Sono passati quasi due anni da quando l’ufficio postale di Campora San Giovanni ha lasciato, per presunta inagibilità, lo stabile dove era in precedenza ubicato. Da allora la popolazione di Campora San Giovanni, specie quella più anziana, vive un grave disagio cui finora non si è riusciti a porre rimedio. Prima la chiusura totale del servizio da parte di Poste Italiane, poi la riattivazione dello stesso in un container, poi di nuovo la chiusura e oggi la riapertura parziale del servizio, sempre nel container, per tre giorni la settimana e solo la mattina.
La triste e lunga vicenda sta mettendo a dura prova la pazienza di migliaia e migliaia di persone costrette, anche nel periodo dell’emergenza sanitaria dovuta al covid-19, a lunghe code al freddo e al caldo fuori dal container o ad effettuare lunghi percorsi per raggiungere gli altri uffici postali della zona per il disbrigo delle più elementari operazioni (pagamenti, riscossione pensione, ecc.). Oltre al disagio cui è costretta l’utenza, c’è da rilevare anche le condizioni di lavoro del Personale dell’ufficio postale costretto a lavorare in condizioni non proprio ottimali. Il tutto aggravato anche dal fatto che il container non può garantire gli standard di sicurezza né per l’utenza né per il Personale dell’ufficio.
Le Istituzioni preposte non sono riuscite sinora a porre fine a questo pesante e snervante disagio che non potrà più essere sostenuto dai nostri concittadini di Campora.
Da ex amministratori della nostra Città facciamo appello alla Commissione straordinaria affinché ponga in essere ogni iniziativa utile a far terminare questo ingiusto calvario che i nostri concittadini di Campora non meritano. Sappiamo bene le grosse difficoltà in cui versa il nostro Comune, a maggior ragione riteniamo che a queste difficoltà non possa anche aggiungersi il disagio causato dall’incredibile situazione in cui versa l’ufficio di Poste Italiane.
Un deciso intervento, da parte di chi oggi amministra il nostro Comune, presso Poste Italiane, azienda erogatrice di un servizio pubblico essenziale, potrebbe rilevarsi decisivo e, soprattutto, potrebbe alleviare l’insofferenza dei cittadini che, giorno dopo giorno, aumenta sempre di più.
Amantea, 12 giugno 2020
Biagio Miraglia
Vincenzo Pugliano
Pasquale Ruggiero
Gianfranco Suriano
Michele Vadacchino
In caso d’eccependo, ovvero di sinistro stradale, causato dall’imprudenza del guidatore, se la carenza riguarda un guard-rail, va tenuto conto che questo elemento deve essere in grado non solo di evitare l’uscita di strada dei veicoli, ma anche di proteggere sempre i corpi delle persone sbalzate verso il bordo della strada, non facendoli cadere nel vuoto oltre tale bordo.
Così la Terza sezione civile della Corte di cassazione ha riconosciuto i diritti di un motociclista caduto per propria colpa, ma che ha avuto un braccio amputato perché era finito contro un guard-rail deformato in modo da avere un bordo tagliente rivolto verso la strada.
Le foto che vi mostriamo sono di un tratto della statale 18 tirrena inferiore dove nello scorso mese di dicembre, a seguito di un sinistro stradale, un guard rail è andato diverto.
Guard-rail che il gestore del tratto di strada, sia esso il Comune di Amantea o l'anas, si è preoccupato né di rimettere a posto né di comprarne uno nuovo.
Questo guard-rail ad oggi è pericolosissimo non solo per le autovetture o le moto che circolano lungo la Statale 18, ma soprattutto per i pedoni che attraversano quel tratto di strada per scendere sul lungomare Tirreno di Campora San Giovanni durante le belle giornate di sole.
La funzione del guard-rail è genericamente di diminuire la pericolosità del tratto stradale ove essa è collocata, e non solo, ma anche di evitare o contenere il rischio della fuoriuscita di strada. Ciò implica che nella funzione rientri anche quella di evitare che un corpo umano possa venire sbalzato nel vuoto.
Sembra di capire dalla corte di Cassazione che i giudici vadano oltre quanto emerge dalla normativa tecnica (Dm Lavori pubblici 223/1992), che definisce e classifica le barriere in base alla loro capacità di trattenere i veicoli in certe condizioni.
La legge italiana ricorda che il gestore di una strada ha un obbligo di manutenzione della stesso, deve verificare che tutto sia in ordine ed eliminare eventuali anomalie, ripristinando le condizioni di sicurezza, speriamo il tutto si risolva presto prima di commentare un'ennesima disgrazia.
Vincenzo Lazzaroli interviene su Facebook e scrive: Sono al porto di Amantea per testimoniare che tutto prosegue come da programma. I lavori per l'apertura dell'imboccatura vanno avanti e nelle prossime ore, i pescatori potranno prendere finalmente il mare per le loro attività di pesca. Qualcuno nei giorni scorsi ha scritto che erano solo annunci, ma la realtà e la concretezza sono sotto gli occhi di tutti. Sempre più consapevole che i filosofi per tre anni al comune hanno dormito e oggi magicamente se ne lavano le mani come Ponzio Pilato, pensando di prendere ancora in giro la città.
Ringrazio ancora il responsabile lavori pubblici di Amantea, Ing Stellato, i suoi collaboratori e la commissione straordinaria per quanto stannno facendo.
Ora di corsa al comune per approfondire altri temi che riguardano Il futuro di Amantea.