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Una normale serata di spettacolo, quella inaugurale del Magna Graecia Film Festival a Catanzaro Lido, dove una moltitudine di persone si sta godendo l’evento cinematografico nella nuova aerea portuale del capoluogo.

 

Tra questi anche una donna che, in compagnia del marito e di un’altra coppia di amici, sta guardando il primo film in gara. Non c’è più posto a sedere e quindi non le rimane altro da fare che appoggiarsi con le braccia su un muretto e assistere allo spettacolo.

 

Improvvisamente, però, un uomo le si sarebbe avvicinato lentamente alle spalle appoggiandosi con forza contro il suo fondoschiena, spingendola e tenendola schiacciata conto il muretto e facendole sentire il membro.

 

La vittima, colta alla sprovvista e spaventata, inizia ad urlare facendolo fuggire e attirando anche l’attenzione di due carabinieri liberi dal servizio che intuiscono subito ciò che è appena accaduto e iniziano ad inseguire l’uomo, che tenta invano di dileguarsi tra la folla, venendo bloccato poco dopo.

 

Il fuggitivo è molto agitato e non vuole farsi identificare ma i militari, che nel frattempo hanno ricevuto il supporto di altri carabinieri in servizio nel Quartiere marinaro, lo portano via dall’area portuale, dove moltissimi curiosi vengono temporaneamente distratti dalla visione del film.

Nella caserma di villa Trieste, la vittima, che non si è ancora ripresa shock subito, sporge denuncia nei confronti dell’uomo che - identificato in un 53enne (G.N.) originario di Palermiti (nel catanzarese) ma residente a Torino, e con precedenti per simili reati - viene arrestato con l’accusa di violenza sessuale e resistenza a Pubblico Ufficiale.

I militari, che lo hanno perquisito, effettuando anche una ricerca nella sua abitazione di Palermiti, gli sequestrano un notebook il cui contenuto verrà verificato attentamente, oltre al suo smartphone dove, nell’immediato, vengono ritrovati contenuti multimediali voyeuristici.

 

Data la gravità dei fatti il 53enne è stato condotto nel carcere di Siano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Cn24

Questo il titolo di Catanzaro Informa Violenza sessuale tra la folla ieri sera al Mgff, arrestato un 53enne Foto di Catanzaro Informa

Questo il titolo de Il lametino Tenta violenza sessuale in pubblico, 53enne arrestato a Catanzaro

Questa la traduzione di Iacchitè : Tenta di violentarla durante il “Film Festival”: arrestato un 53enne italianissimo. Ergo “i cattivi siamo noi italiani”, gli altri no!

Pubblicato in Catanzaro

riaceLa Calabria intesa come terra di accoglienza e incontro è stato il tema ampiamente discusso durante il dibattito dal titolo “La Calabria: terra d’incontro nel secondo millennio”, il quarto appuntamento della sezione culturale del Festival d’Autunno, denominata “Kalon Brion. Lo spirito della Calabria, la Calabria dello spirito”.

 

Ieri sera, presso il Museo MARCA di Catanzaro, moderati dalla giornalista Mediaset Giancarla Rondinelli, il sindaco di Riace Mimmo Lucano, ha discusso del suo modello di accoglienza per gli immigrati, per il quale è stato inserito nell’elenco delle personalità più influenti del mondo dalla rivista americana “Fortune”.

 

Ospiti della serata anche il sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà, il giornalista calabrese, il neo Cavaliere della Repubblica Michele Albanese,e Vincenzo Pepe, Presidente della Fondazione di cultura meridionalista Giovanbattista Vico.

«Oggi parleremo di un tema attualissimo per la nostra terra: quello dell’accoglienza e della sicurezza in tema di immigrazione. Lo facciamo con delle personalità che ci sveleranno le problematiche di un argomento per tutti noi molto sentito», queste le parole di Antonietta Santacroce, direttore artistico del Festival, che ha aperto l’interessante dibattito. Gli interventi hanno permesso al numeroso pubblico presente in sala, di poter toccare con mano la realtà dell’immigrazione in Calabria, discutendo degli elementi positivi e delle difficoltà di una terra, che ha fatto dell’accoglienza la sua mission.Il sindaco Lucano ha parlato della sua esperienza di accoglienza che ha ripopolato il borgo di Riace, facendo sorgere nuove opportunità lavorative e diverse esperienze di integrazione: «Abbiamo vissuto quest’esperienza come l’opportunità per una cittadina che aveva bisogno di ripopolarsi. Incontrare nuove persone per noi è stato motivo di orgoglio – ha aggiunto – perché l’essere umano in quanto tale va compreso e accolto e a Riace lo abbiamo fatto in modo incondizionato. Accoglieremo questa gente fino a quando avremo posto – ha concluso – perché abbiamo sperimentato che nel nostro paese la diversità può convivere in condizioni di normalità».

 

Il Sindaco Pedà ha parlato invece delle difficoltà che deve affrontare chi si trova a gestire il problema immigrazione in una realtà come la Calabria: «Anche a Gioia Tauro sono pronto ad accogliere gli immigrati – ha detto – ma devo tenere presente le difficoltà che quotidianamente affrontano i miei cittadini».Per Albanese «Riace è un’esperienza positiva che, però, non può essere riproposta in tutte le altre realtà perché ogni contesto è diverso. Questo fenomeno va gestito con più ordine da parte delle istituzioni. Ogni uomo vuole accogliere l’altro, ma è essenziale garantire sicurezza».

 

La riflessione di Pepe, infine, ha puntato a focalizzare il problema sul concetto della sostenibilità. «Fino a quanto sarà possibile accogliere? Fino a quando il Governo italiano potrà reggere questa situazione?». Tutti quesiti che bisogna porsi quando un’economia fatica a garantire benessere a tutti i suoi cittadini. Occorre, dunque, progettare un futuro che possa al contempo continuare ad accogliere i migranti e garantire benessere ai cittadini che in questo particolare momento storico hanno bisogno di essere sostenuti.

La sezione culturale del festival si concluderà domani sera con un incontro dal titolo “Calabria è arte. La Magna Graecia nelle creazioni di Gerardo Sacco”. Il famoso Maestro orafo calabrese, Gerardo Sacco, in occasione dei suoi cinquanta anni di attività, verrà intervistato dal giornalista Rai Michele Cucuzza. Al dibattito parteciperà Francesco Kostner, coautore con Gerardo Sacco del libro “Sono nessuno!”. L’appuntamento è fissato come sempre alle ore 18.00 presso il Museo MARCA di Catanzaro.

Pubblicato in Calabria

Il sindacato di polizia contesta l'assegnazione di una cattedra di Sociologia all'ex deputato ed esponente no global Francesco Saverio Caruso.

Il segretario regionale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia, Giuseppe Brugnano, interviene nella polemica - sollevata ieri dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro Ivan Cardamone - per l'affidamento di una cattedra universitaria in Sociologia dell'ambiente e del territorio dell'Università Magna Grecia all'ex deputato di Rifondazione comunista Francesco Saverio Caruso, ex esponente dei no global e dichiara "Una nomina francamente inspiegabile - che ci indigna e ci preoccupa per la ricaduta che potrebbe avere sugli studenti. A parlare chiaro è il curriculum del signor Caruso, noto alle cronache per essere stato uno dei principali artefici della rete no-global del G8 di Genova, per aver seminato marijuana nei cortili della Camera dei deputati, per aver sostenuto l'occupazione abusiva di stabili pubblici e privati, per aver inopinatamente attaccato le forze di polizia e per essere stato sottoposto a diversi procedimenti penali".

Poi continua il segretario dl Coisp "Nel tentativo di giustificare la nomina il coordinatore del corso di laurea in Sociologia dell'università Magna Grecia, ha evidenziato la necessità di andare oltre le legittime divisioni politiche, dicendo che esse non possono mai essere pregiudizievoli rispetto ad un incarico accademico. Giusto, giustissimo. Ciò che il coordinatore Corposanto però fa finta di non vedere è che in questo caso non si tratta di visioni politiche contrapposte, di mere divergenze di partito, ma di senso dello Stato, di quei diritti e quei valori sanciti dalla Costituzione e mai accettati pienamente dal "sovversivo" Caruso.

Che genere di insegnamento intendiamo dare ai giovani dell'ateneo catanzarese?

Che modelli vogliamo proporre ai loro occhi e che esempi vogliamo dargli per il futuro?".

"La nostra posizione - conclude Brugnano - è chiara: oltre a condannare a mezzo stampa la decisione assunta dall'università Magna Grecia, ci riserviamo di organizzare nei prossimi giorni manifestazioni di dissenso nei locali della facoltà di Sociologia".

Di Riccardo Ghezzi, il 7 agosto 2013 ricordava così Francesco Saverio Caruso, il No Global che Rifondazione Comunista ha portato in parlamento dal 2006 al 2008.

“Ci eravamo quasi dimenticati di lui, diventato famoso per aver definito “assassini” Tiziano Treu e Marco Biagi, dimenticandosi che quest’ultimo era stato ucciso dalle sedicenti “Nuove Br” e quindi più che un assassino era un assassinato. Forse proprio perché caduto nel dimenticatoio, tanto da sentirsi in dovere di auto-proclamarsi “sovversivo a tempo pieno” dopo che la sinistra radicale è stata cacciata dal parlamento con il voto del 2008, il No Global beneventano ha voluto riassaporare le luci della ribalta con una sparata delle sue:

ATTENZIONE! Tra dieci minuti scoppia la guerra civile.
Per ora ci sono meno di 500 persone. Potremmo andare in massa a Palazzo Grazioli, appendere Silvio e una decina dei suoi sgherri a testa in giù (scegliete voi tra Gasparri, Brunetta, Bondi & C.)… così la finiamo con questi buffoni e passiamo alle cose serie

La nostalgia di piazzale Loreto e degli avversari politici, nella sua visione “nemici”, è un tema ricorrente nell’attivismo di Francesco Caruso. Che in questo post, scritto domenica scorsa, riassume perfettamente la filosofia della sinistra radicale: stigmatizzare la violenza, riferendosi alla guerra civile minacciata in forma iperbolica dagli avversari politici, reagendo con altrettanta e superiore violenza, con chiari riferimenti alla Resistenza e quindi ad un’altra guerra civile del passato, conclusasi per l’appunto con gli odiati sconfitti “appesi a testa in giù”. E poi, soprattutto, il modus operandi: agire solo in caso di consapevolezza che i “nemici” siano pochi. Mentalità da centri sociali, che attaccano esclusivamente quando sanno di essere in netta maggioranza. Ecco perché i propositi guerrieri di Caruso hanno trovato maggiore conforto dopo aver appurato che “Per ora ci sono solo 500 persone”. Fossero di più, come poi effettivamente sono state, sarebbe meglio stare alla larga”.

Quando i No Global vengono portati in parlamento, questi sono i risultati.

Quali saranno quelli dei No Global portati ad insegnare nelle Università?

 

Pubblicato in Catanzaro
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