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Redazione TirrenoNews

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Amantea. L’impossibile difesa di Coreca. Come il ripascimento?

Mercoledì, 27 Febbraio 2013 14:22 Pubblicato in Politica

Ieri il pubblico presente nella sala consiliare era costituito da 4( QUATTRO) cittadini( oltre, ovviamente, l’addetto stampa del comune di Amantea). E stamattina mi sono sentito dire “Ma che ci vai a fare, tu, una persona intelligente, in Consiglio? “. Ovviamente non ho risposto come avrei voluto, temendo, poi, di offendere il mio interlocutore, gli ho solo detto : “Vai sul sito e scoprirai che già non si sa granchè del nostro paese, ma se nemmeno frequenti il Consiglio certamente ne saprai ancora meno. E magari leggerai ciò che i giornali ed i blog scrivono per interposta persona ”.

Ciò posto cominciamo con il tema più importante trattato dal pubblico consesso cittadino a seguito della sollecitazione della minoranza. La spiaggia di Coreca ormai inesistente( foto del 19 febbraio)

Attenta la risposta del Sindaco Tonnara, risposta che sostanzialmente può essere espressa dalla drammatica affermazione che la pur importante opera non può essere realizzata per via del patto di stabilita che sarebbe infranto se si dovesse assumere il mutuo di 900 mila euro pur se garantito dalla regione.

La soluzione, quindi, si avrà solo e se lo Stato allenterà questa condizione capestro che limita i comuni nei loro investimenti.

In sostanza la regione garantisce i ratei del mutuo di 900 mila euro che il comune dovrebbe assumere per realizzare l’opera, un’opera quindi che non graverebbe sul bilancio dell’ente, ma irrealizzabile per il vincolo del patto di stabilità

La minoranza ha allora chiesto di impiegare quota del mutuo già assunto dal comune per il lungomare ( pari a 2,5 milioni) , ma, a parte il fatto che l’ente ritiene tale opera indispensabile, il problema del patto di stabilità non sarebbe risolto.

Comunque sia, il Sindaco Tonnara ha ricordato l’impegno assunto lo scorso anno con gli abitanti di Coreca e le associazioni ambientaliste per la tutela ambientale del luogo dall’oltraggio costituito da una scogliera emergente.

Da qui la necessità di una scogliera soffolta ma, nel contento, la necessità della valutazione tecnica della validità di siffatta opera. Si ritiene cioè necessario eseguire studi specialistici, tra cui le prove tecniche in vasca, per verificare se la scogliera ipotizzata sarà efficace e permetterà il ripascimento della spiaggia di Coreca o se potrà creare altri danni.

Troppo grave la ferita della SS18 a sud del porto, e che in tanto ascrivono proprio a questa opera, per poter sottovalutare il rischio. Se davvero qualcuno citerà il comune per tale opera ed il tribunale dovesse dare ragione alla parte saremmo al dissesto.

Il sindaco ha ricordato che lo studio costa tra 200 e 250 mila euro( le sole prove in vasca costano tra 170 e 180 mila euro)

Intanto, qualcuno si chiede se davvero le prove in vasca servano a qualcosa.

Non è forse vero che le prove erano state effettuate anche per il porto? Ed allora, a cosa sono servite?

Arrestati 3 avvocati. Truffa

Mercoledì, 27 Febbraio 2013 10:37 Pubblicato in Italia

Tre avvocati che sono finiti ai domiciliari. La truffa era costituita da cause civili "seriali" contro Telecom Italia da parte di utenti ignari o addirittura deceduti.

Cause civili ''seriali'' contro Telecom Italia da parte di utenti ignari o addirittura deceduti: era il meccanismo di una truffa condotta da tre avvocati che sono finiti ai domiciliari, al termine di una inchiesta della procura di S. Maria Capua Vetere (Caserta).

Oltre 1.300 i fascicoli sotto esame: i risarcimenti decisi dal giudice di pace e soprattutto il rimborso delle spese legali venivano intascati dagli avvocati. Si calcola che la truffa abbia fruttato circa 200mila euro.

PD. Se vuoi governare il paese, cambia, tira fuori i giovani.

Mercoledì, 27 Febbraio 2013 10:34 Pubblicato in Italia

La delusione sul volto di Bersani dopo il voto è palese. Ed è concentrata ed espressa dalla frase “ Siamo arrivati primi , ma non abbiamo vinto”. Il silenzio, invece, negli altri. Ancora una volta lo lasciano solo a prendersi le bastonate. Intanto il vecchio establishment del partito concorda cosa fare, a chi farlo fare, con chi farlo e con chi farlo fare. La mina impazzita del Movimento 5Stelle è vigile e non intende scendere a compromessi, quantomeno se il paese non viene governato con il popolo e non contro il popolo. La prova di quanto sopra nel fatto che lo spread è salito(il che vuol dire che ormai il mondo, ma soprattutto l’Italia è governata da poteri diversi dallo Stato e che autarchia ed autonomia sono solo meri concetti lontani dalla realtà) e che le azioni delle banche sono state svendute ( il che significa che la Borsa reagisce visto che le banche sono ormai senza protettori istituzionali). Un’altra prova nel silenzio del “ Terzo polo” la cui casiniana bocca è stata zittita dal risultato elettorale che ha massacrato l’UDC. Una ulteriore prova nel dramma della lega che subisce una fortissima debacle che Maroni-Yoghi tenta di mascherare con un pletorico “ Missione compiuta” riferendosi al dato regionale della Lombardia che resta l’unico suo dato positivo. E potremmo continuare a lungo, parlando di Fini, di Di Pietro, eccetera .

Ed allora non resta che il PD, che non vorremmo diventasse sempre più il PDv ( Partito dei vecchi). Il PD per sopravvivere a se stesso, per tentare di avere voce e governare il paese, non può solo affidarsi alla figura di Bersani, operaio in maniche di camicia, di Bersani del “lo dico con chiarezza”, di Bersani dell’antiberlusconismo, di Bersani del “non siamo qui mica per pettinare le bambole”.

Ormai l’Italia vuole una sinistra non solo democratica, ma soprattutto moderna, slegata da posizioni storicamente datate, da establisment datato e non solo culturalmente.

L’Italia vuole una sinistra che non somigli così tanto alla destra ( vedi banche et simili).

L’Italia vuole una sinistra che sia “giovane”, fatta di giovani, che comprendano il malessere dei giovani e che “facci qualcosa”- direbbe l’ormai fuori moda Fantozzi- , E SUBITO

Ma immediatamente, prima che, ancorpiù, il “nuovo” popolo della sinistra si sposti, come già successo, verso la reazione, che oggi si chiama 5Stelle, ma domani non sappiamo.

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