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49348429 10213235205019173 3769113821222797312 nThe return to the daily routine, offers a pessimistic scenario for Calabria and Calabresi. The last moments of holiday reproduces the reactivation of the departures flow to the realities most developed: those who had come back for Holidays must re-enter to the workplace, students reach academic centers, small towns (re)depopulated, commercial activities resume to lag. It is at times like this that communities feel throughout his grief the depth of the curse of emigration. The family ties are only part of the context: Highlighted back the questions about the future of a generation that cannot stay in its homeland because it offers no realistic hope of cultural development, social and economic. Not a brilliant career then, but the normal way of life.

In a Region like Calabria, where health loses pieces day after day, in which the offices undergo drastic downsizing, where the manufacturing base is suffocating because there is no market (and the market it is no longer there because there is no more people) , where the 'Ndrangheta constantly reminds everyone its presents, where highways crumble instead of becoming faster, hope shuts off hour after hour.

To expect something from the competitions in areas where the policy of cronyism or even amoral familism is prevalent, it nearly “brushes” symptoms of gullibility. Some sectors of the public administration appear as a private property, family monopolistic enterprise . With terms like "meritocracy," "transparency," “efficiency ", " development ", the political class fills its mouth. How much is instrumental and provocative the use them, as evidenced by the facts. Given that even in case of normal functioning of public organizations and institutions the individual path or corporate initiative should be seen as priority opportunities or nearly (if only because it depends at least in part by themselves), the possibilities are oriented on ' invent something. The chance, however meager the project could require the (albeit minimal) confidence in the system, in the rediscovery of the sense of community, in the resumption of social values, in cooperation, in sharp change of mentality. The list is evidently constituted by the lack of elements today. People must take note of how serious it is losing, first of all, the best human resources, that here, in Calabria, they cannot find personal and professional satisfaction. It would need a real commitment from everyone, stop whining and focus on the determination to fight. The conditions are difficult, but those who decide to live here has no other way out but to sharpen the teeth and fight.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Calabria

La Calabria è una bella terra, dal grande passato ma dal futuro incerto

Una terra dove tanti rubano e che tantissimi spogliano.

Una terra di massoni onnipotenti, di politici incapaci, di fedifraghi, di ignavi , di falsi, di ipocriti, di prostituti, di leccaculo, di opportunisti, eccetera

Ma, insieme, di persone per bene, oneste, serie, di grandi lavoratori.

Persone per le quali lei è un esempio da seguire, la speranza per i propri figli.

Stamattina, in fila dal medico si parlava di lei, di lei che è la speranza di un futuro di onestà, di giustizia, di libertà.

Un futuro che lei è in grado di garantire.

Con il suo straordinario ed immenso spirito di sacrificio.

Lei che è capace di lavorare fino alle 23.00 e ricominciare il giorno successivo alle 07.00 dimentico di quelle feste che per noi sono importanti.

Per questo vogliamo augurarle un meraviglioso 2019, sapendo che potrebbe-e ce lo auguriamo tutti- essere l’anno della svolta, l’anno del destino, quello che porrà fine a questo dileggio della nostra terra.

E le assicuro che siamo in tanti ad aspettare che continuino i miracoli ai quali Lei sta abituando tutti i calabresi.

Tutti aspettiamo che la vostra e le altre procure inquisiscano coloro che ad ogni livello, dai comuni alla regione, infangano i calabresi e la Calabria.

Negli enti pubblici c’è tanto marcio da portare alla luce, tanti disonesti da inquisire.

E quello che offende è la supponenza della propria intoccabilità.

Auguri dr Gratteri, le assicuro che pendiamo dalle sue labbra.

Pubblicato in Primo Piano

sindacoMartedì 23 ottobre il Movimento 5 Stelle di Amantea ha emanato un comunicato nel quale dopo aver elencato ed esaminato gli avvenuti sequestri milionari di beni provenienti, secondo la Magistratura e la Guardia di Finanza, da attività malavitose, ha chiesto per l’ennesima volta le dimissioni del Sindaco di Amantea Dott. Pizzino Mario. Secondo i firmatari della petizione Francesca Menechino e Francesca Sicoli, consiglieri comunali in carica, è coinvolto nei sequestri di beni il politico amanteano, ex Sindaco, ex consigliere provinciale ed ex consigliere regionale Franco La Rupa. Poiché il Sindaco in carica Mario Pizzino in campagna elettorale abbia dichiarato di ispirarsi a Franco La Rupa e che alla sua scuola si è politicamente formato, chiedono se ancora il Sindaco attuale abbia un po’ di decenza di rassegnare le dimissioni. Il Sig. La Rupa è inquisito, quindi il Sindaco deve dimettersi. Ma con i sequestri dei beni a La Rupa cosa c’entra il Sindaco attuale? E’ caduta una pietra dalla grotta: il Sindaco deve dimettersi. Una mareggiata ha danneggiato il lungomare: il Sindaco deve dimettersi. Le strade sono sporche perché i cittadini buttano per strada i rifiuti: il Sindaco deve dimettersi. Franco La Rupa è stato accusato di voto di scambio e tentata estorsione, il Sindaco deve dimettersi. E’ stato arrestato un consigliere comunale, il Sindaco deve dimettersi. A causa del forte vento una pianta è crollata danneggiando le macchine parcheggiate sulla strada: il sindaco deve dimettersi. Le acque del fiume Catocastro all’improvviso diventano nere: Il sindaco deve dimettersi. Cosa c’entra il sindaco io ancora non l’ho capito. Ma davvero il M5S pensa che se il vento forte fa crollare una pianta, se una forte mareggiata danneggia il lungomare la colpa sia del Signor Sindaco? Il grande Totò direbbe :- Ma mi faccia il piacere!- E però continuamente come un mantra, dal giorno in cui Pizzino è stato democraticamente eletto Sindaco di Amantea, ripetono: Il Sindaco deve dimettersi. Sono sicuro che i rappresentanti del Movimento 5 Stelle siano andati a scuola, abbiano studiato il latino e ricordino la favoletta di Esopo: Il lupo e l’agnello. Il lupo aveva fame, tanta fame. Aveva bisogno di cibo per sfamarsi. Un po’ di carne tenera e fresca avrebbe risolto il problema della fame almeno per alcuni giorni. Quando ha visto l’agnellino che beveva tranquillo un po’ di acqua fresca ad un ruscello ha pensato:- Bene mia! Oggi mangio- E così si è avvicinato all’agnello e “siti compulsi” (spinto dalla fame) lo ha divorato. Ma prima di mangiarlo l’ha voluto accusare di alcune nefandezze. Mi stai intorpidendo l’acqua che sto bevendo. Tu hai parlato male di me sei mesi fa. Tuo padre ha parlato male di me. Siti compulsi, se lo mangiò. L’acqua intorbidita e l’aver parlato male sono stati dei falsi pretesti. In questo modo si comportano quelli che sono all’opposizione al Consiglio Comunale. Con falsi pretesti chiedono le dimissioni del Sindaco. Vogliono prendere il suo posto. Ma in Italia, piaccia o meno, siamo in democrazia e ogni 4 anni i cittadini sono chiamati ad eleggere liberamente e democraticamente i loro rappresentanti. I cittadini di Amantea lo scorso anno hanno scelto Mario Pizzino come Sindaco e tale dovrà restare per altri 3 anni fino al compimento del mandato elettorale. Poi ci saranno le libere elezioni e se gli elettori e le elettrici di Amantea daranno ampi consensi al Movimento 5 Stelle, solo allora la Signora Menechino potrà ricoprire la carica di Sindaco. Con una scheda elettorale, con una matita copiativa e con un semplice segno di croce il Sindaco Pizzino si potrà mandare a casa. E’ così semplice. Non c’è bisogno della Magistratura e delle Guardia di Finanza. Bisogna, però, aspettare le elezioni. Prima bisogna fare una sana ed efficiente opposizione senza chiedere continuamente: Il Sindaco deve dimettersi. E’ controproducente, signora Menechino, mi creda. Glielo dice con affetto un anziano signore che vuole tanto bene alla nobile città di Amantea e che ha fatto politica da sempre e che nella sua lunga vita ha commesso madornali errori.

Pubblicato in Politica

giginoQuando si pensa alla pubblica Amministrazione si è soliti pensare a una macchina organizzativa molto complessa e con svariate articolazioni. Questo disincentiva molte volte dall’intraprendere iniziative per segnalare situazioni di illegittimità o di arbitrarietà in quanto, semplicemente, non si sa concretamente come denunciare la pubblica amministrazione. A tal fine, il cittadino dovrebbe avere il diritto di rivolgersi a diversi soggetti, quali per esempio il “difensore civico”,(?) che dovrebbe essere una figura di garanzia, istituita presso la maggior parte delle pubbliche amministrazioni, con il compito di accogliere i reclami non accolti in prima istanza dall’ufficio reclami del soggetto che eroga un servizio.

Ogni amministrazione, per gestire al meglio la città e renderla più abitabile, dovrebbe tenere in seria considerazione gli esposti dei cittadini. Tali esposti certamente darebbero agli amministratori la possibilità di porre rimedio alle carenze gestionali in vari settori, siano essi quelli della viabilità, dei servizi di prima necessità, ricreativi, ecc. . L'esposto è uno strumento che la legge mette a disposizione del cittadino per dargli la possibilità di chiedere l'intervento degli organi di Polizia Giudiziaria come la Polizia Municipale, i Carabinieri, la Polizia di Stato e il Corpo Forestale. Il cittadino può avvalersi dell'esposto per segnalare la violazione di diritti o quando ritiene necessario l'intervento dell'autorità. L'esposizione dei fatti avviene in forma scritta da parte di uno o entrambi i soggetti coinvolti. L'esposto si presenta quando c'è la necessità di un intervento immediato, o quando si ritiene che l'autorità debba indagare su fatti in cui si riscontrano elementi d'illiceità. Negli ultimi 3 anni ho scritto tanto sulla demanialità dello Stato e sul diritto di ogni cittadino a usufruirne. Penso che, la procedura di segnalazione sia stata corretta, nel rispettare alcuni parametri. Il primo è stato senza dubbio quello della forma: è importante utilizzare un linguaggio sobrio ma comprensibile, articolando al meglio le proprie considerazioni in virtù delle problematiche in oggetto relative ad un area sita nel Comune di Amantea ed antistante l'albergo "La Scogliera". Per chiarezza, appare opportuno rammentare che l'area in esame “insiste sulla particella catastale n.44 del foglio 24 del Comune di Amantea, che risulta in testa al Demanio Pubblico dello Stato sin dall'origine e che è individuata come area Demaniale Marittima dal SID”. Così si legge in un Testo divulgato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 26 di Aprile 2018. Protocollo 8522. A questo punto, credo sia necessario avere delle risposte chiare e definitive da parte della Giunta Amanteana capitanata dal Sindaco Pizzino, sul perché non si è proceduto a togliere dalle mani private un bene pubblico che da anni viene sfruttato impedendo ai cittadini di Amantea di poterlo utilizzare. Come al solito, questa Amministrazione, come quelle che l’hanno preceduta, proverà ad assumere l'atteggiamento di chi, per proprio comodo, finge di non sentire o di non capire quello che gli viene detto. Dunque, ci vedremo costretti a rivolgerci all’ Ispettorato per la funzione pubblica, che ha il compito di vigilare sul buon andamento della pubblica amministrazione, in concreto: assicurando che nell’ambito dei rapporti tra cittadini, imprese e le amministrazioni pubbliche, siano osservati  i termini e le modalità di conclusione dei procedimenti; monitorando il corretto sviluppo dei procedimenti disciplinari; programmando e svolgendo verifiche, in collaborazione con i servizi ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato, sulle Amministrazioni. Dev’essere peraltro segnalato che è di imminente entrata in vigore anche in Italia la legge sul cosiddetto whistleblowing (fischiettare) vale a dire la disciplina volta a tutelare i cittadini che segnalano irregolarità ed abusi di cui siano venuti a conoscenza.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Italia

cartello contro i tedeschiIl “Picchio News” ci ha fatto sapere che al Maracuja Café in Piazza Vittorio Veneto di Macerata il titolare ha affisso all’ingresso del locale un avviso ai clienti di nazionalità tedesca che recita presso a poco così:- I tedeschi pagano il caffè in base allo spread-. Lo sfondo del cartello ben visibile e a caratteri cubitali porta i colori della bandiera tedesca. Perché il titolare del caffè se ne è uscito con questa curiosa e divertente trovata? Si è sentito offeso, come del resto avrebbero dovuto sentirci tutti gli italiani, perché i tedeschi hanno chiamato gli italiani un popolo di scrocconi ed evasori. E poi anche ci hanno accusato che non sappiamo votare. Si è dunque voluto vendicare ed ha fatto benissimo. Gli italiani oltre ad essere un popolo di santi, poeti, navigatori, è un popolo che con ironia e goliardia sa rispondere alle provocazioni che ci giungono dall’estero e dalla Germania in particolare (vedere un mio articolo precedente). E poiché i tedeschi, ancora una volta ci hanno accusato che non sappiamo votare e che da oggi in poi saranno i mercati ad insegnarci a come votare, il locale del bar applicherà ai soli clienti di nazionalità tedesca un listino prezzi speciale variabile a seconda dello spread. Se lo spread sale, salirà anche il prezzo della “tazzulilla e cafè”, se scende, scenderà anche il prezzo del caffè. E’ stata, non c’è dubbio, una simpaticissima idea del gestore del locale che ha fatto certamente ridere, ma ha fatto anche un po’ riflettere. Per alcuni è stata una risposta irriverente e provocatoria. Niente di tutto questo. E’ una risposta goliardica e poi i tedeschi se l’hanno meritata dopo aver pubblicato quelle vignette satiriche e irriverenti sui loro giornali. E’ una provocazione? E’ una esagerazione? E’ un insulto? E’ una risposta irriverente? Chiamatela come volete. Ma è sempre una simpaticissima risposta goliardica che servirà a far capire ai tedeschi che noi italiani non accettiamo nessuna ingerenza negli affari interni del nostro paese. Noi votiamo chi ci pare e piace e non accettiamo consigli da nessuno. Sappiamo sbagliare da soli. E poi da quale pulpito arriva la predica! Voi ci insegnerete a votare bene e noi vi insegneremo a comprare benissimo. Pagate la nostra “tazzulilla e cafè” in base allo spread e gustatela, perché da voi è una ciofeca.

Pubblicato in Mondo

consiglio comunaleGentilissimi,

nel pomeriggio del 28 maggio 2018 - nella sala consiliare del Comune di Amantea, alle ore 16.00 – si terrà la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione al concorso e di nomina dei vincitori delle sei borse di studio dedicate alla memoria del compianto Francesco Tonnara, più volte Sindaco della città, uomo dagli alti principi e valori morali che abbiamo il desiderio di ricordare.

A seguire, si insedierà il Consiglio Comunale dei ragazzi. Un importante momento per ciò che concerne i processi di partecipazione democratica alla vita politica, economica e sociale anche da parte dei nostri giovanissimi cittadini. Il Consiglio rappresenta, inoltre, un fondamentale strumento per trasmettere consapevolezza e coscienza dei problemi e per generare buoni sentimenti comunitari.

Pubblicato in Politica

elezioni-amministrative-2018Il 10 giugno prossimo anche in Calabria gli abitanti di 53 comuni calabresi si recheranno alle urne per eleggere il Sindaco e il Consiglio Comunale. Il più popoloso comune calabrese è Corigliano Calabro. Eventuale ballottaggio domenica 24 giugno. I Comuni più vicini a noi sono Serra d’Aiello e San Lucido. Ma anche in questa tornata elettorale di primavera molti cittadini non andranno a votare perché in alcuni comuni non è stata presentata alcuna lista. Nessuno viole diventare Sindaco, nessuno vuole diventare consigliere comunale. Anche nella nostra Calabria c’è un comune che non andrà per la terza volta consecutiva al voto. E’ il comune di San Luca tristemente noto alla cronaca nera per le faide delle cosche mafiose e per rapimenti e uccisioni degli anni passati. Ma San Luca è anche il paese di Corrado Alvaro. Anche in Sardegna ci sono 6 paesi in cui non si è trovato nessuno disponibile a candidarsi. Se questo succede in Calabria e in Sardegna, un motivo c’è. Nei comuni piccoli i Sindaci sono più esposti e meno tutelati. Poi se in quei paesi la mafia la fa da padrone allora è comprensibile la rinuncia dei cittadini a candidarsi. La vita è sacra. Il Sindaco di Bari nonché Presidente dell’ANCI così ha detto:- A spaventare sono le minacce della criminalità organizzata. Fare il Sindaco è un mestiere difficile che costringe a scontrarsi con ostacoli burocratici. Le risorse sono poche e gli obblighi molti, con una miriade di scelte scomode, impopolari e a volte rischiose come risulta l’alto numero di amministratori minacciati-.

Pubblicato in Calabria

fallimento-680x360Longobardi – La maggioranza ha approvato il conto del bilancio 2017, con il voto contrario del gruppo consiliare "Progetto Longobardi" e l'astensione del consigliere Donatella Attanasio. Si è tenuto, infatti, nei giorni scorsi, alle 9.30, presso la casa municipale di Longobardi, il consiglio comunale, in prima convocazione, avente, tra l'altro, all'ordine del giorno, l'approvazione del conto del bilancio 2017. "Snocciolando numeri e dati negativi del rendiconto della gestione per l'esercizio 2017, è emersa la totale fallimentare gestione del comune sul fronte della spesa". E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Francesco Cicerelli e Nicola Bruno. "Permangono, ahinoi, i costi elevati e le gravi criticità del servizio idrico integrato e della raccolta differenziata. Il conto del bilancio evidenzia un timido risanamento, a totale scapito dei cittadini, con tasse al massimo, zero investimenti e zero servizi, svendite patrimoniali, sprechi ed una spesa abnorme. L'indebitamento, pari ad € 5.544.366,64, rimane ancora elevato, con un'incidenza degli interessi passivi e del rimborso dei prestiti in conto capitale, sempre per l'anno 2017, di € 427.663,24. Inoltre, rispetto al conto del bilancio 2016, gli incassi sono diminuiti drasticamente, pur a fronte di maggiori accertamenti. Non a caso l'organo di revisione raccomanda un'azione costante ed incisiva nella riscossione dei tributi propri e di contrasto all'evasione". Ancora: "l'organo di revisione precisa, senza mezzi termini, -continua il consigliere Nicola Bruno- che un'eventuale mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale -si legge nella relazione- da parte della corte dei conti, non consentirà il pagamento dei debiti con fondi di bilancio e potrà compromettere l'equilibrio economico e finanziario dell'Ente". In altre parole "se la corte dei conti -conclude Bruno- dovesse approvare il c.d. predissesto, il comune rimarrebbe impantanato, in tasse al massimo, zero servizi e zero investimenti, per 15 anni, visto che la maggioranza, nella seduta consiliare del 6 marzo scorso, con nonchalance, ha allungato il predissesto di altri 5 anni; se viceversa, dovesse deliberare di non approvare il suddetto piano, andrebbe in dissesto".

Pubblicato in Longobardi

andate-a-casa-1La situazione ad Amantea e Campora è drammatica, ormai questa comunità è abbandonata a se stessa mai come ora la sporcizia la fa da padrone,  le strade le piazze non vengono pulite da oltre dieci giorni , sono invase da rifiuti siamo vicini all' emergenza sanitaria, a Campora non si  vedono operai comunali all'opera da circa un mese nelle campagne manca l'acqua da diversi giorni in alcune zone anche da mesi, gli amministratori comunali dicono che stanno lavorando ma a che cosa non si capisce, l'unica cosa che si è capito che sono specializzati nel perdere i finanziamenti pubblici. Gli uffici comunali non riescono a dare risposte, anzi l'unica risposta che danno è :"non abbiamo dipendenti esterni" . Il vice sindaco parla di riforme e potenziamento della delegazione di Campora, continuando a prendere in giro i cittadini   , è sotto gli occhi di tutti, che gli uffici della delegazione ormai sono aperti qualche giorno a settimana e in quei giorni di solito non funzionano i computer. Altra incognita dell'amministrazione Pizzino è l'assessora al turismo; praticamente e completamente assente, non si capisce quale sia la sua politica turistica, l'assessora si rende conto che Amantea è una meta Turistica?  l'estate è alle porte , e come biglietto da visita ci ritroviamo una città piena di sporcizia ed erbacce,  Possibile che in un anno di Amministrazione i cittadini e gli operatori del settore non sono a conoscenza di alcuna strategia turistica per questo Paese ? A questo punto è lecito chiedersi:  ma l'assessora al turismo Veltri che ci sta a fare? Si prospetta un'estate tremenda a causa dello stato d'abbandono in cui versano le strade e le campagne e sarà difficilissimo recuperare la lunga assenza degli operai esterni è chiaro che ormai questa amministrazione vive alla giornata senza nessuna programmazione, le promesse fatte sui palchi    sono servite solo a prendere in giro i cittadini .  Mario Pizzino e la sua squadra con le inaugurazioni e le commemorazioni tentano di distrarre i cittadini dalla loro completa inadeguatezza a governare, Amantea va amministrata devono chiaramente dimostrarlo con i fatti, e non con i soliti annunci e selfie, se ne sono capaci, altrimenti

se vogliono veramente bene a questo paese si facciano da parte . Gruppo Sabatino

Pubblicato in Campora San Giovanni

politica amPrima chiede la convocazione del Consiglio. Poi abbandona l’aula

CROSIA (CS) - Giovedì, 22 Marzo 2018 – Tanto tuonò che… alla fine uscì il sole! Il sole della verità che toglie vie le ombre e i chiaroscuri, le bugie e le maldicenze. Quello che è successo stasera in apertura (e chiusura) del Consiglio comunale di Crosia è degno di una commedia comica, grottesca e paradossale. Mattatori della scena, i rappresentanti della Minoranza. Quella stessa minoranza che prima chiede a gran voce l’adunanza dell’Assemblea civica per trattare alcuni argomenti, a loro avviso “hot” (gestione rifiuti, attività amministrativa e ufficio stampa), e poi nel momento clou fa venire meno il numero legale di un Consiglio pressoché monotematico, convocato su loro istanza. Perché? Coda di paglia, codardia politica o paura dell’effetto boomerang?

A tracciare il profilo del comportamento “anti-politico” e “anti-istituzionale” dei due consiglieri di Opposizione, Santo Seminario e Salvatore Filippelli - che in solitaria, dopo il forfait dato dagli altri consiglieri di minoranza sottoscrittori della richiesta di convocazione dell’Assise civica, hanno abbandonato l’aula lasciando nel totale sbigottimento i cittadini presenti – è il Gruppo consiliare di Maggioranza - Evoluzione. Lo stesso che in segno di protesta, a chiusura dei lavori del Consiglio comunale, ha presidiato l’aula assembleare in segno di protesta nei confronti dei due Consiglieri di minoranza che non hanno permesso il compimento dei lavori in un Consiglio chiesto e voluto da loro stessi.

Le gag sono consentite in teatro ma nell’espletamento delle funzioni pubbliche, invece, sono considerate sinonimo di vuotezza per le quali, chi se ne rende artefice, dovrebbe vergognarsi. Tutto quanto accaduto stasera dovrebbe essere derubricato dalla storia politica e istituzionale della nostra Città. Di fatto, però, resterà una figuraccia colossale. Non si può spiegare diversamente il tentennamento dei due esponenti di Opposizione presenti in aula (sui quattro richiedenti la convocazione della seduta odierna) ad entrare in emiciclo per dare inizio ai lavori. Così spinti da quel po’ di pudore rimastogli e invitati dal Sindaco, davanti ad una platea attonita, hanno consentito al Segretario generale di procedere all’appello per poi chiedere, immediatamente, il rinvio dei lavori per manifesta inferiorità politica. Poi, a corto di altri argomenti, hanno abbandonato la sala, con una deprimente uscita di scena degna delle peggiori comparse che recitano sempre la stessa cantilena.

Irrispettosi di tutti: dei cittadini, in primis, degli amministratori e degli stessi uffici che per giorni hanno lavorato al fine di trovare le giuste e doverose risposte alle istanze della Minoranza. Questo produce un’azione istituzionale vuota, inconsistenze e irriguardosa. Viene da chiederci, allora, se la maggioranza fosse stata tutta presente, i due soliti noti avrebbero comunque abbandonato l’aula? Probabilmente sì perché consapevoli di essere a corto di argomenti e motivazioni. Dal momento che il Consiglio stasera avrebbero dovuto tenerlo principalmente loro con i loro argomenti. Non ci sono più alibi per giustificare questo atteggiamento snervante e svilente dei ruoli istituzionali. Atteso che, soprattutto nella circostanza odierna, i due esponenti di quel che resta di una minoranza ormai logora e frammentata dalla cattiveria politica, per onorare il loro mandato e loro condotta, in una linea di coerenza, avrebbero dovuto dar vita ai lavori consiliari e contemporaneamente ringraziare una maggioranza solida e compatta che democraticamente aveva scelto di rimanere per ascoltare le loro posizioni. Lo ribadiamo non ci sono più alibi. Hanno messo allo scoperto l’inconsistenza della loro azione politica, fondata esclusivamente, sul pettegolezzo e senza alcuna maturità

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