La scoperta dei finanzieri di Paola
Paola. Dal 2014 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi per oltre 236 mila euro.
I Finanzieri hanno smascherato la società “fantasma”, operante nella Provincia di Cosenza
e con un ufficio anche a Roma, attiva nel settore della “fabbricazione di acqua minerale e bevande analcoliche”, grazie all‘individuazione “mirata“ del soggetto economico attraverso l’attività di controllo del territorio e l’utilizzo delle banche dati a disposizione della Guardia di Finanza, che complessivamente hanno consentito di sviluppare una specifica analisi di rischio e di rilevare significativi elementi di pericolosità sotto il profilo fiscale, originando una preordinata attività di controllo.
L’attività ispettiva è stata resa particolarmente difficoltosa a causa della mancata esibizione e consegna della documentazione contabile, da parte del contribuente sottoposto a controllo. Attraverso riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore, le fiamme gialle hanno ricostruito la reale posizione fiscale della società, le vendite effettuate e gli utili conseguiti.
Al termine del controllo fiscale è stata rilevata, quindi, la mancata dichiarazione di ricavi per oltre 236 mila euro e sono state calcolate imposte evase per oltre 123 mila euro.
Inoltre, l’amministratore e legale rappresentante della società è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, per la commissione del reato di “Occultamento o distruzione di documenti contabili” ed ora rischia anche la reclusione fino a sei anni.
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Paola
Un altro brillante risultato che la Compagnia della Guardia di Finanza di Paola aggiunge al già lungo elenco di risultati raggiunti nella lotta alla evasione tributaria.
I Finanzieri paolani, grazie all‘individuazione “mirata“ del soggetto economico ed al sapiente utilizzo delle banche dati a disposizione della Guardia di Finanza, hanno smascherato una società “fantasma”, attiva nel settore agricolo.
La società fantasma dal 2011 al 2012 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi, pur avendo conseguito ricavi per circa 350 mila euro.
L’attività delle Fiamme Gialle calabre ha consentito la ricostruzione dei redditi non dichiarati e delle relative imposte evase, anche attraverso indagini e riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore su scala nazionale.
Ricostruiti anche i rapporti che l’evasore totale aveva intrattenuto con una società avente sede nella Repubblica di San Marino.
Prosegue l’attività da parte della Guardia di Finanza a tutela dei cittadini e degli imprenditori onesti, al fine di evitare sleali ed illecite concorrenze che sfruttano e si basano su comportamenti illeciti per avvantaggiarsi sul mercato a scapito degli operatori corretti.
Come al solito , però, nessuna indicazione sul nome della società e sulla sua localizzazione territoriale.
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Paola
Prosegue l’a zione di poli zia economi co-finanziaria della Guardia di finanza di Lamezia Terme, finalizzata, fra l’altro, alla repressione degli illeciti in materia fiscale.
Nei giorni scorsi, l’attenzione delle Fiamme gialle si è concentrata su un soggetto operante nel settore della pranoterapia, titolare pure di una società attiva nell’ambito dei mass media.
I finanzieri lametini hanno dapprima concentrato l’attenzione su una società che, seppur operante sul territorio regionale, a far data dall’anno 2009, non ha mai provveduto a presentare alcuna dichiarazione fiscale, così evadendo completamente le imposte dovute e risultando pertanto "evasore totale".
Nel mirino è finito un personaggio molto noto nel Lametino, Diego Pisani, detto "il Profeta" e meglio conosciuto come "fratello Diego".
L’attività ispettiva fiscale, esperita anche mediante lo sviluppo delle indagini finanziarie, ha permesso di constatare ricavi occultati al fisco per quasi un milione di euro.
Inoltre, i finanzieri hanno scoperto che nel periodo dal 2010 al 2016, l'uomo ha contestualmente esercitato l’attività di pranoterapeuta, senza adempiere, anche in tal caso, a nessuno dei previsti obblighi fiscali e di versamento delle imposte dovute.
La verifica fiscale eseguita anche nei confronti del professionista ha consentito di constatare compensi occultati al fisco per oltre 700.000 euro complessivi ed un’Iva evasa per circa 150.000 euro.
Di conseguenza, le responsabilità di carattere penale-tributario emerse in capo all’amministratore della società, nonché titolare dell’attività professionale, sono state oggetto di apposita segnalazione alla competente Procura della Repubblica di Lamezia Terme.
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Lamezia Terme
Al termine di una lunga indagine fiscale i finanzieri della Tenenza di Amantea hanno scoperto una vasta attività di falsa fatturazione.
Il giro di false fatture è emerso grazie ad una verifica fiscale avviata nei confronti di un soggetto completamente sconosciuto al fisco e pertanto identificato come evasore totale.
Di particolare interesse fiscale e giudiziario quella che si presenta come una vera e propria cartiera che provvedeva all'emissione di fatture false
L’ importo è stato quantificato intorno ai 5 milioni di euro.
Il titolare dell'azienda in occasione delle indagini avrebbe tentato di distruggere e nascondere la documentazione contabile per evitare ricostruzioni e approfondimenti.
Ma la Guardia di Finanza ha utilizzato un sistema di controlli incrociati con accertamenti bancari acquisendo il materiale probatorio che ha consentito la ricostruzione del sistema illecito generato.
Scoperto il meccanismo i militari della Guardia di Finanza hanno esteso l'indagine anche ad altre persone che avrebbero usufruito del sistema.
La frode complessiva venuta alla luce ammonta a circa 6,4 milioni di euro sottratti alla tassazione con un danno Iva pari a 1,4 milioni.
Grande curiosità ha sollevato la notizia tra i cittadini amanteani che restano in attesa di essere notiziati sulla generalità dell’evasore.
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Primo Piano
Come fa a possedere beni per un valore di 300 milioni di euro se dichiara un reddito annuo di 4 euro?
Da qui la corretta supposizione che si tratti di beni che anche in parte derivino da attività delittuose. Salvo che non ci si trovi di fronte ad una evasione fiscale continuata e molto rilevante.
E stamani i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia hanno sequestrato oggi l'intero patrimonio immobiliare e mobiliare, come detto per un valore di 300 milioni di euro, ad un settantenne di Bussolengo (Verona).
Il settantenne era stato già denunciato nel novembre 2011 per l'omessa dichiarazione di ingenti capitali detenuti all'estero e per non aver assolto le imposte dovute sulla vendita di 180 ettari di terreno sul litorale di Eraclea (Venezia).
L'uomo, infatti, aveva dichiarato 4 euro di reddito all'anno, ma possedeva terreni, società e immobili per oltre 300 milioni.
Il tribunale di Verona è giunto alla conclusione di “ qualificare l'imprenditore come persona che, «per la condotta e il tenore di vita debba ritenersi vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose»
tenendo conto non solo dell'evasione fiscale constatata nel 2011, ma prendendo in considerazione anche i risultati di alcune inchieste nelle quali l'imprenditore scaligero era stato coinvolto in passato: si tratta, in particolare, di procedimenti penali, negli anni Novanta, per corruzione e truffa ai danni dello Stato.
In tutti questi anni, l'indagato aveva accumulato un patrimonio immenso, addirittura inimmaginabile se si tiene conto, soprattutto, delle ultime tre dichiarazioni fiscali presentate, nelle quali veniva indicato, in media, un reddito annuo di 4 euro.
Il tribunale di Verona pertanto, accogliendo le proposte della procura scaligera, ha disposto il sequestro di tutti i beni dell'uomo e del suo nucleo familiare: 9 società, oltre 2.350.000 mq di terreni nelle province di Verona, Gorizia, Belluno e Brescia, 18 unità immobiliari e 7 autoveicoli, per un valore complessivo stimabile in circa 300 milioni di euro. Adesso, il settantenne dovrà dimostrare la legittima provenienza del suo patrimonio. Se non riuscirà a farlo, tutti i beni oggi sottoposti a sequestro potranno essere confiscati e acquisiti da parte dello Stato.
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