La foto fa il giro del web
Le fontanelle dei Giardinetti di Latina diventano i bagni pubblici all’aria aperta per i migranti e i senzatetto.
Abbiamo ricevuto sulla nostra pagina Facebook decine di segnalazioni sullo stato di degrado in cui versano alcuni quartieri del capoluogo e in particolare di quanto accade proprio in una delle zone del centro storico.
Gli episodi di degrado non si fermano e così i bambini che entrano per giocare nello storica area verde del capoluogo si ritrovano a girare tra i migranti che si spogliano e si lavano nelle fontane, come se fossero in un bagno pubblico piuttosto che in un parco.
La foto che ritrae una di queste scene ha fatto subito il giro dei social, raccogliendo centinai di commenti e condivisioni.
Questa situazione di degrado è innegabile e i cittadini chiedono all’amministrazione Coletta di prendere provvedimenti seri e definitivi.
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Due anni di indagini, trentamila intercettazioni telefoniche, ambientali e video, almeno 300 patenti a rischio sospensione, 14 ordinanze di custodia cautelare eseguite e 169 indagati .
Sono i numeri dell'operazione 'Pay to frive',ovvero “ paghi per guidare” è stata portata a termine dal vicequestore aggiunto Francesco Cipriano e condotta dagli uomini della Squadra di Polizia giudiziaria coordinati dal sostituto commissario Igino Pandolfi.
Un'organizzazione che operava negli uffici della Motorizzazione civile di Latina, che rivolgeva la propria offerta di patenti a prezzi relativamente modici (da mille ai tremila euro a seconda della tipologia) soprattutto a cittadini stranieri che a malapena parlano l'italiano.
Tre i funzionari della Motorizzazione civile finiti in carcere: Antonella Cianfoni, Pietro Lestingi e Roberto Becchimanzi oltre ai titolari di autoscuole Antonio Ezio Rossini (titolare dell'omonima autoscuola operativa tra Fondi e Terracina) e Francesco Spaziani (titolare dell'autoscuola Silvano di Latina e San Felice). Agli arresti domiciliari sono finiti l'ex dipendente della Motorizzazione Carmine Maietta (padre del deputato Pasquale Maietta), la dipendente della Motorizzazione Laura Terlizzo e i titolari di autoscuole Sergio Bologni (autoscuola di Sezze), Franco Ronconi (Latina Scalo), Massimo Camelio (Gaeta) Giuseppe Antigiovanni (Formia), Gerardo Tomao (Minturno), mario Livornese (Minturno) e Linda Iudicone (Itri).
Tutti, secondo le indagini della Polstrada partite da un servizio di Striscia la Notizia che visitò proprio un'autoscuola di Sezze, avevano messo in piedi un meccanismo rodato e piuttosto variegato nella modalità che garantiva il passaggio dell'esame teorico per l'ottenimento della patente e, laddove necessario e di fronte al pagamento di una somma aggiuntiva, anche di quello pratico. C'era, ad esempio, il titolare di un'autoscuola (uomo) che faceva l'esame al posto di un cittadino indiano e, pochi minuti dopo, rientrava nell'aula (teoricamente a prova d'intruso) per rifare l'esame al posto di una donna nigeriana che, stando ai risultati, avrebbe svolto l'esame in sei minuti rispondendo correttamente a tutti i quesiti.
Oppure altri si piazzavano vicino al vetro del cosiddetto 'acquario' e giravano lo schermo verso un suggeritore esterno che pilotava l'esame. Ad altri soggetti era invece permesso di sfogliare il libro sotto lo sguardo attento del funzionario compiacente e perplesso di chi, per fare l'esame, aveva studiato. In altri casi, invece, l'auricolare per la traduzione delle domande in inglese veniva utilizzato per suggerire le risposte. Ad usufruire delle facilitazioni erano soprattutto extracomuntari residenti nel sud pontino ma a volte, per costringere il soggetto a chiedere l'aiuto dell'organizzazione, si procedeva ad una bocciatura preventiva. Tutto ciò, naturalmente, a discapito delle autoscuole oneste, che in alcuni casi sono state costrette a chiudere i battenti per mancanza di clienti. Il risultato delle 3-4 sedute mensili è di aver messo sulle strade italiane (dato che i clienti provenivano un po' da tutta Italia) centinaia di guidatori che non conoscono minimamente le regole di guida. Tra gli indagati, oltre all'ex direttore della Motorizzazione civile di Latina, figurano anche alcuni medici militari compiacenti che nel corso degli anni hanno falsificato sistematicamente certificati di idoneità alla guida.Latinaoggi
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