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Catanzaro - La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, accusato di abuso d'ufficio e corruzione.

 

 

 

La richiesta riguarda l'inchiesta "Lande desolate" su alcuni appalti gestiti dalla Regione Calabria.

Dall'inchiesta sono emersi presunti illeciti, in particolare, nella gestione da parte della Regione Calabria degli appalti riguardanti l'aviosuperficie di Scalea, l'ovovia di Lorica e il rifacimento di Piazza Bilotti, l'unica delle tre opere pubbliche che é stata portata a termine.

L'inchiesta, nel dicembre 2018, aveva portato al'emissione a carico di Oliverio di un provvedimento di obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, dove risiede, poi revocato dalla Corte di cassazione.

Il rinvio a giudizio é stato chiesto anche per l'ex vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, e per la moglie di quest'ultimo, Enza Bruno Bossio deputata del Pd, accusati di corruzione.

L'udienza preliminare é stata fissata per il 17 ottobre.

Tra gli indagati nell'inchiesta ci sono anche l'ex sindaco di Pedace (Cosenza), Marco Oliverio, e l'imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri.

Quest'ultimo, secondo l'accusa, avrebbe beneficiato di trattamenti di favore da parte della Regione Calabria in relazione alla realizzazione delle tre opere pubbliche oggetto dell'inchiesta, ottenendo stati d' avanzamento ed i relativi finanziamenti cui non avrebbe avuto diritto.

Martedì, 09 Luglio 2019 07:58

Pubblicato in Calabria

Catanzaro Brutto colpo per il governatore Mario Oliverio che aveva molto confidato nei giudici del Riesame per vedersi ridimensionate l’accusa di abuso d’ufficio che gli rivolge la procura di Catanzaro nell'ambito dell'operazione Lande Desolate .

 

Il Tdl, infatti, dopo l’udienza di ieri, per il presidente della giunta regionale ha confermato la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Pertanto il governatore continuerà a rimanere “sospeso” dalla sua carica e la Regione sarà guidata dal vice-presidente Russo.

Tra l’altro, Oliverio, adesso dovrà rispondere pure di corruzione nell’ambito della stessa indagine “Lande desolate” che lo vede incriminato assieme ad altri 15 soggetti.

Alla vigilia di Natale gli è stato notificato, al riguardo, un nuovo avviso di garanzia.

Oggi all’esito dell’udienza preliminare in corso per il caso “Calabria Verde” per Oliverio però è arrivata una buona notizia, in quanto rispetto alla richiesta di rinvio a giudizio, per la vicenda dell’assegnazione del “comando” di Serra San Bruno, distretto dell’azienda forestale regionale è arrivato il proscioglimento da parte del gup di Catanzaro .

Paolo Orofino

Pubblicato in Calabria
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