Abbiamo segnalato la immissione a mare di acqua “sporca”.
Non sappiamo quanto e di che cosa, ma sappiamo che il comandante della Guardia Costiera locale ha prelevato un campione e lo ha inviato all’Arpacal perché lo valuti e soprattutto rilevi la eventuale( certa) presenza di colibatteri e coli fecali, visto che la puzza non registrabile fotograficamente c’era( eccome).
Ora basta attendere i risultati e la loro diffusione.
Due gli elementi di interesse.
Il primo è la denuncia da parte dei cittadini più sensibili, la seconda è il pronto ed efficace intervento delle Forze dell’ordine
A questo ora occorre aggiungerne un terzo.
Ci risulta che il comune con l’assistenza ( a mare) della stessa Guardia Costiera ha provveduto a pulire la grande vasca che raccoglie l’acqua piovana e per tutelarsi ha fatto alzare due briglie di sabbia lungo la zona che ordinariamente viene invasa dall’acqua piovana che si scarica a mare.
Una ottima cosa che forse si sarebbe potuto fare anche a maggio od a giugno( quando, cioè, il mare e la spiaggia non sono usati da bagnanti – indipendentemente dal fatto che siano turisti, amanteani od ospiti dei comuni dell’hinterland o dei paesi interni della Calabria).
Comunque sia questa è una cosa da fare spesso e fermo restando che occorre trovare una soluzione per le acque piovane che non possono essere inviate nella rete fognante( i costi di sollevamento della fogna sono altissimi e se si aggiungessero anche le acque piovane il comune fallirebbe ed i cittadini anche) , ne inviati a mare senza trattamento.
Ovviamente resta la necessità di eliminare eventuali allacci abusivi di fogna nel canale delle acque bianche.
Ma soprattutto è indispensabile che le acque bianche vengano trattate prima di essere scaricate .
Non sempre è utile gridare “Al lupo, al lupo”
Ma forse non è nemmeno sempre inutile