Il provvedimento è scaturito dalla verifica del progetto di taglio
Cosenza 14 luglio 2018 – Carabinieri Forestali dipendenti dal Gruppo di Cosenza hanno posto sotto sequestro due boschi di Pino d’Aleppo nel Comune di Amendolara (CS).
Il provvedimento ha interessato 40 ettari di pineta.
Nell’ambito di ben più vasta attività d’indagine coordinata dal Procuratore Capo di Castrovillari dott. Eugenio Facciolla, i militari hanno proceduto con rilievi in campo mirati alla verifica di alcuni progetti di taglio boschivo acquisiti presso l’ufficio della Regione Calabria che presiede all’istruttoria di tali pratiche e al rilascio delle autorizzazioni di taglio boschivo.
Nelle due superfici boscate anzidette, ora poste sotto sequestro e per le quali l’iter di rilascio dei provvedimenti autorizzativi non era ancora stato ultimato e né erano iniziate le operazioni di taglio, i Carabinieri Forestali hanno proceduto alla verifica dei dati progettuali riportati dal tecnico forestale autore dei due progetti, verificando come gli stessi non corrispondessero alla realtà delle superfici boscate.
Da qui i provvedimenti di sequestro dei due boschi, per finalità probatorie, convalidati dal P.M. di turno, mentre la posizione del dottore forestale autore dei due progetti è ora al vaglio della magistratura per le ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico.
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Il personale del Corpo Forestale dello Stato di Trebisacce e Oriolo ha posto sotto sequestro in località “Pennino” del Comune di Amendolara un’area di 5000mq al cui interno è stata rinvenuta una discarica di rifiuti di vario genere (ingombranti, pneumatici, indifferenziati, materiale elettronico ecc).
Tale materiale in minima parte era raccolto in quattro cassoni scarrabili, ma per la maggior parte era deposto in modo incontrollato e indistinto in vari cumuli all’interno del sito.
L’area, di proprietà è nella disponibilità del Comune di Amendolara ed al cui interno si è calcolato un quantitativo di circa 300 mc di rifiuti
L’area è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, ed è ubicata proprio sulla sponda sinistra del torrente “Straface”.
Nei primi mesi del 2013, nell’area oggetto del sequestro, sono iniziati i lavori di allestimento di un centro di raccolta dei rifiuti, oggetto di finanziamento pubblico.
La struttura ancora non è andata in esercizio, ma dalle indagini effettuate è emerso che già da una anno è utilizzata dal Comune a supporto della raccolta dei r.s.u. che l’ente effettua con propri mezzi ed operai.
Da diversi mesi l’area è divenuta il luogo in cui vengono scaricati grossi quantitativi di rifiuti provenienti dal territorio comunale, senza peraltro minimamente rispettare i requisiti tecnico-gestionali previsti dalle norme che disciplinano la materia.
Lo stato igienico-sanitario e di degrado dell’area, oltre alle violazioni di legge riscontrate in materia di gestione dei rifiuti, ha indotto il personale forestale ad operare un sequestro preventivo d’urgenza.
Dopo i primi accertamenti in ordine all’individuazione dei colpevoli, sono al vaglio della Procura della Repubblica di Castrovillari gli elementi acquisiti da cui, per adesso, emergerebbe la responsabilità di almeno due persone dell’ente comunale.
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