Mentre sto scrivendo i grandi elettori ancora si dovranno riunire per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. E siamo alla ottava votazione. Questa dovrebbe essere la volta buona. Sergio Mattarella, l’attuale Presidente della Repubblica, sarà, se lui accetterà l’incarico, il nuovo Presidente. Nuovo? Ma che dico! Ma non aveva annunciato che non era più disponibile a restare al Quirinale? Ma non aveva trovato casa a Roma? Ma non aveva preparato gli scatoloni? Non mi dite che come un comune mortale abbia bleffato e ci abbia preso tutti per i fondelli. Non ci vorrei credere. Voglio sperare che quando i capigruppo dei partiti che compongono la maggioranza del Governo Draghi si presenteranno questo pomeriggio al Quirinale per pregarlo di restare ancora per altri sette anni sbatterà loro la porta in faccia e li caccerà a malo modo a calci in culo facendoli ruzzolare dalle scale. O accetterà di fare un altro lungo mandato? Non voglio crederci, ma forse mi sbaglio. Mattarella non è un quaquaraqua. E se dovesse accettare? Quale sarebbe la scusa: Per il bene del paese. Allora vuol dire che quelli che andranno da lui e gli propongono di restare hanno messo la politica sotto i piedi e la nostra martoriata Italia non è un paese normale. Non solo non sono più in grado di governare, hanno scelto un banchiere, un grosso burocrate anche se abile e scaltro, come Presidente del Consiglio. Ma non sono più in grado di scegliere un Presidente della Repubblica come recitano gli articoli 83 – 84 – 87 – 88 – della nostra Costituzione, che a parole si riempiono la bocca quando dicono che è la più bella del mondo. Per giorni, per settimane, per mesi, per anni, questi che ci governano e che forse abusivamente occupano i posti in Parlamento ci hanno riempito la testa che era finalmente arrivato il momento di eleggere una donna come Presidente del Consiglio e come Presidente della Repubblica. Quando però arriva il momento di scegliere e di votare, ci fanno sapere che la tizia è di parte, che l’altra appartiene ad un altro schieramento, che quell’altra già ricopre una carica istituzionale, che quell’altra ancora è un pochino grassa, quell’altra è amica di Putin, quell’altra ancora è amica dell’America. E cosa fanno? Scelgono e votano gli uomini. Per non farsi capire dai comuni mortali dicono che è: Unfit. E allora votano l’usato sicuro, per non sbagliare. Lo fanno per il bene del paese, ripetono come un disco rotto. Lo fanno perché non vogliono lo scioglimento anticipato delle Camere. Non vogliono andare al voto. Non vogliono ritornare a casa da disoccupati e affollare le stanze degli uffici del Cerca lavoro. Possibile che in Italia non ci sia un uomo o una donna che abbia tutti i requisiti per ricoprire l’alta carica dello Stato? Sì, ce ne sono a migliaia. Ma non risiedono sugli scranni di questo Parlamento. Risiedono altrove. Ma non sapendo scegliere e non volendo scegliere perché hanno invidia, sono gelosi, sono rancorosi, scelgono l’usato. E’ più sicuro. E’ più affidabile. Non scioglierà le Camere, non ci sarà una crisi di Governo, non andremo a casa. E così alla ottava votazione assisteremo al teatrino della politica. Ma io non me la prendo con nessuno. Siamo o non siamo il paese di Pulcinella?