Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte del Presidente C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca” - Francesco Saverio Falsetti
Quando si vede un cane morto per strada in tanti si girano dall’altro lato schifati ed infastiditi da quella vista. Ebbene, tante volte, quell’animale è stato ucciso perché a qualcuno dava fastidio anche da vivo, magari questo “umano signore” qualche anno prima ha regalato al figlio o al nipotino una simpatica e scodinzolante bestiolina, in quel momento gli serviva per accaparrarsi le simpatie del bambino, ma poi si sa, nella vita si cambia…….. ed il più delle volte non in meglio.
E’ quello che è successo qualche giorno fa a San Pietro in Amantea, paesino collinare a ridosso di Amantea, due belle Chiese, una bellissima Piazza, qualche centinaio di residenti e tanto verde, insomma in un’oasi di tranquillità di questo tipo tra così pochi abitanti si aggira anche un povero “sciocco” che ritiene un bel gesto la sua bravata – sono stati avvelenati ben sette cagnolini e la loro mamma, sono bastati pochi bocconi avvelenati e la fame ha fatto il resto. Una strage di animali di cui abbiamo contezza solo grazie alla delicatezza di un altro Signore Carmine Artiglieri con una sensibilità – vivaddio - ben diversa, il più delle volte occultata dall'indifferenza, dall'omertà, dalla connivenza, forse anche dalla paura. L'indifferenza perché trattasi solo di animali che contano fin quando sono utili, di cui è giustificato liberarsi se non servono più.
L'omertà e la connivenza perché non ci si immischia, non ci si inimica il conoscente o comunque chi finirebbe per risalire a chi ha parlato. Poi c'è la paura di ritorsioni: che la vendetta ricada sui propri animali. Si tratta quindi di una pratica da sempre tollerata da parte della maggioranza degli abitanti – soprattutto delle campagne, in quanto ritenuta capace di difendere gli agricoltori dagli animali cosiddetti “dannosi”. Se penso a quanta premeditazione c’è in un gesto di questo tipo, si potrebbe parlare intere ore e comunque non si sarebbe detto tutto, la capacità dì preparare "cocktail” micidiali che mirano allo sconvolgimento della sintomatologia dell'animale e quindi all'impossibilità, da parte del medico veterinario, di intraprendere corrette misure terapeutiche.
Questo povero idiota non si rende conto che immettendo veleni in ambienti urbani per eliminare un cane, magari solo perché abbaia al passaggio di gatti o perché defeca in luoghi inopportuni, rischia di creare seri problemi a bambini in tenera età che giocano tranquilli nei prati, per abitudine, portano ogni cosa in bocca o solamente le mani dopo essere venuti a contatto con escrementi dell’animale avvelenato. In questo periodo girano tanti raccoglitori di funghi, che possono venire a contatto con gli escrementi inavvertitamente o possono nascerci vicino dei funghi.
Insomma chiediamo a tutti di essere più cittadini e segnalare tali abusi che denigrano il territorio, facendo scendere a terra il livello di civiltà e di evoluzione che ci differisce dalle bestie, gli animali che hanno la sola colpa di vivere alla loro maniera, per loro l’essere umano è “solo” il loro migliore amico, tante volte bisogna dire “purtroppo”. Chiediamo agli organi preposti alla vigilanza del territorio di attenzionare qualsiasi comportamento di sopraffazione, su chiunque, fosse anche un cane!
Presidente C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”
Francesco Saverio Falsetti
Pubblicato in
Comunicati - Sport - Giudiziaria
Grazie all'intervento della giovanissima amanteana Elena De Vita, intervenuta tempestivamente nel segnalare la presenza di un bellissimo Gheppio, feritosi ad un'ala e presente nel giardino di famiglia
Probabilmente è l’urbanizzazione a non far bene agli animali selvatici, o comunque solo delle casualità, una cosa è certa, sistematicamente vengono recuperati animali selvatici in difficoltà, inciderà sicuramente anche la sempre maggiore sensibilità dei cittadini che segnalano, intervengono e comunque non si girano dall’altra parte. Pochi giorni fa la giovane Elena De Vita di Amantea ha recuperato un bellissimo Gheppio ferito ad un’ala nel giardino di famiglia, la ragazza senza esitazione ha contattato la Protezione Civile di Amantea che è prontamente intervenuta prendendo in consegna il piccolo rapace e provvedendo a farlo pervenire al locale C.E.A.M. WWF che, come avviene regolarmente, con la collaborazione della Polizia Provinciale di Cosenza ha assicurato il ricovero nelle mani esperte degli operatori del CRAS di Rende. Al cento diretto dal dott. Mauro Tripepi si accerteranno le condizioni, si provvederà alle cure e, solo dopo la completa guarigione, che dovrebbe portare al pieno recupero la funzionalità degli animali si provvederà alla rimessa nell’habitat naturale. Solo pochi giorni prima al WWF era arrivata la telefonata dei padri del convento di San Bernardino di Amantea, Padre Giuseppe con la semplicità ed il sorriso che lo contraddistinguono aveva riferito al Responsabile del WWF “….. quando la mattina sono venuto ad aprire la chiesa ho trovato lui in attesa ……..” il “lui” era uno stupendo pulcino di Allocco venuto giù dal campanile dove vi era il nido al completo. Anche l’anno scorso padre Giuseppe era ricorso all’intervento del WWF per aiutare un altro Allocco, probabilmente è proprio vero che i nostri piccoli fratelli e sorelle - gli animali - sentono di trovare apertura d’animo e disponibilità nella Chiesa…….
L’ultima telefonata al WWF è arrivata oggi dal Comune di Cleto, ad aver recuperato un piccolo gufo una ragazza volontaria del servizio Civile presso lo stesso Ente, si è subito attivata la catena di soccorsi, una staffetta della vita per tanti animali che il caso porta all’abbandono del nido dove, tante volte, li aspetta morte certa. Questa è la direzione giusta, tutti insieme con la collaborazione raggiungeremo sempre migliori risultati andando a garantire una piccola quota di Natura che ha bisogno di noi.
Il Responsabile del C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca” - Francesco Saverio Falsetti
Pubblicato in
Cronaca