Nel mentre si attende l’udienza di giorno 16 ottobre, davanti al Tribunale della Libertà, dove si discuteranno le sorti giudiziarie di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, la direzione centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo del ministero degli Interni, “avvia” le pratiche per la chiusura definitiva del “modello Riace”.
In una nota di 21 pagine inviata al Comune di Riace, alla Prefettura di Reggio Calabria, e allo Sprar, “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”, il ministero degli Interni invita i soggetti istituzionali coinvolti ad attivarsi per “«disporre il trasferimento/uscita degli ospiti in accoglienza» presso i progetti a Riace.
E aggiunge: «dovendosi, in seguito, procedere alla definizione degli aspetti contabili dare/avere, entro 60 giorni dal trasferimento/uscita dell’ultimo beneficiario codesto Comune (Riace) dovrà rendicontare le spese sostenute inviando la relativa documentazione secondo le modalità previste dal Manuale di rendicontazione Sprar».
Quindi tutti i profughi dovranno abbandonare Riace, e spostarsi in altri progetti sparsi per l’Italia.
E quando tutti saranno andati via, il ministero ha chiesto a Lucano di fornire tutta la rendicontazione delle spese effettuate in questi anni nei vari progetti di accoglienza.
I motivi della richiesta di chiusura dei progetti di Riace da parte del ministero degli Interni sono elencati nella nota inviata: «mancato aggiornamento della banca dati gestita dal Servizio centrale»; «mancata rispondenza tra i servizi descritti nella domanda di contributo e quelli effettivamente erogati e/o mancata applicazione di quanto previsto dalle linee guida anche in termini di standard qualitativi e quantitativi»; «erogazione dei servizi finalizzati dal Fondo a favore di soggetti diversi da quelli ammessi all’accoglienza» e «mancata presentazione della rendicontazione».
“Mancanze” che hanno determinato la decurtazione di 34 punti dalla “classifica” stilata dallo Sprar, decretando l’uscita di Riace dai progetti finanziati.
Una bella botta per Mimmo Lucano e tutta Riace. E qui, non c’entra la procura, ma solo ed esclusivamente chi ha prodotto relazioni false sul modello Riace.
E’ chiaro che contro questa assurda decisione il Comune di Riace ricorrerà al Tar
Da Iacchite - 13 ottobre 2018