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esercitoLe prime gare di softair dell’anno stanno per iniziare e già più di qualche appuntamento registra il tutto esaurito.

Il maggior numero di domande si concentra in particolare su quelle competizioni, che oltre a proporre l’utilizzo delle classiche tecniche e tattiche di guerriglia, richiedono di mettere in campo anche competenze più generali, adatte per la soluzione di situazioni più complesse della “semplice sparatoria”.

Scorrendo programmi, antefatti e consegne delle singole gare è ormai sempre più frequente imbattersi in scenari geopolitici, che solo in parte prendono ispirazione dalla realtà contemporanea e vi aggiungono invece tutta una serie di elementi tali da rendere più accattivante il contesto.

Generali russi corrotti in provincia di Modena

Ecco quindi che le ambientazioni che vanno per la maggiore negli ultimi mesi sono scacchieri delle relazioni internazionali, su cui si muovono soldati corrotti, generali russi che in Siberia gestiscono basi militari completamente ignote a Mosca, rapimenti o assassinii di magnati e industriali impegnati nella realizzazione di armi nucleari o di umanoidi da impiegare per conquistare il mondo, …

Questo ad esempio è lo scenario dentro al quale si muoveranno i partecipanti al Red Wolf, organizzato per il 20 maggio, per team da 6 a 8 componenti, a Serramazzoni, in provincia di Modena.

Se per l’iscrizione c’è tempo fino alla fine di marzo, in realtà i pochi posti ancora disponibili potrebbero terminare molto prima.

Quando il ruolo dei cattivi non è interpretato dai russi che reprimono minoranze etniche come quella cecena o moldava, entrano in gioco i coreani con le loro bombe all’idrogeno o i terroristi mediorientali che mettono in repentaglio lo stile di vita occidentale.

Tra gli obiettivi da realizzare, il furto di dati tramite chiavette USB (proprio come farebbero degli agenti dei servizi informativi in missione segreta), la decriptazione di file, ma anche, ovviamente, nemici da abbattere e basi segrete da far esplodere, premunendosi di maschere antigas contro la contaminazione che ne seguirà.

Sniper e spotter a Pisa

Tra gli appassionati di softair però non tutti amano “perdere tempo” in azioni che non siano prettamente militari: al bando, dunque, computer, chiavette usb, perlustrazioni con droni e quant’altro; e spazio alla pura e semplice “fisicità” del combattimento. È il caso ad esempio dei pattugliamenti e delle perlustrazioni riservate a team di pochi elementi, due o poco più, con obiettivi tattici.

Largo quindi a sniper e spotter, con tutta la loro attrezzatura: fucili di precisione, anfibi, ottiche anche per la visione notturna, zaini, tecnologia per la comunicazione, … Come nel caso dell’appuntamento fissato a Riparbella, in provincia di Pisa, il 18 febbraio. Qui il numero massimo di team ammessi è di 26, ognuno con due operatori, che saranno impegnati per sei ore. Per chi fosse interessato, alcuni posti sono ancora disponibili.

Quelle di Pisa e di Modena non sono le uniche date e sedi delle competizioni di softair, che rappresentano oramai un fenomeno estremamente diffuso in tutta Italia, da Nord a Sud: gare con obbiettivi raggiungibili in sei, in dodici ma anche in 24 ore, team da due componenti, ma anche di una decina e più; simulazioni militari o pattugliamenti, …

Esercitazioni protette

Chi invece preferisca esercitarsi in spazi protetti e senza la tensione della gara, trova a disposizione in moltissime città una serie di strutture differenti, ma tutte con lo stesso obiettivo: far divertire gli appassionati di questa disciplina.

E così l’attrezzatura del softgunner, acquistata magari nei punti vendita di softair San Marino, potrà essere indossata e utilizzata nelle sedi delle associazioni dilettantistiche di settore, in parchi avventura a tema, in poligoni di tiro dedicati al softair e in aree di dimensioni variabili (si parte dai 5 – 6.000 mq per arrivare anche molto oltre i 15.000 mq). Queste ultime possono essere al chiuso o all’aperto, ma sempre sono attrezzate per assomigliare a zone di combattimento, ispirate a scenari desertici, mediorientali, di montagna o boschivi. Alla fantasia non vi è limite, ovviamente.

Pubblicato in Italia

foto tour estivo

Riceviamo e pubblichiamo

Si svolgerà in data 30 luglio con inizio alle ore 17:30, presso il Lungomare di Catanzaro Lido, la prima tappa del Tour Estivo 2016.

L’ INFO-TEAM del Comando Militare Esercito “CALABRIA” fornirà informazioni sull’arruolamento distribuendo brochure illustrative sui principali Concorsi banditi dall’ Esercito Italiano e fornendo informazioni sui percorsi professionali, sugli sviluppi di carriera e le varie attività, che le donne e gli uomini dell’ Esercito, svolgono quotidianamente sul Territorio Nazionale e nelle Operazioni all’Estero.

Successivamente, l’ INFO-TEAM sarà presente sulle spiagge dei Comuni di Falerna (01 Agosto 2016) e di Amantea ( 02 Agosto 2016).

Pubblicato in Calabria

Finalmente!. Ed occorre ringraziare il consigliere regionale del PDL Giovanni Nucera.

Un atto di onestà intellettuale. Finalmente ( insistiamo) dopo migliaia di “pagliette” non solo estive che hanno addormentato la pubblica opinione e compromesso( speriamo irrimediabilmente) quella stampa piegata al potere od ai poteri e che ha sostanzialmente fatto finta che il problema non ci fosse o che fosse politico. Niente di meno vero. Il problema c’è. Lo sanno tutti e tutti hanno fatto finta di non vederlo

Ora però dopo liti tra partiti responsabili ( tutti ed in egual modo) , dopo liti tra territori tutti pronti a litigare per avere confermato od ampliato il proprio ospedale , ora si diceva esce qualche verità

E’ il caso della signora di 93 anni che è andata a Paola per togliersi il gesso e non ha trovato disponibilità in tal senso! Roba da terzo mondo!

Ora anche il consigliere Nucera, il quale dice: ''I recenti casi di malasanità emersi dalla cronaca di questi giorni rivelano una difficoltà strutturale che va oltre l'impegno che medici e personale sanitario svolgono quotidianamente negli affollati reparti dei nosocomi calabresi, a cominciare dai Pronto Soccorso, alcuni dei quali, come sta avvenendo agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, sono ormai al collasso ''.

''Non e' in discussione la professionalità e la preparazione dei nostri medici, e la dedizione con cui svolgono il loro lavoro. La carenza di personale medico - prosegue - ha costretto i più volenterosi ed eroici a turni estenuanti ed insopportabili. Ma c'e' il rischio che gli errori, le disattenzioni siano sempre in agguato. Circola voce, addirittura, che 9 medici su 12 di quel reparto abbiamo presentato certificati medici di malattia''.

''Se di emergenza si tratta allora bisogna agire con misure d'emergenza e l'utilizzo, in Calabria, nei reparti più delicati e impegnativi, di personale medico e di ausiliari del Corpo sanitario dell'esercito, mi sembra, al momento la cosa migliore da fare''.

Conclude sempre Nucera: ''Lo Stato non può solo imporre, come e' giusto, regole e prescrizioni riguardanti il rientro del debito, o la regolarità e coerenza delle spese, ma deve fare la sua parte per assicurare, in questa fase di profonda e complessiva ristrutturazione della sanità calabrese, la piena ed efficace funzionalità dei servizi''.

In tale grave situazione Nucera chiede ''l'istituzione di una task-force governativa, per superare l'emergenza del momento, causata da carenza di personale, e processi di riorganizzazione che, seppure avviati ed ormai a pieno regime, non riescono a superare le criticità che derivano da decenni di gestione superficiale ed approssimativa di un comparto così importante''.

Non sappiamo se questa sia la soluzione ( visti i commissariamenti da parte dello Stato), ma certamente si imporrebbe un cambiamento radicale di TUTTA la CLASSE POLITICA REGIONALE che HA DETERMINATO TALE GRAVE SITUAZIONE, USANDO(in questo caso si) L’ESERCITO SE NON SE NE VANNO TUTTI!.

Pubblicato in Calabria
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