Si svolgerà lunedì 19 gennaio alle ore 15, presso il Dipartimento delle infrastrutture e lavori pubblici della Regione Calabria a Catanzaro, l’atteso vertice per consentire la rinascita della Scogliera di Coreca.
La convocazione del tavolo tecnico è frutto dell’incontro intercorso nei giorni scorsi tra il sindaco Monica Sabatino ed i funzionari dell’ente regionale che seguono l’iter procedurale per l’utilizzo dei fondi necessari alla realizzazione del progetto di ripascimento costiero e di rivalutazione ambientale.
Secondo l’ingegnere Alberto Borsani, per ottenere entrambi i scopi, è necessaria la costruzione di una barriera emersa lunga 107 metri, con un’altezza sulla cresta dell’acqua di due metri.
Contro questa ipotesi alcune delle associazioni che operano sul comprensorio hanno chiesto l’attuazione di progetti alternativi e meno invasivi dal punto di vista ambientale.
Il tavolo tecnico è stato convocato per cercare di fare sintesi tra le esigenze progettuali, la necessità di proteggere le attività commerciali e le infrastrutture presenti in loco, l’urgenza di adottare una soluzione che garantisca di non aggredire visivamente l’intero sito e la possibilità di non perdere il finanziamento già stanziato. L’ente municipale, inoltre, deve rapportarsi con le diffide che i titolari di alcuni stabili hanno presentato al comune, allo scopo di salvaguardare le proprietà minacciate dalle onde.
«Non appena la riunione a Catanzaro è stata confermata – spiega il sindaco Sabatino – abbiamo provveduto a notificare la convocazione ai referenti delle associazioni interessate ed agli altri enti coinvolti, come il consiglio di frazione e la Delegazione di spiaggia della Guardia Costiera. Ci auguriamo che il vertice serva per giungere alla definizione di una strategia che sia la più possibile condivisa».
Pubblicato in
Comunicati - Sport - Giudiziaria
Riceviamo e pubblichiamo nota stampa Fare Ambiente .
«Predisporre interventi efficaci per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera che interessa il sito di Coreca, ad Amantea, e però poco invasivi ed a basso impatto ambientale per tutelarne l’elevato valore paesaggistico, è una priorità che richiede il coinvolgimento dei migliori professionisti e dei tecnici più esperti su cui è possibile contare. Per questo abbiamo indirizzato una missiva all’Ordine provinciale degli architetti, a quello degli ingegneri e dei geologi ed all’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica chiedendo un parere in merito alla migliore strada da intraprendere per risolvere il problema».E’ quanto si legge in una nota del responsabile regionale di FareAmbiente Calabria, Antonio Iaconetti.«Prima che si proceda all’allestimento di opere costose, inutili e dannose – informa Iaconetti – prima di pregiudicare l’inclusione di questo splendido tratto di litorale tra i Siti di Importanza Comunitaria, intendiamo dare massima pubblicità, se necessario anche a livello nazionale, della scellerata idea di posizionare barriere nell’area antistante la scogliera, in completo spregio delle peculiarità naturali e morfologiche. Per questo abbiamo richiamato l’attenzione degli Ordini Professionali affinché diano vita ad un lavoro sinergico e di collaborazione con le istituzioni per individuare una soluzione alternativa, che da un lato freni il fenomeno dell’erosione e dall’altro non pregiudichi il patrimonio ambientale e paesaggistico della zona di Coreca».
Avv. Antonio Iaconetti
Pubblicato in
Economia - Ambiente - Eventi
«Procedere al posizionamento di nuove barriere nelle aree antistanti la scogliera di Coreca non è la migliore soluzione per salvaguardare questo tratto di litorale di grande valenza paesaggistica e che, pertanto, come si legge anche nella relazione tecnico-economica del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, richiede un intervento che induca il minore impatto visivo possibile».Lo sostiene il Movimento ecologista europeo FareAmbiente, rappresentato da Antonio Iaconetti e da Aurelio Longo ai recenti incontri ospitati ad Amantea alla presenza delle istituzioni locali, con l’obiettivo di trovare una soluzione concordata per contrastare per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera che interessa quest’area del basso Tirreno cosentino.«I tecnici invece – proseguono i rappresentanti di FareAmbiente – quegli stessi tecnici che nel recente passato, si sono occupati della questione ricevendo incarichi per chiamata diretta e non per concorso, e mettendo in atto espedienti costosi che non hanno affatto mitigato la situazione, laddove non l’hanno addirittura peggiorata, continuano a propinarci l’idea di posizionare barriere emerse ad un centinaio di metri dalla spiaggia. Come se non bastasse – aggiungono Iaconetti e Longo - nel progetto è previsto anche un ripascimento protetto dell’area intorno lo scoglio di Coreca utilizzando un volume di sabbia da prelevare nel letto del fiume Oliva, quella stessa sabbia ancora oggetto di indagini da parte della procura di Paola per la sospetta presenza di rifiuti tossici e radioattivi. Per questo – concludono i due esponenti di FareAmbiente – ci appelliamo al buon senso del sindaco di Amantea e delle altre istituzioni coinvolte, affinché questo progetto scellerato venga completamente accantonato e si guardi invece ad altre tecniche innovative e risolutive che altrove sono state sperimentate con successo com’è accaduto, ad esempio, a Tropea, dove è stata realizzata una efficace barriera soffolta. Parteciperemo domani, sabato 13 settembre, al consiglio comunale straordinario indetto ad Amantea, per offrire il nostro contributo e proporre soluzioni alternative che possano essere risolutive per un’area che ha buone possibilità di diventare un’area SIC (Sito di Interesse Comunitario) con rilevanti e positivi benefici per l’industria turistica».
12 settembre 2014
Pubblicato in
Cronaca