della sicurezza, più convenzioni laurea/lavoro e meno tasse, perché penso che lo studio è un diritto sacrosanto e che dev’essere facilmente accessibile a tutti”.
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Calabria
Rende. Nell’ambito delle attività di controllo del territorio, ulteriormente intensificate su disposizione del comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, il tenente colonnello Piero Sutera, i militari dell’aliquota radiomobile di rende, nella serata di ieri, hanno tratto in arresto con l’accusa di “Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” un 22enne di Cosenza e un 27enne di Crotone, entrambi studenti universitari.
I militari del’Arma della compagnia diretta dal capitano Maieli, hanno avviato una serie di controlli in via Verdi.
Un 22enne, aveva imboccato quella via contromano alla guida della propria autovettura.
Bloccato dalla pattuglia di servizio, il comportamento sospetto ha portato ad eseguire una perquisizione personale, durante la quale il giovane è stato trovato in possesso di un involucro in cellophane contenente 1 grammo di “Hashish”.
I militari hanno quindi proceduto ad approfondire il controllo anche all’abitazione del giovane rinvenendo, all’interno della sua camera, 150 grammi di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”, un “grinder” e un “bilancino di precisione”.
Inoltre, nel corso della perquisizione domiciliare, è stata rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente all’interno della stanza del coinquilino, il 27enne di Crotone, trovato in possesso di 402 grammi di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”, un “bilancino di precisione” e “materiale per il confezionamento”, tutto sottoposto a sequestro.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa della direttissima prevista nella giornata di domani 12 marzo.
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Cosenza