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metroLa realizzazione di un servizio di metro leggera che possa collegare i centri del Tirreno con la città e con le infrastrutture di Lamezia Terme potrebbe rappresentare una svolta dal punto di vista turistico per l’intera fascia costiera e soprattutto per il comprensorio nepetino, che trarrebbe immediato giovamento dal varo di tale progetto.

 

Per l’assessore al turismo Giovanni Battista Morelli non sussiste alcun dubbio sulla validità dell’idea lanciata nei giorni scorsi dal movimento “Italia del Meridione”, autorevolmente guidato dal consigliere regionale Orlandino Greco.

«Non posso fare altro – sottolinea Morelli – che unirmi al plauso dei sindaci e degli assessori dei comuni che si affacciano sul Tirreno cosentino che hanno già vagliato nel dettaglio le potenzialità di questo collegamento. La Ss 18, infatti, non riesce più a sostenere volumi di traffico elevati e solo l’ordinanza varata nelle ultime ore dal prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, che ha eliminato la circolazione dei mezzi pesanti, ha restituito calma e tranquillità ai residenti ed agli operatori economici locali. Ben venga dunque la realizzazione di una metro leggera che possa rivalutare al meglio il tracciato ferroviario già esistente, certamente sotto utilizzato rispetto alle reali esigenze del territorio. L’amministrazione comunale di Amantea è pronta a sostenere il progetto con forza in tutte le sedi istituzionali, dando così risposte concrete alla cittadinanza e colmando le lacune di un sistema locale di trasporto che, se funzionasse a pieno regime, potrebbe generare reddito e sviluppo».

«Con un'autostrada interrotta – prosegue Morelli – una linea ferroviaria isolata dal circuito dell'alta velocità e una superstrada che da sola non riesce ad assorbire l’attuale volume di traffico, è indispensabile un intervento alternativo. L’uso del rilevato ferroviario per realizzare una metropolitana leggera va in questa direzione».

 

Comune di Amantea

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Stamattina sono stato chiamato dal sig Andrea Ganzino che ha invocato la mia presenza nella “sua villa sul mare”. E’ la seconda tenda a destra della tendopoli italica sul mar Tirreno.

 

Il sig Ganzino è disoccupato e si arrangia, ma Amantea non offre lavoro, nemmeno nelle cooperative che lavorano per il comune.

 

È stato anche sfrattato, ed ora, come detto, vive da mesi, in una tenda sulla spiaggia. Ha chiesto aiuto ma senza alcun risultato . Non è nemmeno assistito stabilmente dal comune di Amantea.

 

A sinistra , di fronte a lui, ma da ben da prima, la tenda di Giuseppe Pagliaro

Anche Giuseppe è disoccupato, separato da oltre un decennio dalla moglie , e dalla stessa data si arrangia a vivere dove capita

Da oltre due anni vive in una orribile “villa” fatta da cartoni, legni, ombrelloni, pezzi di cerata, esposta al sole, alla pioggia, al vento. Dentro un caldo infernale. I topi sono giganti. Giuseppe perdi vendersi ha alzato il letto ed ha creato intorno scivoli untuosi che impediscono ai topi di salire sul letto stesso. La notte non riesce a dormire ( adesso è anche pieno di dolori) e li osserva. Ma ha vicino a se anche un bastone se dovessero attaccarlo!

Ma Giuseppe è gravemente malato, molto gravemente. Nemmeno lui è assistito stabilmente dal comune di Amantea.

Sono stato da loro, con loro, ad ascoltare la loro rabbia, il dolore per una condizione inaccettabile. inumana.

Vorrebbero un alloggio ; una stanza con un servizio igienico; magari la cucina in comune dove prepararsi un caffè, se non un pasto.

Non si abbattono , però, come tutti gli uomini duri e grandi di questa terra di Calabria.

Andrea mi dice “ Sto prendendo sole più che posso e sono già diventato quasi nero. La mia speranza è che prima o dopo ci sia qualche sbarco di profughi anche qui da noi così da potermi infilare tra di loro ed ottenere come tutti gli altri migranti un posto letto, tre pasti al giorno, nuovi documenti, la speranza di un lavoro e soprattutto l’attenzione della comunità”.Una considerazione amara, terribilmente amara

Giuseppe,invece, mi mostra orgoglioso il suo giardino ricco di piante ed il suo micro orto nel quale crescono pomodorini che innaffia ogni giorno. Le piante sono la vita e lui ha bisogno di speranza e di vita.

Ho scritto di loro, li aiuto per quanto posso. E sono anche io fortemente arrabbiato per il silenzio che li accompagna.

Andrea e Giuseppe sono fantasmi, non uomini. Quasi nessuno li vede , forse nemmeno quelli che vanno a fare il bagno, lì nei pressi.

Andrea e Giuseppe sono soprattutto soli. Disperatamente soli, drammaticamente soli.

Scrivo a Voi perché così è giusto; perché Voi sappiate che ci sono Italiani disperati quanto e più degli altri del mondo ai quali viene data attenzione e sollievo, perché nel silenzio dell’amministrazione, Voi che siete lo Stato, vi muoviate a dignitosa compassione e disponiate un aiuto, qualsiasi aiuto anche chi come Andrea e Giuseppe non hanno nemmeno la forza di invocare giustizia!

 

 

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“Spes ultima dea” , è il messaggio che il neo segretario PD sembra voglia lanciare al popolo democratico di Amantea.

 

E lo fa con il primo comunicato stampa nel quale non fa  “More solito”-, l’analisi trionfante del risultato “plebiscitario” che ha accompagnato la sua elezione , ma- ex adverso – invita ad una unità di intenti che abbia quale punto di partenza la “tensione ideale” e quale obiettivo “il bene comune”.

 

Questo il suo sintetico comunicato dal titolo “Partecipazione, il futuro del PD”: L’obiettivo è far si che il partito democratico recuperi la necessaria tensione ideale, diventando “officina di idee” dove chiunque voglia occuparsi del benessere della collettività possa riconoscersi. La sfida vera ė aprire finalmente il Circolo al contributo di quanti - condividendone principi e valori - sceglieranno di impegnarsi per il “bene comune”, restituendo al PD una funzione centrale nella nostra città. Difficile ma non impossibile, se tutti i nostri iscritti ne sentiranno il peso e la responsabilità. Io ci credo. Enzo Giacco”.

Ed il richiamo alla “Partecipazione” si impone tanto più quanto si osservi che contrariamente alle più recenti consultazioni dei Democrat amanteani non ci sono state liste concorrenti atte a misurare le componenti del partito.

 

Ed il risultato si è visto nella inusuale e scarsa partecipazione di elettori.

Solo 196 elettori su circa 360 iscritti che non indica un buono stato di salute del partito, diviso non solo territorialmente ma anche , e ben oltre le foto di rito, nel rapporto con l’amministrazione comunale.

Resta, infatti, da capire perché non siano state pagate circa 30 tessere e perché siano mancati più di 130 votanti. E soprattutto se si tratti di voti “liberi”-posto che nei partiti siano mai esistiti- o come supponiamo voti vicini ad uomini del PD, tra i quali certamente possiamo- e dobbiamo- ascrivere Pirillo.

Ed il neo segretario sembra abbia lanciato proprio a questi “altri” PD l’invito a porgere idee di sviluppo della città, condivise e condivisibili.

Ed il successo della sua segreteria sembra che potrebbe derivare proprio dalla attenzione che il popolo assente dei Democrat darà alla sua proposta e soprattutto alle sue prossime azioni politiche. Azioni che saranno fortemente attenzionate dalla città e dai politici regionali e nazionali.

A proposito, nessun intervento dall’alto sul congresso PD di Amantea. Perché questo silenzio come se non interessasse a nessuno o come se non appartenesse a nessuno?

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