BANNER-ALTO2
A+ A A-

segretariaPare che avrebbero volontariamente manipolato un'indagine per far ricadere la responsabilità penale di un abuso edilizio su una persona che in realtà ne sarebbe estranea. 

Ecco perché da stamattina il Segretario Comunale e un Agente della Polizia Municipale di Falerna, Maria Luisa Mercuri e Rosario Mendicino, sono stati interdetti dai pubblici uffici attraverso un’ordinanza cautelare della durata di dodici mesi emessa dal Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura della Repubblica.

La Dottoressa Maria Luisa Mercuri è conosciuta nella nostra città poiché è stata Segretario Comunale nel Comune di Amantea per cinque anni consecutivi, Amministrazioni Sabatino/Pizzino, mentre il vigile urbano Mendicino è attualmente in forza anche nel nostro comune, ad entrambi auguriamo di poter dimostrare la loro estraneità ai fatti, nel secondo grado di giudizio in tribunale.

Nell'atto, che è stato notificato ai due dai carabinieri della Stazione di Falerna, sono contestati i reati di abuso d’ufficio in concorso e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso. 

In sostanza, secondo le ricostruzioni degli inquirenti e delle forze dell'ordine, i due nell'esercizio delle loro rispettive funzioni pubbliche avrebbero compiuto una serie di irregolarità nel corso di un'indagine aperta dalla procura di Lamezia Terme per un abuso edilizio che si sarebbe consumato a Falerna. 

In particolare, la procura ha conferito una serie di attività di polizia giudiziaria all'agente della Polizia Locale di Falerna e questi, a sua volta, avrebbe delegato questa attività al Segretario Comunale, che non solo non avrebbe i titoli necessari a svolgere queste delicate funzioni - come ad esempio raccogliere alcune testimonianze - ma si sarebbe trovata anche in una condizione di conflitto d'interesse. 

Fra la persona coinvolta nell'indagine per abuso edilizio e il segretario, infatti, stando alle ricostruzioni effettuate vi sarebbe un trascorso di denunce e scontri giudiziari tale da rendere il segretario in una condizione di evidente conflitto d'interessi.

Infine, secondo le ipotesi della Procura, avrebbero anche prodotto documenti falsi per avvalorare una responsabilità del terzo soggetto nell'abuso edilizio. 

Da qui, la decisione della Procura della Repubblica di Lamezia Terme di emettere un'ordinanza cautelativa e sospendere il Segretario Comunale e Agente dall'esercizio dei rispettivi pubblici uffici.

Pubblicato in Politica

Possiamo parlare di guerra dei numeri? Certamente.

Scrive il Quotidiano di oggi 21 agosto che il sindaco Monica Sabatino e l’assessore Sergio Tempo all’unisono avrebbero commentato:”

Da dove è venuta fuori questa cifra , non è dato saperlo. Che abbiamo un debito per la depurazione è un dato di fatto oggettivo, incontestabile, ma lo stesso non supera i 500 mila euro”

Una cifra 500 mila euro molto, molto lontana dai 2milioni e settecento mila euro di cui abbiamo sentito parlare.

Quale mai sarà la verità?

A questa affermazione risponde la sindaca di Nocera con il seguente post :Leggiamo sulle pagine del Quotidiano della Provincia di Cosenza che il Sindaco di Amantea Monica Sabatino, nel mentre ci invita a denunciare gli scarichi a mare, riconosce finalmente anche se per cifre molto diverse da quelle reali, di essere debitrice nei confronti del nostro comune”

 

Un innegabile avvicinamento delle posizioni dei due comuni.

E non solo.

La sindaca Sabatino, per come riportato dal Quotidiano, avrebbe dichiarato che “ alla sottoscritta non sono mai giunte immagini che dimostrano lo scarico abusivo di reflui da parte di nessuna abitazione. In alcuni scatti si vede solo dell’acqua sporca( se ne trovano a milioni sul web). Se la Gigliotti era certa di quello aveva visto, bene avrebbe fatto a chiamare l’unica autorità preposta a fare giustizia per i danni ambientali: la procura. Non è sicuramente con un post che si risolve il problema. Fare la guerra tra poveri non giova a nessuno. Si deve fare in modo di attirare l’attenzione della regione per riuscire a trovare una soluzione che risolva questo problema”.

Un bel passo avanti, anzi più di uno.

 

Il primo è la affermazione che il problema esiste e non è quindi una invenzione della sindaca di Nocera.

Il secondo è che il problema non si risolve tra i poveri ma con i finanziamenti della regione che non può restare inerte e silenziosa su una vicenda storicamente difficile .

Onore al sindaco Sabatino.

Non solo ma il terzo passo avanti è il richiamo a far tesoro della presenza della procura di Paola il cui PM dr Giordano bruno è sempre stato attento agli aspetti igienico sanitari ed alla tutela del mare.

Sulla stessa linea anche la sindaca di Nocera che nel post di oggi pomeriggio dichiara: “Affidando agli uffici amministrativi dei nostri rispettivi comuni il calcolo delle somme complessivamente spese a titolo di gestione del depuratore, corrente elettrica, acqua, spese straordinarie, smaltimento fanghi ecc.ecc, e a ripartirle correttamente e proporzionalmente fra tutti i comuni aderenti al depuratore consortile” continua dichiarando di prendere “ atto dell'apertura del Sindaco Sabatino e la invitiamo a comunicarci la Sua disponibilità per un sopralluogo congiunto presso tutti gli scarichi abusivi e inquinanti censiti e fotografati, per i quali abbiamo sempre provveduto ad informare la Capitaneria di Porto, e quindi venire con noi presso la Procura di Paola per sporgere formale querela verso coloro che saranno individuati come responsabili” per concludere “Attendiamo fiduciosi e intanto godiamoci il mare che, grazie alle sue grandi capacità autorigeneranti, si é ripulito e da giorni ormai ci ha fatto dimenticare gli speculativi e gli sporcaccioni criminali che sversano liquami a mare anche solo miserabilmente per evitare il costo di un autospurgo o di un intervento manutentivo”.

Due cose vogliamo dirle anche noi di Tirrenonews.

La prima è che il mare più che rigenerarsi si muove e porta verso sud quanto viene immesso a nord.

La seconda è quanto dichiarato e non contestato da Tanzi sulle responsabilità dei sindaci dei comuni che gestiscono malamente ed insufficientemente proprio gli impianti di depurazione.

Pubblicato in Primo Piano

Lamezia Terme – Il Presidente della Lamezia Multi servizi, Giuseppe Costanzo, dice basta al malvezzo di alcuni dipendenti che abusano nella assenze dal lavoro così creando gravi problemi nel servizio reso alla società.

 

E lo fa depositando un esposto presso la competente Procura della Repubblica.

 

Dichiara il Presidente di essere intervenuto “al fine di contrastare la diffusa e malsana pratica del ricorso da parte di alcuni dipendenti a medici presunti compiacenti per il rilascio della certificazione giustificatrice dell’assenza dal posto di lavoro per malattia.

Più precisamente, nel caso sottoposto all’attenzione della Procura, è apparsa paradossale ed inverosimile l’insorgenza dello stato di malattia, formalmente coperto da certificato medico, di un dipendente in coincidenza di determinate circostanze aventi carica conflittuale nei confronti del datore di lavoro.

 

Ritenendo simili accadimenti gravi ed intollerabili (anche perché ripetuti nel tempo e in presenza di medesime circostanze) per la violazione delle norme poste a tutela di determinati diritti nonché pregiudizievoli dell’efficienza e della produttività della società Lamezia Multiservizi S.p.A. il Presidente, Dott. Giuseppe Costanzo, ha investito la Procura della Repubblica per gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti descritti nell’esposto”.

Qualcuno ( inutile fare il lungo elenco) pensa che Gigino Pellegrini sia tanto flessibile da ritirarsi dal praticare il percorso di ricerca della verità ed attuazione della legge. Non è così, non lo è affatto! Anzi come tutti gli uomini forti di Calabria, più viene avversato più diventa forte nella sua ricerca di verità e di giustizia.

 

E non si ferma nemmeno (o forse soprattutto) se tra i suoi denigratori si rinviene chi la giustizia dovrebbe attuarla. Eccone una ulteriore prova:

“ Penso sinceramente – dice Gigi- che chi amministra la Cosa pubblica dovrebbe a suo modo sentirsi responsabile, della propria Terra e del proprio paese. Com'è noto questo non avviene. Negli ultimi anni questo pensiero si è addirittura tramutato in una spina dolorosa, continua, nella ricerca di un nesso tra quanto stava capitando, in particolar modo nel nostro territorio e sull’impossibilità di definire la qualità della vita. Trovare un nesso tra l’attuale situazione di chi amministra il Bene Pubblico e alcuni concetti di fondo come la trasparenza e la correttezza da parte delle Autorità.

Concetti che mi sono venuti ripetutamente alla mente perché nelle mie diatribe quotidiane di questi ultimi giorni con i cittadini di questo paese che mi ha visto nascere, mi è sempre stato rinfacciato di inseguire concetti indefinibili che ci avrebbero impedito una corretta pratica e moderna gestione della nostra terra. E così – poiché non mi arrendo tanto facilmente – ho pensato che fosse venuto il momento di socializzare questo mio pensiero, vista l’impossibilità di farlo dove invece si dovrebbe fare, e dove invece si preferisce usare sempre più spesso il potere contro la verità. A conferma di ciò mi sono sentito costretto a ritornare sul problema della zona demaniale in località Coreca. Scrivevo, circa 10 giorni fa: “Si riportano in questo testo alcune foto, della zona della concessione, scattate in questi giorni. Sarebbe opportuno che le Autorità competenti facessero chiarezza su tutto ciò e portare a conoscenza degli Amanteani che si vedono ogni giorno di più limitati nell’uso dell’arenile demaniale e dunque l’accesso a quel mare da sempre frequentato sia da loro che dai turisti in visita ad Amantea. Quello che le Autorità competenti devono assolutamente chiarire ai cittadini sono i seguenti punti: Se la concessione in oggetto è tuttora agricola oppure è diventata altro. I 1790 metri quadri sono ancora bene demaniale o altro? Questo perché c’è un imprenditore che ne rivendica la proprietà e dunque ne impedisce l’accesso a chiunque. Se l’imprenditore dovesse essere nel giusto sarebbe necessario informare la cittadinanza quando avvenuta la vendita della zona demaniale in questione”.

Un invito inascoltato, per ora, ma è possibile ritenere che questa apparente o reale omissione possa dare i suoi frutti allorchè nella vicenda interverrà la competente magistratura.

“A seguito di ciò – continua Gigi- le autorità preposte, incluso l’Amministrazione comunale di Amantea con il suo ufficio demaniale, non hanno ritenuto importante dare una risposta alla cittadinanza e fare chiarezza sul “Foglio” 24 e “Particelle” inerenti alla proprietà del “Demanio Pubblico dello Stato Ramo Marino”; e della “Particella” 531 intestata al “ Comune di Amantea” come risulta dalla Visura Storica per Immobile presso l’Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Cosenza. Visura ottenuta in data 16 Aprile 2015.

La cittadinanza deve essere informata che l'amministrazione demaniale, compatibilmente con le esigenze del pubblico uso, può concedere l'occupazione e l'uso, anche esclusivo, di beni demaniali e di zone di mare territoriale per un determinato periodo di tempo . Le concessioni di durata superiore a quindici anni sono di competenza del ministro per la marina mercantile. Le concessioni di durata superiore a quattro, ma non a quindici anni, e quelle di durata non superiore al quadriennio che importino impianti di difficile sgombero sono di competenza del direttore marittimo. Le concessioni di durata non superiore al quadriennio, quando non importino impianti di difficile sgombero, sono di competenza del capo di compartimento marittimo . Occupare arbitrariamente uno spazio del demanio marittimo significa esercitare, senza titolo, un potere di fatto sul bene in modo corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà o di altro esercizio del potere avvenga a titolo originario o derivativo. E’ di fatto occupazione abusiva ex art. 1161 del Codice Navale, l’acquisizione o il mantenimento senza titolo del possesso di uno spazio demaniale in modo corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà. Del reato previsto dall’articolo sopracitato, deve essere chiamato a rispondere, davanti ad un tribunale penale, chi, al momento dell’accertamento, abbia la materiale disponibilità del bene demaniale, in quanto l’illecito consiste nel mantenere la zona demaniale indisponibile agli usi cui è deputata. Nello specifico, rende indisponibile ai cittadini l’utilizzo dello spazio demaniale delimitandolo con grossi vasi, barriere, ecc. Gli Amanteani hanno il diritto di sapere e riprendere a frequentare un luogo a loro molto caro, senza che la prepotenza di qualcuno, avallata da altra prepotenza istituzionale, possa impedire un sacrosanto e millenario diritto appartenente ai figli del Mare di Ulisse.Gigino A. Pellegrini & G el Tarik.

Sembra che la vicenda stia assumendo connotazioni gravissime, parte delle quali già denunciate alla competente magistratura, altre oggetto di prossima denuncia.

E tutto per il silenzio di chi aveva ed ha il dovere di attuare la legge.

Ahimè questa è la Calabria, questa è Amantea

Pubblicato in Primo Piano

Il dramma della mancanza di lavoro ora finisce in farsa.

La Procura della Repubblica di Cosenza indaga e dieci persone, dirigenti comunali e alcuni responsabili delle cooperative, sono interessate dalle indagini che mirano a fare luce sulla gestione delle Cooperative B. L’ipotesi di accusa è truffa ai danni di un ente pubblico ed il falso ideologico. Ma questo numero potrebbe anche aumentare.

Le manifestazioni si moltiplicano.

Interviene la politica che ne parla in Consiglio comunale, da cui viene fuori un discussione pacata e tre interventi.

Quello di Marco Ambrogio, che ha avanzato due richieste: tutela dei posti di lavoro e mantenimento dei salari attuali.

Quello di Enzo Paolini, che ha ribadito che la città ha bisogno del lavoro delle cooperative ed ha richiamato l’Amministrazione ai suoi compiti di controllo, che non siano, ha detto, di “ossequio alla burocrazia prefettizia”.

Infine quello di Mario Occhiuto, il quale ha ricordato che il Comune di Cosenza ha in atto una procedura di dissesto, riguardante i conti antecedenti al 2010, e che col dissesto, sicuramente i contratti delle cooperative, una volta scaduti, non sarebbero mai stati rinnovati. Per questo occorre evitare il dissesto e continuare le iniziative intraprese che potranno sanare la situazione.

Ed allora a fronte di tanto lavoratori delle “Cooperative di tipo b” hanno presentato un esposto in Procura per ottenere il rispetto dei loro «diritti». Un esposto firmato dai presidenti in cui si attacca l’operato dell’Ente: «Nel momento in cui gli uffici amministrativi e quelli politici della Giunta non intendono adeguarsi alle norme di legge e al deliberato del Consiglio comunale, comincia ad esistere un problema che noi consideriamo abuso. Da cittadini denunciamo alla Procura un contratto che non rispetta le leggi e un Comune che non rispetta il deliberato del Consiglio. Noi pensiamo di essere danneggiati da questo e ci rimettiamo alle decisioni della magistratura».

Ora la parola passa alla Procura che valuterà il tutto sotto il profilo penale, mentre il problema è di tutt’altra natura.

Pubblicato in Cosenza
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy