La chiesetta di san Giuseppe arroccata sulla collina di Camoli, proprio a margine della vecchia Traianea di cui ormai resta ben poco, abbondata come è da decenni dopo la realizzazione della strada carrozzabile che da Acquicella porta alla popolosa frazione, ha sempre il fascino della chiesetta del miracolo ed è , sempre, con gli scogli di Isca, l’ultima immagine per chi lascia Amantea e la prima per chi vi arriva.
Una chiesetta alla quale si arriva inerpicandosi sul tracciato di pietre di fiume che erano quelle che sole resistevano agli zoccoli degli asini e dei muli che salivano e scendevano questo tratturo portando gente e merci dalla campagna verso il paese e viceversa.
Era anche il luogo( come il ponte sul Catocastro per chi scendeva da Lago o da Chiaie) dove i contadini si cambiavano le scarpe infangate per sostituirle con le “scarpe da città” e talvolta levandosi la gonna da lavoro sotto la quale c’era quella da paese.
Ed uno sguardo alla vecchia e piccola porta che nascondeva San Giuseppe era obbligatorio così come un segno di croce od una preghiera silenziosa.
Un amore antico quello della gente di Camoli , di quella di Acquicella e dei catocastresi verso San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, l’artigiano che, come i contadini, viveva di un mestiere fatto con le mani e tanto amore.
San Giuseppe, l’uomo giusto, come dice padre Francesco Celestino richiamandosi a Matteo 1,19
Un amore che dura ancora oggi.
E quest’anno dopo il bel presepe realizzato per la prima volta da un gruppo di catocastresi tra cui il pittore Nuccio Guido, i fedeli erano davvero tantissimi.
Il solito percorso di Via Indipendenza,Via Dogana, Via Margherita, Via nazionale, Corso Umberto primo e di nuovo via Indipendenza fino alla chiesa di sant’Elia profeta.
Sempre bellissimi “le verginelle” ed “i verginielli” , bambine e bambini, ragazzine e ragazzini, in abito bianco che hanno accompagnato con tono e modi compunti il santo per la intera processione.
Una usanza antica e sostanzialmente amanteana , un atto di amore verso Gesù che virgineo si accompagnava al padre Giuseppe.
La banda come tante altre volte è stata quella del Concerto Mario Aloe- Città di Amantea, guidata dal maestro Roberto Francescano.
Insieme i fedeli i portatori della statua che si alternano sotto le spranghe lignee lungo le strade cittadine obbligati ad un gioco di forza e di equilibrio
Una giornata piacevole ancorchè lievemente ventilata ha fatto da cornice alla processione ed a sera quando il sole si era già tuffato nell’azzurro mar Tirreno colorandolo di rosso, il santo è giunto in Catocastro, ricevuto dai fuochi pirotecnici e nella chiesa dall’applauso di tantissimi presenti
Una occasione ormai rara per cogliere la bellezza del nostro centro storico
La banda
Le verginelle
San Giuseppe entra in Chiesa
La Chiesa di Sant'Elia attende San Giuseppe
Catocastro al tramonto
Il gattino indifferente nei vicoli di catocastro
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Non è che si abbia sempre il tempo ( e la testa) di avere o fare riflessioni su quanto ascoltiamo o vediamo .
Spesso, ci aiutano le fotografie, quelle che vediamo il giorno dopo od ancora più tardi, magari senza la cogitazione e la emozione del momento.
Ed è allora che noti quello che prima non avevi nemmeno visto.
Nell’ordine Marcello Socievole, Gianfranco Suriano, Sante Mazzei, Mario Pirillo, Tullio Lupi.
Ed a sinistra di Socievole c’era anche Giovanni Morelli che al momento dello scatto della foto stava salutando il pubblico.
Praticamente un parterre politico amanteano oggi frammentato e diviso, ma che è unito dalla musica. Forse od apparentemente.
Ed allora è venuta la riflessione .
Si può essere politicamente conflittuali, addirittura alternativi, almeno apparentemente, e poi uniti dalla musica o dalla Banda Mario Aloe?
Forse si, forse no!
O c’è qualcos’altro?
Forse il fatto che a Natale si è più buoni ( e morbidi) come i Panettoni?
O la sacralità del luogo che invita alla comunione di intenti?
O magari la origine politica di tutti i presenti( non vi fate deviare dalle posizioni attuali, pensate invece alle loro origini politiche. Praticamente …ex DC e comunque di Centro destra)?.
Ed allora la domanda cruciale.
Ma Amantea ne trarrebbe benefici se tutta la politica locale fosse tesa agli interessi veri di tutti gli amanteani e non delle sue parti?
Una domanda destinata a restare senza risposta.
A tutti comunque buon anno 2014.
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Cronaca
Era il 1953 quando Biagio Zaccaria come si dice ancora oggi “uscì” alla banda Musicale, allora unica, Mario Aloe, dopo una lunga preparazione iniziata ancora prima del decimo anno di età
E da quel lontano anno, il 1953, Biagio ha suonato per gli amanteani nella antica e famosa banda cittadina.
Era l’anno di “Vacanze romane”, il famosissimo film del 1953 diretto da William Wyler interpretato da Gregory Peck e Audrey Hepburn.
Oggi la banda ha voluto ricordare questa sessantennale carriera musicale assegnando a Biagio Zaccaria una Medaglia d’Onore per la Lunga e Qualificata Attività Musicale.
Questo il testo:
“BIAGIO ZACCARIA, nato ad Amantea il 20 luglio 1941, sin dalla giovanissima età di dodici anni, ed ancora oggi ininterrottamente, presta lodevole servizio come valente strumentista di sax contralto offrendo costantemente il suo prezioso contributo anche quale componente del Consiglio Direttivo.
IL CONCERTO BANDISTICO “MARIO ALOE” CITTA’ DI AMANTEA ESPRIME SINCERA GRATITUDINE E RICONOSCE
il suo indiscusso e profondo amore per la musica, le sue eccellenti capacità e competenze musicali,
il suo esemplare attaccamento al dovere, la sua straordinaria dedizione nell’impegno professionale, il suo ammirevole e leale senso di appartenenza alla nostra Banda Musicale orgoglio della Città di Amantea.
Amantea, lì 28 dicembre 2013
Il Maestro Il Presidente
Roberto FRANCESCANO Raffaele ALOE”
Nelle foto le “teste canute” della Banda festeggiano Biagio che commosso accetta la medaglia d’Onore con gratitudine.
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Il maestro Roberto Francescano è commosso mentre si accinge a leggere le breve prolusione di presentazione del brano “Aria di festa”, composto per la occasione della presenza della banda dei Carabinieri nel lontano 1982 in occasione della intitolazione di una strada all’eroe Salvo D’Acquisto, l’unica occasione nella quale la banda dell’Arma è stata nella nostra città.
Ed il maestro Francescano per l’affetto che la intera banda porta al maestro Nicola Politano ha deciso di apre il concerto di Fine Anno della Banda Mario Aloe con questo brano dedicando le seguenti parola a memoria del compianto autore.
“Il brano di apertura è una marcia sinfonica dal titolo “Aria di Festa”, composta, se i ricordi non mi tradiscono, in occasione della venuta ad Amantea della banda musicale dell’Arma dei carabinieri.
L’autore il maestro Nicola Politano, scomparso nel marzo di quest’anno,( coglie l’occasione per salutare ed abbracciare affettuosamente la figlia del maestro AnnaPolitano) musicista autodidatta, per anni nella grande famiglia Mario Aloe come suonatore di tromba
Attraverso il suo ricordo “sento” e sentiamo il dovere di rendere omaggio a tutti i musicanti che ci hanno asciato prematuramente ma che, nel contempo, ci hanno donato un passato ed una tradizione, unica ed inestimabili valori condivisi.
Un cammino lungo più di 150 anni di vita artistica e musicale, una traccia indelebile nella storia della nostra associazione.
A noi figli di questo tempo, l’augurio di poter testimoniare l’amore e la passione per questa grande realtà che continuo ad immaginare come un bellissimo e stupendo viaggio musicale, attraverso la nostra comunità, ancora oggi come allora: vicini al sociale, alla gente ed alla base delle nostre antiche e vere tradizioni popolari….”
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Ieri sera 23 novembre 2013 la splendida Chiesa di San Bernardino è stata ancor più abbellita da un evento di straordinaria bellezza. Tra le sue volte hanno riecheggiato musiche, canti, ascoltati da una comunità attenta e viva; un insieme unito dalla percezione che la fede è sempre un dono che va apprezzato, accresciuto, ma anche invocato.
Una serata per concludere l’anno della fede
Un evento voluto dal Concerto bandistico Mario Aloe, dalla parrocchia S Biagio VM , dai cori delle parrocchie amanteane.
La bella voce di Nicola Perri si è spiegata tra le arcate della cinquecentesca chiesa per viaggiare nella intera città portando con le sue note cultura e fede.
A dirigere sempre il maestro Roberto Francesco ed il quasi maestro Daniele Croce che ha diretto Panis Angelicum di Cesar Franck, cantata da Nicola Perri, ed, in modo travolgente ed appassionato, il Jesus Chiste You Are My Life di monsignor Marco Frisina, arrangiato per banda proprio da lui Daniele Croce e sempre con la splendida voce di Nicola Perri.
E’ la sintesi di un evento che ha offerto anche la sensibilità e la cultura di una comunità che vanta sensibilità musicali e canore di tutto riguardo
La sintesi di un evento che aggrega la comunità nella fede, avendo come contenitore magno la splendida cornice di san Bernardino e come catalizzatore la cultura musicale
Il coro, composto da coristi e coriste dei cori parrocchiali San Bernardino Da Siena e Santa Maria la Pinta, ed accompagnato alla banda, si è esibito in Dolce Sentire ( da Fratello Sole e sorella luna) di Riz Ortolani.
In Canto della terra di Andrea Bocelli con la voce di Nicola Perri.
In Panis Angelicum di Cesar Franck, cantata da Nicola Perri, e diretto da Daniele Croce.
In Jesus Chiste You Are My Life di monsignor Marco Frisina, diretto da Daniele Croce e sempre con la splendida voce di Nicola Perri ed accompagnato dal battito delle mani della intera sala.
La banda poi ha suonato la gran marcia sinfonica Alise di A Patera
La Free World fantasy di Jacob de Haan
Il Concerto d’amore sempre di Jacob de Haan
La sinfonia l’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini magistralmente diretta ed eseguita
La chiusura alla marcia sinfonica Squinzano di Michele Lufrano
Splendida e sorridente, come ogni volta , in verità, la professionale presentazione di Francesca Menichino.
Nell’intervallo tra le due parti lì intervento di Padre Francesco Celestino che ha scosso i cuori dei presenti con i richiami alla necessità dell’amore nella fede.
Tra i presenti il parroco Don Luigino Zoroberto , il consigliere Marcello Socievole, l’ex direttore del distretto sanitario Lupi.
Non possiamo non sottolineare( e ci dispiace) l’assenza dell’amministrazione comunale alla quale erano state riservate tutte le sedie della prima fila che sono rimaste vuote. Il sindaco Vadacchino, la presidentessa del consiglio Sabatino , l’assessore Mazzei , il consigliere Pugliano erano al dibattito di Michele Emiliano, sindaco di Bari.
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