E’ il caso di sfoderare il classico proverbio: “ Se la montagna non viene a Maomet to, Mao metto va alla monta gna”.
Prodi scende in Calabria ma ignora Oliverio.
Ed allora Oliverio va a salutarlo, non già a Locri, dove il professore Prodi a dieci anni dall’uccisione di Fortugno ucciso dalla ‘ndrangheta ha tenuto una lectio magistralis su "Il quadro mondiale e la politica mediterranea", ma a Bonifati, piccolo paesino del tirreno cosentino.
E poi emana il seguente comunicato :” Romano Prodi ha assolutamente ragione: o si stabilisce una strategia comune tra l’Europa, l'Italia e il Sud del Paese o lo sviluppo del Mezzogiorno tarderà ancora a lungo”.
Poi ha proseguito : “Il Mezzogiorno affronta e risolve i nodi storici che si sono accumulati nel corso di questi anni e che sono alla base del suo ritardato sviluppo soprattutto se le regioni del Sud trovano un terreno comune sul quale costruire un rapporto fecondo con l’Unione Europea, con il Governo del Paese e se saranno capaci di mettere in campo idee, strumenti e progetti comuni.
Io credo che mai come in questo momento storico il Mezzogiorno possa pesare e proporsi come risorsa per un Paese e per un’Europa che hanno assolutamente bisogno di un Sud capace di diventare motore della crescita e dello sviluppo sfruttando al massimo la sua proiezione nel Mediterraneo per aprire relazioni con i paesi della sponda sud di questo mare che è la nuova frontiera dello sviluppo e, soprattutto, per intercettare il volume di traffico che, anche a seguito del raddoppio del Canale di Suez, nei prossimi anni subirà un incremento esponenziale”.
E conclude affermando che “In questo senso Gioia Tauro può giocare un grande ruolo strategico per l’Europa e per l’Italia se trova, innanzitutto, la strada dell’unità e della progettualità.
Noi ce la stiamo mettendo tutta e continueremo a lavorare a tutti i livelli e con determinazione in questa direzione”. f.d.
Ecco perché il Mezzogiorno non ha sviluppo!
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