Le dichiarazioni d’amore di Oliverio verso l’UDC
“L’Udc è una forza moderata di centro, non di destra.E’ una forza che ha espresso una critica abbastanza netta rispetto all’esperienza consumata alla Regione e io credo che dobbiamo incoraggiare le forze che dal centro guardano verso il centrosinistra”.
Una dichiarazione resa ieri a Strill mentre oggi al Corriere della Sera Oliverio ha detto che : «Abbiamo intrapreso un percorso con l'Udc»
C’è chi lo chiama “inciucio”, chi lo chiama “accurdunu”, chi lo chiama “imbroglio”.
Non sappiamo quale sia il suo vero nome, come non sappiamo quali siano i veri risultati delle primarie del PD in Calabria(la Direzione regionale partito dell’8 ottobre ha smentito anche i voti riportati ed i votanti indicati nel sito regionale del PD).
Una cosa però la sappiamo e cioè che, come scrive Adriano Mollo de Il Quotidiano, il PD ha detto NO ad Oliverio : «No agli impresentabili nelle liste in Calabria»
Dicono da dentro il PD “Ci sono voti che puzzano, che fanno schifo. E questi, il Pd deve urlare che non li vuole. Ma se il Pd dovesse cercare accordi e intese con gli “impresentabili” di questa regione, allora noi diremo pubblicamente di essere contrari”
Lo dice Franco Laratta di Area Dem, l'area che fa riferimento al ministro Franceschini : “ Basta che per vincere non si imbarcano personaggi di tutti i colori e non si dica che i voti, come il denaro “non olet”.
E' su questa linea anche il segretario regionale Ernesto Magorno: «Fin dalla mia elezione sono stato chiaro: no ad intese con chi ha governato con Scopelliti».
Oliverio sembra aver dimenticato di aver detto solo 15 giorni fa ( il 22 settembre scorso) dopo aver scoperto che “in provincia di Vibo, pezzi dei renziani si erano accordati con l'assessore di Scopelliti, Nazareno Salerno e pezzi di Forza Italia, aveva detto: «Per spezzare la gabbia che è stata creata attorno alla Calabria occorre fare scelte chiare con le alleanze. Non ho un approccio ideologico ma dico no ad alleanze con chi ha avuto responsabilità di governo nella Regione. Non possiamo farle con Scopelliti e i suoi amici. E quando questo avviene sul territorio non fa bene al cambiamento».
E la querelle tra Callipo e Trematerra evidenzia bene la situazione. Eccola, Da Sbirciapaola:
Quelle che Callipo chiama “truppe cammellate” inviate per votare e far votare Oliverio in una consultazione che riguardava il centrosinistra e non certo l’UDC di Trematerra, si sono viste anche a Paola presidiare, in buona compagnia, il seggio elettorale.
Meraviglia che qualcuno, non certo autorevole, sia sia indignato su un giornale di provincia che siano andati a votare alle Primarie, cittadini non simpatizzanti del PD o del centro sinistra in generale, specie quello paolano.
La comunella al seggio tra pro Callipo, pro Oliverio e centristi locali, è passata inosservata al poco acuto (e arguto) giornalista di provincia che invece ha dedicato le sue attenzioni a puro gossip.
Gianluca Callipo risponde a Michele Trematerra che lo ha duramente attaccato dopo l’esternazione del renziano sull’opportunità di allearsi con l’UDC proposta da Oliverio. Callipo si chiede se
“è impensabile andare con chi ha sostenuto Scopelliti nel corso di questi anni. Dell’Udc, se non ricordo male, fanno parte l’attuale presidente del consiglio regionale, Francesco Talarico, e ben due assessori, Alfonso Dattolo e Michele Trematerra, quest’ultimo addirittura indagato per mafia”.
La risposta di Trematerra non s’è fatta attendere:
“Gianluca Callipo, che ora mi coinvolge in una polemica stucchevole per via di un’indagine giudiziaria in contrasto con la mia storia politica e professionale sempre vissuta all’insegna della coerenza e della massima trasparenza, è lo stesso che venerdì sera – due giorni prima delle primarie del centrosinistra – mi ha telefonato (lui, non io!) per invitarmi a supportarlo in una disfida da cui è uscito sonoramente battuto?…
…Qualcuno dovrebbe chiamare non Renzi, perché gli dia una schiarita sia sullo stato del dibattito politico nel Paese in cui vi è una positiva mobilità delle forze riformiste in vista di un riassetto politico ed istituzionale che sull’uso improprio del giustizialismo in politica, ma uno psichiatra. Perché è evidente che, insieme alle primarie, il sindaco di Pizzo ha perso anche la testa”…
L’assessore regionale all’agricoltura continua consigliando prudenza a Callipo
“sull’uso i certe espressioni quando sono riferite a persone perbene come il sottoscritto, ma soprattutto anche un poco di coerenza. Prima di discutere di cose che non conosce, il giovanotto di Pizzo, farebbe bene ad informarsi, anzitutto sul percorso politico dell’UDC, che non è una forza nata ieri ma vanta forti e radicate tradizioni cattoliche e riformiste, e che, in Calabria soprattutto, ha sempre posto la questione, nuovamente attualissima, della governabilità e dell’efficienza della Regione.
Si possono mai accettare lezioni d’integrità da parte di un sindaco che mentre annunciava di voler rinnovare la Regione (naturalmente senza mai spiegare come, dove e con quali obiettivi) non riusciva ad approvare neppure il bilancio del proprio comune rischiando addirittura l’incandidabilità?”
Non si fa attendere la risposta di Gianluca Callipo
“L’assessore Trematerra è infuriato perché ho osato ricordare che è indagato per mafia, ma soprattutto perché ho detto che un accordo preelettorale tra Udc e Pd è impresentabile.
Per parare il colpo dice che l’ho chiamato il venerdì prima delle primarie per cercare il suo sostegno.
Una verità e una bugia.
La verità è che l’ho effettivamente chiamato, ma la bugia è di quelle grosse: non ho mai cercato il suo sostegno.
Lo chiamai per invitare lui e il suo partito ad astenersi dal partecipare attivamente alle primarie, visto che in quelle ore si facevano sempre più insistenti le voci di importanti esponenti dell’Udc che stavano facendo campagna elettorale, e non certo per me.
Quindi gli chiesi di comportarsi correttamente, senza alterare con l’invio di truppe cammellate una consultazione che riguardava il centrosinistra e non certo il suo partito.
Infine, per legittimare quello che sarebbe uno scandaloso accordo tra Udc e Pd in Calabria, Trematerra replica oggi dicendo che: “Il dibattito politico nel Paese prevede una positiva mobilità delle forze riformiste in vista di un riassetto politico ed istituzionale”. Complimenti e grazie dell’acuta analisi in puro politichese, ma i riassetti istituzionali di questo tipo non ci piacciono”.