Il concorso per la stabilizzazione dei 7 vigili urbani nella opinione sociale è passato come una ecatombe, da intendere in senso figurato come una decimazione , una falcidia, considerato che 6 candidati sono stati giudicati inidonei dopo un servizio durato anche più di 10 anni e qualificato da positive pre valutazione concorsuali.
Una valutazione sociale troppo facile, figlia, al più, di impressioni che sembravano essere attinenti più che al personale a talune infelici scelte politiche delle amministrazioni comunali succedutesi negli anni.
Ed oggi sembra che questo concorso possa diventare non già un problema solo per i vigili non stabilizzati quanto, semmai, per tanti( se non tutti gli) altri.
Sono passati 6 mesi circa e la vicenda dei vigili non stabilizzati non si riduce. Affatto!
Pochi giorni fa i vigili si sono rivolti alla “politica” al momento distratta dalle consultazioni elettorali.
Ma non si è distratto il M5s che nella persona di Francesca Menichino del M5s ha preparato e presentato la seguente interpellanza.
“Al Sindaco
Al Consigliere Delegato al Personale
Al Responsabile Ufficio personale
Alla Segretaria Generale
Comune di Amantea – Sede –
Oggetto: Interpellanza ai sensi art. 23 Regolamento Consiglio comunale.
Concorso per titoli ed esami per la copertura di n.7 posti di agente di polizia municipale part-time.
La sottoscritta Francesca Menichino, nell’esercizio delle funzioni di Consigliere nel consiglio comunale di Amantea, premesso che
- Con deliberazione di Giunta comunale n.37 del 2014 è stato indetto concorso per la stabilizzazione del personale precario;
- Per diversi mesi il Comune di Amantea è rimasto in una condizione di assoluta inerzia;
- Che il TAR Calabria è intervenuto nella materia in seguito al ricorso proposto da cinque dei 7 partecipanti alla procedura concorsuale;
- In data 23 giugno 2015 con delibera di Giunta n 124, veniva nominata la Commissione giudicante il concorso e che in data 23 e 24 novembre e 30 dicembre del 2015 si svolgevano rispettivamente le prove scritte e la prova orale della procedura concorsuale in oggetto.
Considerato che in seguito ad accesso ad atti si sono evidenziate numerose irregolarità che qui di seguito si rilevano, per come già rappresentato verbalmente alla segretaria generale dott.ssa Mercuri in data 26 maggio scorso:
- Errore materiale nella prima delle tre griglie di valutazione adottate e riportate nel verbale n. 3 degli atti di concorso: in particolare all’indicatore A si misura in 3 la valutazione massima che viene poi corretta in 2 nell’ambito della correzione dei compiti;
- Errore sostanziale della prima delle griglie di valutazione: i punteggi in essa contenuti non sono idonei ad esprimere la votazione finale in trentesimi, come è facile evincere dai punteggi assegnati agli elaborati (2,5; 3, 4,5 ecc…); in particolare mentre la valutazione corrispondente ai punteggi massimi per ogni indicatore consente a ciascun commissario di attribuire un terzo del massimo punteggio ( 4+4+2=10), nel punteggio minimo (più che sufficiente/discreto) la somma delle valutazioni disponibili è 2+2+1=5 che moltiplicato per i tre commissari raggiunge il punteggio di 15 e non il punteggio minimo di 21, inficiando in partenza la correttezza della valutazione, e potendo realizzare la circostanza che anche di fronte a valutazione positiva non sia possibile raggiungere per un errore nella griglia il punteggio necessario al superamento dell’esame;
- Correzioni effettuate in sede di valutazione riportate in due compiti su sette, in uno dei quali determinando la variazione dell’esito dell’esame;
- In tre elaborati su sette in particolare i numeri 3,4,7, si evidenziano la presenza di valutazioni non presenti nella griglia nonostante nel relativo verbale n. 7, si precisa che il giudizio doveva farsi “attenendosi alle griglie di valutazione”.
Ritenuto che è dovere rientrante nel compito di sindacato ispettivo del consigliere comunale rilevare le rintracciate irregolarità e sottoporle all’attenzione delle SSLL,
Si chiede di sapere:
- Per quali ragioni si sia proceduto con ingiustificato ritardo all’espletamento della procedura in esame comportando la conseguenza dell’intervento del TAR Calabria che ha ritenuto dovuto l’espletamento del concorso condannando il Comune di Amantea, nella persona del suo Sindaco in carica, alla rifusione in favore dei ricorrenti delle spese liquidate in euro 2000,00 oltre al rimborso del contributo unificato e delle spese generali nonché IVA e CPA;
- Per quali ragioni non siano state valutate le irregolarità formali e sostanziali degli atti sopra evidenziate da parte del Responsabile del procedimento che a norma dell’art. 29 del Regolamento dei Concorsi ha precisi obblighi di verifica della regolarità degli atti finalizzata all’ approvazione della procedura concorsuale;
- Perché non siano stati osservati i principi di trasparenza in sede di correzione degli elaborati avvenuta il 4 dicembre del 2015 alle ore 15:30 presso la Prefettura di Cosenza dove nessun testimone ha assistito alla apertura dei plichi e delle buste che deve garantire una correzione impersonale degli elaborati, nè in sede di prova orale dove si è ritenuto di potere aggirare l’art. 27 del Regolamento dei Concorsi motivando con la presenza di una unica concorrente da esaminare;
- Se in considerazione di tutte le irregolarità evidenziate, non sia necessario un annullamento in autotutela della procedura in esame, anche in considerazione delle conseguenze in ordine alle responsabilità amministrative e contabili per l’eventuale nullità della procedura medesima;
- Se siano configurabili responsabilità contabili verso il Comune o verso terzi a norma degli articoli 76 e 77 dello Statuto Comunale da rilevare anche di fronte alla Procura Generale della Corte dei Conti. Si rammentano a tal proposito i precisi obblighi di denuncia a carico del Sindaco e/o del Segretario Generale.
Si rimane in attesa di un celere riscontro.
Distinti saluti.
Amantea 06 giugno 2016
Francesca Menichino
Consigliere Comunale M5s