È bagarre in Parlamento sulla questione legalizzazione della cannabis: si dovrà ora attendere dopo l’estate per vedere attuato il ddl.
Un dibattito che ha preso il via tra divisioni e schieramenti opposti, come era prevedibile; divergenze che hanno rimandato l’approvazione del ddl sulla legalizzazione della cannabis a settembre.
Sul tavolo sono stati presenti circa 2mila emendamenti a carattere soppressivo, ovvero che vanno a richiedere eliminazione di disposizioni presenti nella legge.
La discussione ha visto comunque il sostegno alla legge da parte di 221 deputati; un buon numero. Un record per la verità, dato che mai il Parlamento era arrivato, sul tema cannabis legale, a raggiungere un così largo consenso.
Tuttavia, per essere approvato con maggioranza assoluta è necessario raggiungere il numero di 315 deputati favorevoli; cifra che sembra ancora lontana e che annovera ad oggi l’adesione di molti deputati del Movimento 5 Stelle, Pd (diviso sul tema), Sinistra Italiana, Gruppo Misto e Scelta Civica.
Di matrice opposta le votazioni del centrodestra, in particolare Forza Italia (che si è detta decisamente contraria alla proposta di legge) e Area Popolare.
Il ddl tornerà quindi ora in commissione, con il risultato evidente che entro l’estate non potrà essere approvato; se ne riparlerà da settembre, con la speranza di trovare la quadratura del cerchio.
I promotori della legge, su tutti Benedetto Della Vedova, si sono detti comunque ottimisti e certi che a settembre il testo verrà approvato, andando a introdurre una vera rivoluzione; sarà infatti possibile, entro certi paletti contenuti nella normativa, la coltivazione personale di cannabis tramite semi come quelli femminizzati, e l’utilizzo della sostanza anche al di fuori della finalità medica. Quindi per utilizzo ricreativo. Se ne è parlato per tanti mesi d’altra parte, ed ora si è arrivati alla battaglia finale: la proposta ha trovato tante adesioni in Parlamento, dove è nato da tempo un movimento trasversale che unisce parlamentari di vari schieramenti favorevoli a tale provvedimento. Tra questi, come avevamo raccontato, anche due deputati calabresi, Enzo Bossio e Nico Stumpo.
E riscontri si sono avuti anche al di fuori del mondo politico: basti pensare agli appello di Umberto Veronesi o Roberto Saviano, personalità di spicco che hanno sposato la causa della liberalizzazione, anche in considerazione di quanto questa possa avere un impatto positivo sull’economia del nostro paese e sul contrasto alla criminalità organizzata. Non solo una questione di modernizzazione quindi, ma anche prettamente utilitaristica.
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Sono entrati abusivamente in una casa per vacanze e la hanno trasformata in un opificio per la produzione di marijuana.
Il proprietario era lontano e non se ne poteva accorgere.
L’appartamento faceva parte di un residence di Punta Safò, a Briatico.
Non solo ma per evitare che avesse sospetti i produttori si erano collegati abusivamente alla rete elettrica.
I servizi sanitari erano stati divelti ed il bagno era diventato un laghetto che permetteva di far crescere le piante senza doverle annaffiare.
Gli agenti della Squadra mobile di Vibo Valentia hanno trovato una vera e propria piantagione con 287 fusti di cannabis alti fino a circa un metro e novanta.
Le piantine di cannabis sono state distrutte sul posto.
Se fossero state avviate sul mercato avrebbero permesso un rilevante incasso.
Sono in corso indagini per individuare le persone responsabili della coltivazione di sostanza stupefacente.
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