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I carabinieri della stazione di Fuscaldo e della compagnia di Paola, nel corso di attività volte alla prevenzione e repressione di reati di natura ambientale, in località Sotto le Timpe Mazzei di Fuscaldo, hanno proceduto al sequestro preventivo di una vasta area abbandonata.

 

Come comunicato dalle forze dell'ordine all'interno insisteva un capannone industriale in disuso, adibita a discarica abusiva a cielo aperto di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, consistenti in materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Immediati accertamenti dei carabinieri della locale stazione hanno permesso di appurare che l'area interessata, della dimensione di circa 1800 mq (l'area del capannone è di circa 530 mq) risulta del demanio pubblico dello Stato.

Considerato che la vasta area era stata oggetto di un accumulo non occasionale e ripetuto di rifiuti, in considerazione dell'eterogeneità dei rifiuti ammassati, della definitività del loro abbandono, e del degrado dei luoghi ove i rifiuti sono stati scaricati, i carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo dell'intera area.

I militari hanno trovato ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, quali materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Si trattava di un accumulo non occasionale di rifiuti.

Il Comune è stato interessato anche per la rimozione, lo smaltimento dei rifiuti ed il ripristino dello stato dei luoghi.

La intera zona demaniale sequestrata è stata affidata in custodia giudiziale all'assessore all'ambiente del Comune di Fuscaldo, così come previsto dalla disciplina nazionale per la gestione dei rifiuti.

Sono in corso accertamenti volti ad individuare gli autori dello sversamento abusivo

Peccato che non sia stato fatto nel corso dei ripetuti abbandono di rifiuti.

Pubblicato in Alto Tirreno

cav giovanni liscotti amantea 2014Il Comunicato Stampa di Giovanni Liscotti sul tema della Raccolta dei Rifiuti ad Amantea, visti come Risorsa Economica e non come Costo Pro Capite per i cittadini contribuenti

 

Premetto che, in qualità di cittadino attivista, noto che nella nostra comunità da qualche settimana “post elezioni”, sembra essere nato un entusiasmo particolare, soprattutto in quella fascia d’età che sin ora magari non credeva in valori e/o era stata poco incentivata. Di questo naturalmente mi compiaccio e spero che tutto non finisca in breve tempo.

Per un altro verso, mi rammarico per un problema che ci affligge e che continuerà sicuramente nel tempo:  è quello dei rifiuti, pur se, da contati personali con le figure amministrative di competenza, si sta cercando di risolvere il problema il più veloce possibile, per dare un’immagine migliore di Amantea dal punto di vista ecologico, pur se l’inconveniente, non è del tutto da imputare a questa o quella amministrazione, in considerazione che lo smaltimento dei rifiuti e uno dei tanti problemi che affligge il nostro paese, soprattutto la nostra Regione.

In tale contesto, al fine di una collaborazione (senza alcun interesse personale visto che ho sempre cercato di suggerire soluzioni in merito) volevo ancora far notare che in alcuni paesi europei, come Svezia, Finlandia, Norvegia, Germania, il riciclaggio dei materiali è divenuto un vero e proprio business anche per ogni singolo cittadino.

Infatti, già da anni oltre alla raccolta differenziata base (umido – materiali ingombranti ecc…), esistono delle macchine automatiche che pagano i rifiuti che ogni cittadino depone in esse:

•             per ogni bottiglia di plastica 0,25 €

•             per ogni bottiglia di vetro 0,08 €.

 

Ciò significa che i citati rifiuti, vengono considerati come una ricchezza, tant’è che anche molte persone povere, ma non solo, raccolgono rifiuti gettati a terra per riconvertirli in denaro.

Nei citati paesi  ed in generale in quasi tutti i paesi del nord Europa i punti di raccolta automatici dei rifiuti sono già da tempo una realtà concreta ed hanno lo scopo oltre a far guadagnare il cittadino, di promuovere comportamenti civili e responsabili della popolazione.

ORBENE: PERCHÈ NELL’IMMEDIATO (VISTA LA STAGIONE ESTIVA INIZIATA) NON PROVARE AD ATTUARE TALE SISTEMA ANCHE NELLA NOSTRA CITTÀ?  SICURAMENTE DEPOSITARE ANCHE SOLO IL VETRO E LA PLASTICA IN APPOSITI CONTENITORI E RICEVERE IN CAMBIO DENARO È UNA PROPOSTA ALLETTANTE!!! TANTO DA FAR IMMEDIATAMENTE “SCOMPARIRE” PARTE DEI CASSONETTI RIFIUTI CHE OGGI POSTI SULLA SS 18 E IN POCHI (… ISSIMI)  LUOGHI ALL’INTERNO DELLE STRADE DI AMANTEA, NON SONO UN BEL VEDERE.

Riporto alcuni articoli relativi a sistemi incentivanti, di cui alcuni attuati anche in Italia:

Guadagnare dalla spazzatura si può! Trasformare i rifiuti in risorse...e sconti pure! Ed è così che anche in Italia stanno cominciando a diffondersi nei comuni, nella grande distribuzione o nelle scuole postazioni di raccolta automatica a cui accedere liberamente e dalle quali ottenere degli sconti o dei buoni da utilizzare per la propria spesa, ma anche premi di altra entità, in modo da incentivare i cittadini alle buone pratiche e da evitare la scorretta tendenza all’accumulo di rifiuti lungo le strade ed in luoghi non destinati ad essi.

In Norvegia e in generale nel Nord Europa i punti di raccolta automatici dei rifiuti rappresentano già da tempo una realtà concreta, volta a promuovere comportamenti corretti e civili da parte della comunità dei cittadini, Proprio un anno fa, tra ragazzi avevano testato il funzionamento di uno dei dispositivi norvegesi, ottenendo uno sconto di sei euro sulla spesa ed affermando che sistemi simili avrebbero potuto rappresentare un ottimo spunto per la soluzione dell’emergenza rifiuti napoletana. Eccone alcuni esempi nostrani, la cui diffusione sta avvenendo progressivamente in tutta la penisola.

 

1) Ecobank

ecobank

Ecobank è un progetto della Regione Piemonte attivo dal 2009. Esso consiste nella raccolta differenziata di contenitori per le bevande, con particolare riferimento alle bottiglie di plastica ed ai contenitori di alluminio, tramite postazioni automatiche facilmente accessibili dai cittadini. In cambio si riceveranno dei buoni spesa da utilizzare nei supermercati convenzionati. I vuoti a perdere si trasformano così in vuoti a rendere, educando alla corretta differenziazione dei rifiuti. Le postazioni Ecobank si trovano attualmente nei Comuni di Venaria Reale (TO), Valenza (AL) e Alessandria.

 

2) Ecopunto

EcopuntoEcopunto è una bottega del baratto che aiuta la differenziata. Nel 2010 vi avevamo presentato l’Ecopunto di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, dove era ed è tuttora possibile barattare prodotti destinati ad essere riciclati, e che hanno perso qualsiasi utilità per il consumatore, con beni alimentari grazie ai quali arricchire la propria spesa, mediante una raccolta punti basata sulle quantità di rifiuti consegnati. Il fenomeno si è via via diffuso in varie zone della Sicilia ed Ecopunto è ora presente anche a Barcellona Pozzo di Gotto, Cinisi e Terrasini, con nuove aperture previste in altre località.

 

3) RePaperMe/Eurven

RePaperMe EurvenDa novembre 2011 anche in Italia la raccolta differenziata della carta si fa al supermercato grazie a RePaperMe, il primo compattatore di carta e cartone in grado di calcolare la quantità raccolta e, in proporzione, destinare punti premio utili per ottenere sconti sui prodotti in vendita, accumulati grazie ad una carta fedeltà. Al progetto hanno già dato la propria adesione catene della grande distribuzione come Despar, con alcuni punti vendita attualmente attivi in Lombardia.

 

4) Mr Pet

Mr PetMr Pet è un sistema di raccolta della plastica basato sulla remunerazione dell’utente nato nei primi anni del 2000 ed attivo nei supermercati grazie alla presenza di contenitori automatici predisposti per l’inserimento dei rifiuti e la ricezione automatica di punti da raccogliere in una card personale e da utilizzare per la spesa. E’ tuttora in corso l’evoluzione 2.0 di Mr Pet, che manterrà comunque validi i punti accumulati fino a questo momento.

 

5) RD Italia

rd-italia-differenziataDal 2009 a Napoli, grazie alla raccolta differenziata, i rifiuti diventano premi. RD Italia mette a disposizione di Comuni, Enti Pubblici ed imprese private delle macchine per la raccolta di lattine e bottiglie che premiano la buona pratica della differenziazione dei rifiuti grazie ad incentivi per i cittadini, consistenti in prodotti omaggio di diversa entità a seconda dl luogo in cui il punto di raccolta è collocato. Attualmente tramite il progetto EcoEtica il servizio è attivo in tre scuole superiori della provincia di Napoli, mentre si avvalgono delle macchine automatiche RD Italia anche le catene di supermercati Conad Adriatico e Sigma e, per la prima volta in Italia una stazione di servizio di Vicenza in cui la spazzatura si trasforma in sconti benzina. Di questi tempi, mica male no?

 

Cav. Giovanni LISCOTTI.

 

 

Pubblicato in Primo Piano

rifiutiLo scorso 3 giugno la Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia a versare somme stratosferiche per le infrazioni riguardanti le discariche abusive di rifiuti pericolosi. La denuncia riguarda oltre 200 discariche abusive disseminate in tutte le regioni italiane che reiteratamente violano le direttive europee a salvaguardia della vita e della salute dei cittadini e tra cui, ovviamente, c'é la Calabria.

Dopo una legislatura regionale iniziata male con gli arresti per voto di scambio di consiglieri regionali e finita anche peggio tra rimborsopoli e dimissioni anticipate per la condanna in primo grado di Scopelliti, e dopo che lo scorso mese di febbraio le città della Calabria sono state letteralmente sommerse dai rifiuti per la chiusura della discarica di Pianopoli, unica ancora attiva per poco nella regione, la partitocrazia calabrese sembra non curarsene e - dopo aver modificato unilateralmente la legge elettorale a pochi mesi dal voto introducendo tra l'altro uno sbarramento al 15% - si prepara adesso per la corsa alla riconquista delle poltrone in Consiglio regionale, quasi come se il fallimento di tutto il sistema non fosse dipeso da loro.

Dopo oltre 17 ani di emergenza rifiuti che – come ha sottolineato lo stesso assessore Pugliano - "hanno fatto comodo a tutti" per spendere senza controlli enormi capitali, ma senza risolvere i problemi e dopo quattro anni e mezzo di amministrazione Scopelliti che hanno addirittura aggravato la situazione, la Calabria è oggi una regione martoriata dalle discariche abusive, da quelle non a norma che continuano a rilasciare percolato, da depuratori mal funzionanti spesso "fatti solo per fare progetti" e da siti inquinati d'interesse nazionale (SIN) come quello di Crotone che non interessano più a nessuno e dove la gente continua a morire per i veleni industriali e politici disseminati nei suoli e nelle acque. Le bonifiche sono rimaste un miraggio.

Una vera e propria “peste ecologica” alimentata dal virus partitocratico che, come Radicali, stiamo minuziosamente documentando in un libro dossier: continue e decennali violazioni del diritto italiano e comunitario che espongono i cittadini a rischi enormi per la salute, come dimostrano le vicende crotonesi.

Come per le carceri inumane e degradanti per le quali cerchiamo ora di graduare la tortura in corso, e come pure per l'irragionevole durata dei processi per la quale l'Italia è pure condannata da oltre trentanni, la mancanza di legalità e la deroga continua della norma, perpetuata con il mantenimento dell'emergenza, anche per i veleni e per i rifiuti disseminati sui territori si assiste a comportamenti pubblici, non solo dello Stato, irresponsabili che mettono a rischio fondamentali diritti umani.

Anche per la Calabria, come per l'Ilva di Taranto e come per la Lucania avvelenata, il problema – come troppo spesso in solitudine ricorda Marco Pannella - è che in uno Paese come l'Italia, dove le regole democratiche sono ormai diventate carta straccia, queste denunce rischiano di restare nel silenzio “se – attraverso il ricorso alle giurisdizioni italiane e internazionali che Partito Radicale e Radicali italiani stanno organizzando in modo massiccio – "i responsabili dello sfascio continuano a rimanere sconosciuti oltre che impuniti, facendo pagare il conto ai cittadini e abitanti del territorio, sin d’ora ipotecando la vita e la sopravvivenza stessa delle future generazioni degli esseri viventi”.

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Giuseppe Candido

www.almcalabria.org

Pubblicato in Mondo
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