Durerà fino a giovedì 22 febbraio la 23esima edizione di Gulfood, la più grande fiera annuale dedicata al food degli Emirati Arabi Uniti. La manifestazione di Dubai, iniziata domenica 18 febbraio, accoglie più di 5mila espositori e si rivolge ai professionisti dell'industria alimentare e del beverage: si tratta del primo appuntamento internazionale di rilievo del 2018, con oltre 120 padiglioni nazionali, tra i quali quelli della Slovacchia, della Serbia e dell'Estonia, presenti per la prima volta. A confermare il prestigio della kermesse la presenza annunciata di diversi funzionari governativi e ministri, ma anche capi di Stato, che andranno ad affiancarsi alle associazioni di categoria impegnate nella sottoscrizione di accordi commerciali.
I padiglioni riguarderanno otto settori differenti: quello della carne; quello delle bevande; quello del benessere; quello dei cereali; quello dei legumi; quello dei grassi e degli oli; quello del latte e dei formaggi; quello dei grandi marchi di tutto il mondo. Una delle novità di maggior interesse è rappresentata dalla Gulfood Discover Zone, vale a dire una zona esclusiva nella quale gli espositori hanno l'opportunità di mostrare e di far conoscere i propri prodotti più nuovi. I finalisti dei Gulfood Innovation Awards (che intendono premiare l'innovazione e le eccellenze che contraddistinguono l'industria del food and beverage del territorio) saranno presentati proprio in questo settore.
Tra gli appuntamenti confermati della fiera, ecco l'Emirates Culinary Guild International Salon Culinaire, che come ogni anno si presenta come il concorso più grande al mondo per chef singoli. Interessante anche la fiera di alimenti Halal più grande del mondo, cioè l'Halal World Food. Trixie LohMirmiand, vice presidente senior della rassegna, ha sottolineato come Gulfood possa essere considerata la piattaforma più importante della regione per il settore alimentare e per quello delle bevande, grazie alla sua capacità di attirare un gran numero di visitatori provenienti dal Medio Oriente e, al tempo stesso, di generare transazioni in grande quantità.
Per le aziende italiane come Megam, Gulfood nei prossimi anni potrebbe costituire una vetrina importante: per il momento, tuttavia, il sito della manifestazione non propone una traduzione in lingua italiana, a dimostrazione degli ampi margini di miglioramento possibili in questo scenario. Perché scegliere Dubai come vetrina? Per esempio perché nel 2010 le importazioni degli Emirati Arabi Uniti hanno superato i 3.6 bilioni di dollari, e nello stesso periodo il porto di Dubai era uno dei primi dieci al mondo per transazioni. Insomma, un'occasione che vale la pena di cogliere.
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Roma, 20 mar (Prima Pagina News) Ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giancarlo Tulliani.
Al cognato dell’ex presidente della Camera Gianfranco Fini viene contestato il reato di riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti (ritenuti illeciti) della famiglia, con il “re delle slot” Francesco Corallo.
Tulliani, da qualche anno però è residente a Dubai e il provvedimento restrittivo, firmato dal gip Simonetta D’Alessandro e sollecitato dal pm Barbara Sargenti e dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, non è stato eseguito.
Per i magistrati italiani Tulliani risulta irreperibile.
L’ordine di arresto nasce da un approfondimento investigativo dell’indagine che aveva condotto, il 13 dicembre scorso, all’arresto di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta, tutti ritenuti membri di un’associazione a delinquere di carattere internazionale che riciclava tra Italia, Olanda, Antille Olandesi, Principato di Monaco e Santa Lucia.
Si trattava dei proventi del mancato pagamento delle imposte su gioco on line e video-slot compiendo così reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Dai fascicoli dell'indagine verrebbe fuori che il profitto illecito una volta depurato sarebbe stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari e destinato anche ai membri della famiglia Tulliani.
Lo scorso 14 febbraio, lo Scico della Guardia di Finanza aveva eseguito un sequestro preventivo di beni, pari a 5 milioni di euro, nei confronti dello stesso Tulliani, del padre Sergio e della sorella Elisabetta accusati a vario titolo dei reati di riciclaggio, reimpiego e autoriciclaggio a partire dal 2008.
Anche l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini è stato raggiunto da un avviso di garanzia nella medesima indagine.
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