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Il nostro amanteano Sergio Tempo è destinato a passare alla storia dell’ente regione Calabria per essere uno dei pochi, se non l’unico calabrese che ha denunciato il malaffare negli enti ( mi viene in mente di dire carrozzoni)

 

regionali( se ce ne sono altri si facciano avanti!), che talvolta, se non spesso o sempre, sono camere di soddisfazione di interessi vari, gestiti con sufficienza, approssimazione, se non disinteresse od illecitamente, e senza che alcuno osservi, rilevi, contesti, denunci, come ha fatto il nostro eroe!.

Una vicenda che supponiamo ( e ci auguriamo) venga posta sotto osservazione dalla Corte dei conti, dall’Anac e dalla Procura di Catanzaro.

Intanto , e per non dimenticare, leggete cosa scrive Pablo Petrasso ,uno dei pochi Giornalisti Liberi di questa terra di calabria!

“Il Corap ha più di cento dipendenti. E gli ingegneri, nel suo organico, non mancano. Non si direbbe, stando a una delle ultime delibere del consorzio guidato dal commissario straordinario Rosaria Guzzo.

Un atto firmato il 23 gennaio scorso dal dirigente Filippo Valotta, infatti, affida alla società Sim Ingegneria di Belvedere Marittimo, la verifica di un progetto.

Roba da ingegneri, appunto.

E lautamente retribuita: circa 32mila euro.

Ben fatto, avrà pensato il management.

Che il giorno dopo ha premiato Valotta con 10.431 euro, un «premio di anzianità» calcolato sulla base dello stipendio 2013 (cioè di un compenso pari a oltre 130mila euro). Certi benefit sono una fortuna.

Questo, in particolare, «matura al compimento del 15° e del 25° anno di servizio effettivo reso dal dirigente presso il consorzio industriale» ed «è definito in un importo una tantum poi all’8% e al 16% della retribuzione annuale».

Tra dieci anni varrà 20mila euro: un bel regalo, davvero, da parte di una Regione che non è sempre così prodiga con i propri “figli”.

Nei corridoi del consorzio, evidentemente, credono che i tecnici già presenti nell’organico siano troppo pochi o poco qualificati. Altrimenti non si spiega la decisione di dare alle stampe il decreto numero 146 del 28 novembre 2017.

Cosa fa? Approva «l’avviso pubblico per la formazione di un elenco di professionisti finalizzata al conferimento di incarichi professionali per servizi di ingegneria e di supporto alle attività dell’ente di importo inferiore alla soglia comunitaria». L’ente sembra basato sull’affidamento di incarichi sotto soglia, utilissimi in situazioni d’emergenza e soprattutto indispensabili per evitare fastidiose gare d’appalto. 

Si dispensano, così, consulenze di ogni tipo.

In maniera “allegra”, addirittura irregolare, secondo gli esposti del revisore unico dei conti Sergio Tempo. Il riferimento è all’affidamento e la proroga di due consulenze professionali.

Le segnalazioni inoltrate dal professionista a Corte dei conti, Anac e Procura di Catanzaro si riferiscono all’assunzione di Francesco Niccoli e Alessia Barca «a supporto della struttura commissariale con particolare riferimento agli aspetti di natura contabile e di natura legale propri della fase di transizione successiva all’avvenuta istituzione del Corap».

I conti sono, in effetti, una delle preoccupazioni della commissaria straordinaria Rosaria Guzzo e pure dei dipendenti, che dalle Asi hanno ereditato parecchi stipendi arretrati, saldati proprio qualche giorno fa. I secondi hanno tirato a lungo la cinghia, mentre il “loro” consorzio affidava alla società Audirevi un incarico per la revisione contabile del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016: 28mila euro più Iva «e spese vive documentate». 

È lo scarto tra la vita (grama) dei dipendenti pubblici e le libertà concesse alle strutture in cui lavorano.

Anche al Corap funziona così e i lavoratori non lesinano le battute sulla spending review trasformata in “spending di più”.

E non ci sono soltanto le consulenze: il management ha una particolare passione per gli eventi e l’informatica.

L’evento, per la verità, è stato uno soltanto ma ha destato – per i costi – qualche perplessità. Il convegno “Percorsi e prospettive future del Corap” è stato pagato 20.374 euro, liquidati in tempi record alla 5CEventi di Rende, passando sopra qualche regola (che Guzzo conosce bene, essendo una dirigente della Ragioneria alla Regione) sul rispetto cronologico dei pagamenti previsto dalle leggi. 
La passione per l’informatica è costata decisamente di più.

A partire dal sito deluxe, pagato 32.500 euro e realizzato dalla società Kaala srl (sempre di Rende). È stata, poi, la volta della fornitura di servizi e materiali informatici avvenuta in tre tranche da 14.330, 6.344 e 10.880 euro.

Ecco le aziende prescelte per il salto di qualità tecnologico: una è la “Fitad di Biagio Talerico”, di San Giovanni in Fiore, che ha fornito workstation, pc e hard disk (è l’affidamento da 10.880 euro). Segue – per l’acquisto di sette pc, tre notebook, un mouse e una borsa al costo di 14.300 euro – la Inforcal, con sede a Cosenza.

Il nome della ditta ritorna per «la fornitura e la realizzazione dell’impianto per la trasmissione dati per il secondo piano dello stabile di proprietà del Corap» nella sede operativa di Lamezia Terme. 

 Come se non bastasse, tanto per affermare l’esistenza del Corap, la dirigenza ha pensato bene di spendere 12.400 euro per la fornitura e posa in opera di una nuova cartellonistica e segnaletica stradale per il consorzio.

A chi è andato l’affidamento? Naturalmente (verrebbe da dire) a una ditta del Cosentino, la Spot Channel sas, con sede a Rende.

Che, nella mini gara (sono arrivati due preventivi) ha battuto la 5CEventi, già titolare dell’evento sulle prospettive future del consorzio.  

Rendersi riconoscibili è una delle priorità. Vale sia per le insegne stradali che per le relazioni internazionali.

E non importa che le mete siano lontane.

La commissaria Guzzo ha deciso di non mancare (accompagnata dal dirigente responsabile dell’area Gestione reti) l’appuntamento con la conferenza internazionale “The Green Aib”, in programma a Marrakech il 12 e 13 luglio 2017.

La conferenza internazionale in materia di sostenibilità energetica è uno degli eventi considerati imprescindibili sia dal Corap che dalla Regione, «al fine di acquisire ulteriori opportunità di confronto in materia di depurazione, rifiuti e politiche per la valorizzazione ambientale».

E non è stata l’unica trasferta in Marocco, visto che il 9 novembre 2017 il Consorzio ha autorizzato una nuova missione – dal 14 al 18 novembre – per commissario e dirigente, chiamati a «una serie di riunioni tecniche da tenersi con le competenti autorità nelle città di Rabat, Tangeri e Casablanca». Un mini tour autunnale per ampliare gli orizzonti dell’ente.

Che elargisce incarichi, si presenta (con gli eventi), si manifesta (con i cartelli stradali) e si propone all’estero ma non ha ancora un piano industriale.

Ma, soprattutto, investe in informatica.

E paga migliaia di euro senza tenere troppo in conto l’ordine cronologico delle fatture.

Tra gli appelli (poco ascoltati) del revisore dei conti a contenere i costi. (2 - continua)

Pablo Petrasso

Pubblicato in Primo Piano

Il Giornalista era intento nel fotografare l'avvocato Gaetano, durante l'intervista del giornalista del programma di Michele Santoro "Servizio Pubblico" Sandro Ruotolo, nella centralissima piazza della città di Paola.

Paolo Orofino è un buon giornalista che ha fatto di una passione anche una professione ma che continua a cercare le verità soprattutto quelle nascoste, per poterle divulgare, convinto da un lato che il “giornalismo esiste solo nella misura in cui significa antipotere”, e dall’altro che “Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda”.

Per questo Orofino si reca sul posto, indaga, fa domande, anche insistenti, ascolta con molta attenzione, sta attento a ciò che vede, fotografa.

Ma non sempre gli è permesso. Come oggi a Paola quando ha tentato di fotografare l’avvocato Gaetano che mentre si trovava nella piazza della città insieme ad altri colleghi, tra i quali il giornalista televisivo Sandro Ruotolo, veniva intervistato.

Ma mentre cercava di fare il suo lavoro di cronista veniva aggredito da un energumeno che lo colpiva con un ceffone

Orofino non ha reagito.

Poi tutti, Ruotolo compreso, si recano dai carabinieri.

Orofino e chi era presente, tra cui i colleghi di Ruotolo e Pablo Petrasso, del Corriere della Calabria sono sentiti dai Carabinieri che identificano e denunciano l’aggressore. Si tratta di un pregiudicato trentenne di Paola.

Ecco cosa è la Calabria. Una regione piena di cose meravigliose e uomini di coraggio tra cui i “piccoli grandi cronisti” come dice Sandro Ruotolo che non deflettono dal proprio dovere di informare, che non accettano di piegarsi al potere, ai poteri, da chiunque espressi o detenuti.

La Calabria è quella regione dove sempre più fortemente nasce e cresce una certa stampa che non ha paura di raccontare, che non si inginocchia di fronte ai potenti, una regione dove davvero il giornalismo diventa una “Potentissima lente d'ingrandimento”, che “ Con l'aiuto di un "noi" e di un poco d'inchiostro trasforma lo squittio di un topolino nel ruggito di un leone editoriale, le cui dichiarazioni si presume la nazione segua con reverenza e fiato sospeso.”

Ed è per questo che Paolo Pollichieni scrive : “A Orofino va tutta la nostra più totale, completa e convinta solidarietà. Sarebbe una terribile infezione per il potere e per i questuanti dell’informazione se la “disobbedienza civile” cominciasse a farsi largo nelle redazioni. Sarebbe mortale per certi meccanismi di assoggettamento dell’informazione se la parte sana del giornalismo calabrese cominciasse a prendere coscienza del fatto che i giornali saranno pure degli editori ma se i giornalisti non piegano la schiena difficilmente gli inciuci tra editoria e potere continueranno ad avere buon gioco”

Ed è per questo che Sandro Ruotolo scrive “Perché non è accettabile che un cronista, un piccolo grande cronista, venga umiliato davanti a tutti. Non gli hanno perdonato qualcosa che ha scritto? Non volevano che il cronista di Paola raccontasse Paola, anche attraverso la foto di Nicola Gaetano. Non è perciò un piccolo episodio. "Cosa vuoi che sia uno schiaffo". No, questo schiaffo e' all'articolo 21 della Costituzione. E' uno schiaffo al diritto dei cittadini di essere informati e al dovere di noi giornalisti di informare. Con la schiena dritta.”

Ed è per questo che il CDR de Il Quotidiano di Cosenza scrive : “IL comitato di redazione del Quotidiano della Calabria, esprime la propria indignazione e la grande preoccupazione per l'aggressione subita oggi dal collega Paolo Orofino. Un energumeno lo ha schiaffeggiato in pubblico mentre era in compagnia del collega Pablo Petrasso e dell'inviato di "Servizio Pubblico", Sandro Ruotolo che era intento a intervistare l'avv. Nicola Gaetano sull'inchiesta delle parcelle d'oro all'Asp di Cosenza. 

Il comitato esprime la propria solidarietà al collega Orofino, cronista da sempre impegnato in prima linea, e sollecita le autorità ad individuare l'aggressore per i provvedimenti del caso. Purtroppo i casi di giornalisti aggrediti continuano a verificarsi e, senza voler fare retorica, il comitato ritiene che oltre alla repressione, sia necessaria anche un'opera di sensibilizzazione della pubblica opinione che miri ad isolare i violenti e alla massima solidarietà ai giornalisti che fanno il loro dovere di raccontare fatti e misfatti.”

Ed è sempre per questo che uniamo a tutte le altre grandi voci anche la nostra piccola e sommessa voce nell’onorare Paolo Orofino per il coraggio profuso giornalmente nel suo lavoro ricordando a tutti che la Calabria ha sempre più bisogno di questi uomini.

Pubblicato in Paola
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