Il prossimo 23 novembre, a Roma, in Piazza San Pietro Papa Francesco proclamerà un nuovo Santo calabrese: Nicola Saggio da Longobardi, appartenente all'Ordine dei Minimi.
Per preparare la comunità calabrese a questo grande evento di fede, l'assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri ha partecipato alla seduta del consiglio comunale straordinario di Longobardi, comune natale del futuro Santo. Nel corso dell'incontro, promosso dal primo cittadino Giacinto Mannarino, sono intervenuti anche il vicepresidente della Provincia di Cosenza Domenico Bevacqua, il Provinciale dei Minimi di Paola Padre Gregorio Colatorti e il postulatore della causa di canonizzazione Padre Ottavio Laino, che sta scrivendo un testo dedicato al futuro Santo, informando anche della ripubblicazione del libro di Antonio Bellantonio “Nicola Saggio. Più in alto delle aquile”. Caligiuri ha evidenziato come la Calabria sia una terra di grande spiritualità, ricordando, tra gli altri, San Fantino da Taureana, i monaci basiliani, i santi venerati dalle Chiese d'Oriente e d'Occidente San Nilo e San Bartolomeo, le figure gigantesche di San Francesco di Paola e San Bruno fino ai mistici dei nostri giorni Natuzza Evolo e Fratel Cosimo. L'assessore ha anche ribadito le iniziative nel turismo religioso e l'attenzione della Regione Calabria verso i beni ecclesiastici, a cominciare dalla Basilica di San Francesco di Paola, dove si trova la tomba del futuro Santo della Chiesa cattolica, Nicola Saggio da Longobardi.
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Longobardi
L’Arcivescovo di Cosenza ha disposto il trasferimento dell’attuale parroco di Fiumefreddo Don mauro Fratucci.
Sconosciute le ragioni.Ed i fiumefreddesi hanno detto NO! Al punto che una decina di loro hanno manifestato davanti al vescovado cercando la verità.
Viaggio inutile perchél’arcivescovo era assente ed il Vicario della Curia però non ha saputo dare spiegazioni precise in merito al trasferimento.
Il problema attualissimo è se nella chiesa del papa Francesco, una chiesa che cerca il rapporto con il popolo cristiano questo possa avere parola nella vicenda del proprio pastore, quello con il quale si incontra giorno dopo giorno nella sante messe, che battezza i propri figli ed assiste fino alla estrema unzione e se possa almeno sapere le ragioni di allontanamento, perché di allontanamento per loro si tratta e non di trasferimento.
Da qui la fiaccolata di protesta che si è tenuta il 25 scorso con centinaia di persone presenti a gridare senza voce il loro desiderio di conservare il parroco don Mauro.
E se non bastasse i fedeli di don mauro sono pronti ad andare dal Papa.
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