Adesso la vera casa te l’abbiamo data.
Ora non devi più andare nella tua “Villa” sul mare, dove hai vissuto per anni nel silenzio totale della “tua” comunità , dimenticato da tutti o quasi.
E poi , lo sai, stiamo realizzando la pista ciclabile che sarà utilizzata da migliaia di cittadini tra cui tantissime centinaia di turisti e non è possibile lasciare la tua “villa” abusiva in vista a tutti
Tutto era tollerabile quando nessuno passava da quel tratto di spiaggia sul quale avevi realizzato abusivamente la tua sontuosa magione fatta di cartoni, pezzi di tende da sole, ombrelloni, e tanto , tanto amore e fantasia.
Ma ora non è più possibile e nemmeno giustificabile
Che cosa direbbero di noi le migliaia di turisti che affollano le nostre spiagge di fronte ad uno spettacolo simile?
Che cosa penserebbero i cittadini amanteani che tra poco percorreranno la pista ciclabile quasi sicura perché come tutte le piste ciclabili sarà vietata a quasi tutti gli autoveicoli, se si trovassero a passare da quelle parti?
Come potrebbero credere che la tua era una scelta di vita e non il frutto della mancanza di lavoro, di redditi, di attenzione sociale ?
Ora non c’è più alcuna giustificazione
E poi magari qualcuno potrebbe innamorarsi della tua “villa” ed in tua assenza andarla ad occupare abusivamente.
Lo sai che in caso di bisogno la occupazione abusiva di un alloggio non costituisce reato e che tu non avresti potuto chiedere la rassegnazione della tua “villa” sul mare.
Ed è per questo che oggi 3 luglio abbiamo demolito la tua villa abusiva.
La legge è legge, mio caro Peppino.
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Politica
Relativamente alla frana che ha interessato la collina dell’ospedale si è giunti ad un primo risultato
I CTU della Procura avrebbero accertato che la villa sarebbe stata realizzata in maniera difforme rispetto al permesso rilasciato dal comune.
Da qui la disposizione della demolizione
Ovvio il ricorso al TAR da parte dei proprietari .
Proseguono invece le indagini sul secondo fronte della inchiesta.
Il sostituto PM della Procura della Repubblica di Paola, Maria Camodeca, indaga sulle ragioni dell’avvenuto smottamento che ha comportato la chiusura di Via Bernardino Telesio, la strada sottostante l’ospedale
Si ipotizzano il disastro colposo e l’abuso d’ufficio.
Risultano indagati i due proprietari della casa, il direttore dei lavori, l’ex responsabile dell’Utc, il geometra Salvatore Romito e l’architetto Silvestro Mannarino tecnico esterno del Comune.
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Paola
Le spiagge di Cirò Marina erano invase da decine e decine di baracche abusive. Le stesse che cinquanta anni fa invadevano anche le altre spiagge calabresi insieme alle vecchie tende “indiane” fatte di lenzuola e canne che sostituivano gli inesistenti ombrelloni.
Costruzioni semplici, ma comunque abusive. E soprattutto costruzione indecorose , fatte di pali di legno , magari con coperture di plastica colorata( tipo agricolo) , paglia, frasche, fiancate fatte con vecchie porte o finestre, eccetera.
Anche per queste ragioni i cittadini si lamentavano con gli organi preposti ai controlli e che stranamente non avevano avvertito la descritta situazione.
Ed infatti c’erano 10 baracche realizzate abusivamente sul demanio marittimo nelle località Feudo e Cervara e ben 28 in località Marinella del Comune di Cirò.
Da qui l’intervento di Carabinieri, guardia Costiera e Polizia Municipale e la distruzione e rimozione delle baracche stesse.
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Crotone