Redazione TirrenoNews
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All’indomani del disastro di Fukushima il governo giapponese prese la soluzione storica di chiudere tutte le centrali nucleari nel Paese.
Una notizia incredibile per uno stato tecnologicamente all’avanguardia nel settore.
Ora le ragioni economiche hanno indotto il nuovo premier Shinzo Abe a comunicare un passo indietro.
Insomma il Giappone inizia a lavorare per riaprire le centrali nucleari.
Ma per tranquillizzare la stessa popolazione il premier ha precisato che la riaccensione dei reattori sarà preceduta da una messa in sicurezza degli stessi secondo standard di sicurezza moderni.
Oggi 8 marzo la borsa giapponese è schizzata verso l’alto!!!
Non sorprende come curiosamente contemporaneamente il ministro tedesco dell’ambiente, Peter Altmaier, ha lamentato come la prevista uscita dal nucleare da parte della Germania peserà sulle casse dello Stato e dei cittadini qualcosa come 1000 miliardi di euro.
Calcoli eccessivi secondo gli ambientalisti che li hanno contestati.
E’ evidente come la paura del nucleare sia passata.
Poco importa che il fondo marino vicino al complesso nucleare danneggiato di Fukushima presenti “Alti livelli di materiale radioattivo”( a 20 – 30 metri di profondità vicino al porto davanti al complesso nucleare i campioni contenevano 90.000 becquerel di cesio 134 e 87.000 becquerel di cesio-137 per chilogrammo e 52.000 becquerel/Kg di iodio-131).
E poco importa se i tonni del Sol levante sono immangiabili perché presentano ancora tassi elevatissimi di radioattività
Tanto , ed è notizia di oggi, anche i cinghiali italiani del nord Italia sono contaminati dal Cesio 137 di Chernobyl
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UDC: Vince Cesa, Vince Occhiuto, Perde Casini, Pareggia Tassone.
Venerdì, 08 Marzo 2013 16:31 Pubblicato in Alto TirrenoTassone avrebbe voluto l'azzeramento dei vertici dell’UDC e l'avvio di una fase commissariale fino al congresso, ma se alla proposta hanno aderito tutti quegli esponenti del partito contrari alla scelta di consegnarsi anima e corpo a Mario Monti, pur tuttavia ha impaurito e non è stata vincente.
E’ passata, invece, quella di Cesa per il congresso da tenersi il 27 aprile. Un congresso da preparare meticolosamente e sulla base di un assunto imprescindibile reso nella dichiarazione di Cesa:«Nei prossimi giorni possiamo fare tutto, criticarci, discutere, confrontarci anche aspramente. Quello che non possiamo permetterci assolutamente è dividerci. Sappiamo bene che l’1,8% non è un risultato del tutto sincero, noi valiamo molto di più. Quell'1,8% finale che abbiamo raccolto due settimane fa è un risultato che ci sottostima».
Casini non c’è! Casini, il perdente, responsabile di aver drammaticamente sceso il partito a soli otto seggi alla camera e due al Senato, ha inviato un messaggio con il quale dichiara «finita una stagione».
E mentre Cesa cerca “ idee nuove e costruttive” per una nuova “idea politica” di un “nuovo UDC” esce amaro il commento di Tassone: «se fossimo andati da soli alle elezioni» non saremmo qui oggi e così!
Ma c’è anche chi sorride. E’ Roberto Occhiuto al quale Cesa ha dato il via libera per il parlamento. Cesa sceglierà il seggio in Puglia, lasciando libero ad Occhiuto quello calabrese. E Roberto sorride e si limita a dichiarare: «È tutto ok».
D’altro canto il dato elettorale calabrese offerto dalla gestione del potere è rilevante ( solo il nipote di De Mita, peraltro nemmeno eletto, ha fatto meglio in Campania) ed intoccabile.
Per questo sorride anche Scopelliti. E chi toccherà più, ora, questa alleanza in Calabria?
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