Marco Sorbara Nicola Prettico e Monica Carcea
Aosta -Carcea, 45 anni, nata a Nova Milanese (MI), è stata eletta assessore il 10 maggio 2015, così come anche Nicola Prettico, 39 anni, dipendente del Casinò di Saint-Vincent, eletto consigliere nello stesso anno.
Al nome illustre del consigliere regionale Marco Sorbara, arrestato questa mattina nell’ambito dell’operazione anti ‘ndrangheta “GEEENA” condotta dai Carabinieri del Gruppo Aosta e del Raggruppamento Operativo Speciale, si aggiungono anche i nomi di altri due politici locali.
Si tratta di Monica Carcea, assessore comunale di Saint-Pierre (Aosta) e Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta, tra gli arrestati nell’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta.
I carabinieri li hanno presi in consegna questa notte nell’ambito dell’operazione Geenna.
Carcea, 45 anni, nata a Nova Milanese (MI), è stata eletta assessore il 10 maggio 2015, così come anche Nicola Prettico, 39 anni, dipendente del Casinò di Saint-Vincent, eletto consigliere nello stesso anno.
I militari hanno eseguito una decina di misure cautelari, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, nei confronti “di un sodalizio ‘ndranghetistico operante in Valle d’Aosta riconducibile, tra gli altri, a componenti della famiglia ‘Nirta-Scalzone’ di San Luca (Reggio Calabria) con collegamenti in Piemonte e Calabria”.
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Dramma inspiegabile.
Marisa Charrère, di 48 anni, ha ucciso i figli di 7 e 9 anni e si è tolta la vita.
È successo ad Aymavilles, nella casa di famiglia, intorno a mezzanotte.
Sul posto è intervenuta la polizia.
La donna lavorava come infermiera nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Aosta.
In base a una prima ricostruzione, la donna avrebbe praticato ai bambini un’iniezione letale, con un cocktail di farmaci portato in casa direttamente dall’ospedale.
Ha lasciato due brevi lettere in cui scrive del peso insopportabile della vita.
A chiamare i soccorsi è stato il marito appena rientrato in casa.
Le forze dell’ordine sono state allertate dal marito della donna, Osvaldo Empereur, padre dei bambini, che rincasando si è trovato davanti al dramma, consumatosi mentre era assente.
Gli agenti della Squadra mobile della Questura hanno rinvenuto nell’abitazione due brevi lettere lasciate dalla 48enne, nelle quali si doleva delle avversità della vita e del loro peso fattosi insostenibile.
Le iniezioni fatali sarebbero a base di un cocktail di farmaci, portato a casa dalla professionista direttamente dal posto di lavoro.
Anche se gli inquirenti nutrono pochi dubbi sull’accaduto, per fare chiarezza e quale atto dovuto, il pm Carlo Introvigne, che ha compiuto un sopralluogo stanotte nell’abitazione assieme agli uomini diretti dal commissario capo Eleonora Cognigni, conferirà in giornata al medico legale Mirella Gherardi l’incarico di effettuare le autopsie sui cadaveri.
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