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Il Comune di Diamante aveva emanato un bando per il servizio civile dal titolo “Diamante un Gioiello da scoprire”

Ora sembra che la Procura di Paola guidata da Pier Paolo bruni abbia acquisito gli atti del bando

 

Secondo il Fatto Quotidiano “A scoprire l’inghippo, il solito “escluso” dalla convocazione dei collo-qui.

Dopotutto per partecipare al colloquio, bastava presentare la domanda, rispondere a requisiti anagrafici e lavorativi non troppo stringenti.

Fatto sta che l’escluso non solo non ha visto il suo nome nell’elenco dei convocati a colloquio (per il quale è previsto un tabellario con relativo punteggio) ma ha anche riconosciuto tra gli ammessi ragazzi “noti”.

L’escluso ha presentato immediatamente ricorso.

E sembra che l’amministrazione di contro abbia posticipato i colloqui, già calendarizzati.

Sembra che quattro vincitori siano parenti di dipendenti ed amministratori.

Una parentopoli, allora?

Forse simile a quella avvenuta al Comune di Eboli.

E più recentemente a Gragnano

Insomma, in questo periodo di crisi 14.46 euro netti al giorno di compenso, che equivalgono a 433 euro netti al mese devono davvero fare gola a tutti.

Intanto ad Amantea ancora si aspetta la emanazione della graduatoria dei due progetti di sevizio civile

Speriamo che non ci presentino fatti similari

Ma ecco cosa ha detto il comune di Diamante:

“Subito dopo il ritiro della graduatoria e il serpeggiare delle prime polemiche, immediate sono arrivate le precisazioni del Comune: “In merito alle notizie recentemente apparse sulla stampa relative al Bando Nazionale del Servizio Civile per l’annualità 2016-17, l’AC intende fare le seguenti precisazioni. Il Comune di Diamante ha partecipato al Bando Nazionale del Servizio Civile con il progetto “Diamante un Gioiello da scoprire” che è stato ritenuto valido e di conseguenza ammesso al finanziamento per l’utilizzo di 6 giovani entro i 28 anni di età per l’annualità 2017-18. Detto Bando unitamente al progetto predisposto dal Comune è stato trasmesso al preposto servizio per l’inserimento on line degli atti amministrativi e pubblicato sull’Albo Pretorio e sull’Home Page del Sito Istituzionale. Contestualmente al fine di darne la massima pubblicizzazione lo stesso bando veniva diffuso tramite il numero di Maggio del giornale cittadino l’Olmo in formato cartaceo e on-line e caricato sulla pagina Facebook del comune dove in pochi giorni si registravano 660 visualizzazioni. Il rilievo di un errore materiale che aveva portato all’esclusione di tre concorrenti veniva immediatamente corretto con la riammissione alle selezione dei tre concorrenti esclusi, mentre per l’errore formale delle procedure di pubblicazione, e non di pubblicizzazione, il responsabile del Servizio avanzava istanza al Ministero per la riapertura dei termini delle domande. Poiché il Ministero non autorizzava alla riapertura dei termini per la presentazione delle domande il responsabile bloccava le ulteriori procedure. Tale precisazione si rende necessaria, allorché in maniera non veritiera, sono state fornite alla stampa notizie che ipotizzano percorsi non trasparenti dell’Amministrazione Comunale finalizzati a non diffondere adeguatamente il bando. Si evince da questa ricostruzione dei fatti, verificabile dagli atti a disposizione di tutti, di come l’AC abbia proceduto con estrema linearità e trasparenza preoccupandosi di diffondere e pubblicizzare il bando anche con strumenti opzionali (Giornale cittadino e Facebook) esclusivamente al fine di garantire una opportunità occupazionale per sei giovani. In ultimo, l’AC informa che per lo stesso bando di Servizio Civile relativo alla annualità 2017-18 il Comune di Diamante ha predisposto due progetti uno incentrato sul patrimonio culturale e un altro sul Servizio di Protezione Civile”.

Pubblicato in Alto Tirreno

«C'è un buon amico che oggi ha intenzione di darvi buoni consigli. Così evitiamo anche di fare danni al cantiere»

La cosca dei Lanzino voleva accaparrarsi appalti per lavori pubblici nel Cosentino.

A seguito delle indagini la Dda di Catanzaro ha emesso un provvedimento di fermo eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza e dal Ros nei confronti di 5 persone.

Le persone fermate sono

Mario Potestio, di 53 anni, fratello del capo di gabinetto del Comune di Cosenza;

Adolfo D'Ambrosio, 46 anni, presunto reggente della cosca Lanzino;

Francesco Costabile (48), ed

Alberto Superbo (36).

Una quinta persona è attualmente ricercata.

L'operazione è stata chiamata "Vulpes".

Ala conferenza stampa hanno partecipato:

il procuratore aggiunto della Dda, Giuseppe Borrelli;

il sostituto Pierpaolo Bruni,

il comandante provinciale dei carabinieri, Giuseppe Brancati, ed

il comandante del Reparto operativo, Vincenzo Franzese.

Il procuratore Borrelli ha detto:

«Siamo contenti perché con un numero limitato di fermi crediamo di aver smantellato la struttura del clan Lanzino che si occupava di estorsioni. I commercianti ora possono stare un po' più tranquilli. Ma i vuoti vengono presto colmati e quindi servirebbe una collaborazione dei commercianti e degli imprenditori vessati che invece non c'è».

Il colonnello Brancati ha evidenziato:

«Sarebbe importante che a queste nostre azioni seguisse una reazione della società civile».

Particolare attenzione su una delle telefonate intercettate dagli investigatori, e indirizzata ad un imprenditore edile, durante la quale uno dei fermati avvertiva che «c'è un buon amico che oggi ha intenzione di darvi buoni consigli. Così evitiamo anche di fare danni al cantiere». (Ansa)

Pubblicato in Cosenza
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