Paola. Come avevamo scritto nel ns precedente articolo si è svolta, ieri 23 maggio, davanti al Gup Nicoletta Campanaro, pubblico ministero di udienza, Linda Gambassi,l’udienza preliminare del processo Smeco.
La Smeco come noto gestiva gli impianti di depurazione di Belmonte Calabro, Cetraro, Santa Maria del Cedro, Verbicaro, Fuscaldo, Paola, Belvedere Marittimo, Sangineto, Santa Domenica Talao, Tortora, Cleto, Aiello Calabro e Serra D'Aiello, San Pietro in Amantea. Tutti comuni posti sul tirreno cosentino.
La Smeco venne accusata di una pessima gestione degli impianti, per alcuni dei quali, come quelli di Paola, Belvedere Marittimo, Verbicaro, San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello, Tortora, “si sarebbero sversati nei corsi d'acqua, nell'arenile e nel mar Tirreno liquami assolutamente non depurati, caratterizzati dalla presenza di fanghi e schiume in superficie”.
Nel caso di Paola, addirittura, dove il by-pass saltava “letteralmente tutte le fasi della depurazione, compresa la cabina Arpacal di monitoraggio in continuo, e scaricava nel torrente Licciardo”.
Per altri, invece, come per quelli di Santa Maria del Cedro, Tortora, Fuscaldo, Cetraro, Serra d'Aiello si sarebbero state utilizzate, per l'abbattimento della carica batterica, quantità abnormi di cloro determinando “nello scarico finale dei depuratori una concentrazione del parametro di cloro attivo libero superiore, in un caso, di oltre 500 volte i limiti della tabella.”
L’udienza di ieri è stata dedicata alla costituzione delle parti civili. Ben quarantotto le parti offese e le parti civili che potrebbero entrare a far parte dell'eventuale processo.
La prossima udienza è stata fissata al 22 ottobre.
Speriamo che ora gli impianti siano gestiti meglio e che il mare non sia più una cloaca “dalle acque eccellenti”.