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Sembra il tema di un film neorealista.

Il protagonista principale è un esperto interno all’INPS. Poi ci sono altri quattro partner. Tutti 5 sono stati arrestati

 

Ed infine altri se non protagonisti che sono stati sottoposti all'obbligo di firma

Sequestrato anche beni per 5 milioni di euro

Non stampavano soldi come Totò e Peppino , ma con documenti falsi attestavano rapporti di parentela con persone decedute per incassare le indennità

Scoperta anche una truffa ai danni dell'Inail di Napoli

 

A scoprire tutto ed effettuare gli arresti ed il sequestro la Guardia di finanza di Sibari.

Le fiamme gialle hanno scoperto 456 fittizi eredi e delegati alla riscossione delle indennità di accompagnamento nei confronti di persone decedute.

La truffa, secondo gli investigatori, sarebbe stata ideata da un ex dipendente dell'ufficio Inps il quale, attraverso la falsificazione di verbali di visita medico collegiale, di identità anagrafiche con falsi rapporti di parentela e attraverso falsi testamenti, ha falsificato 615 pratiche di pensione con un importo complessivo della truffa quantificato in circa 4 milioni e 700 mila euro.

 

Tali somme, venivano incassate attraverso numerosi conti correnti intestati a persone inesistenti.

Gli indagati, attraverso 24 false identità, sono riusciti anche a porre in essere una truffa nei confronti dell'Inail di Napoli - ex Ipsema (settore marittimo), riuscendo a percepire indebitamente indennità previdenziali ed assistenziali per circa 200 mila euro.(Ansa)

Pubblicato in Cosenza

Belvedere Marittimo. La guardia di finanza di Cetraro sequestra cinque milioni di beni tra terreni, case, conti correnti, diversi immobili dislocati tra Roma e il Cosentino alla società che gestisce la casa di cura Tricarico. Le ragioni in reati di natura tributaria.

I militari della Guardia di Finanza di Cetraro, coordinati dal comandante della Compagnia di Paola e con il supporto della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza del tribunale di Paola, avrebbero accertato, a conclusione di una meticolosa attività investigativa, la commissione da parte della società che gestisce la casa di cura di Belvedere Marittimo, di reati di natura tributaria.

Appurato che l'amministratore unico pro-tempore della società avrebbe omesso di versare le ritenute alla fonte per gli emolumenti erogati negli anni di imposta 2008, 2009 e 2010.

Il reato è stato denunciato alla Procura della Repubblica del tribunale di Paola.

Il PM titolare delle indagini ha chiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Paola l'emissione di un decreto di sequestro preventivo per equivalente di beni per un importo pari a 4.994.370,80 euro.

Il provvedimento è stato eseguito dai militari della guardia di finanza

In tutto il territorio nazionale si è proceduto al sequestro di ben 137 beni tra abitazioni, terreni agricoli, fabbricati rurali, aree edificabili nonché diversi immobili dislocati tra Roma e l'hinterland cosentino.

Oltre a questi beni sono stati oggetto di sequestro i saldi attivi dei conti correnti bancari intestati al rappresentante legale della società aperti in alcuni istituti di credito.

Pubblicato in Alto Tirreno
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