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Redazione TirrenoNews

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Il Carnevale in arrivo sta ponendo in secondo piano il problema principale della cittadina quale è quello del futuro governo di Amantea.

Ma noi non possiamo permetterci distrazioni.

E per questo vi presentiamo le novità

La prima nave arenatasi è quella di Vincenzo Lazzaroli. La notizia viene dalla tolda di comando. Oggettivamente era una impresa ardua, al limite del possibile quella di una lista di Forza Italia. Ora il referente di FI in Amantea dopo l’allontanamento di Marcello Socievole deve trovare una nuova “casa”, cioè nave. Anche questa ricerca sembra difficile per via della posizione di comando che Lazzaroli ambisce.

La seconda nave arenatasi è quella di Paolo Le Rose. Anche lui ambiva alla posizione di comandante della sua nave, con un suo equipaggio, con una sua propria rotta, senza rapporti con il passato e gli errori della vecchia politica. Sembra che fermo restando la teorica attenzione alla sua persona il suo disegno non prenda contorni e la sua speranza non prenda forma.

Disperati restano sul molo coloro che avevano cercato o perlomeno pensato di trovare una buona posizione su queste navi.

Qualcuno era già sceso, qualcun altro fa finta di andare in libera uscita ma che a sera non sembra intenda rientrare

Non sembra rientrare nel novero di quelle pronte a partire nemmeno la nave di Tullio Lupi che trova inattese difficoltà in particolare per la contestuale presenza della lista di Sante Mazzei e Marcello Socievole che sta per aprire la sezione del NCD. Le armi di Lupi potrebbero però essere poste su una nave comune che vedrebbe nella posizione di comando l’assessore Mazzei , in quella di vice Marcello Socievole, Tullio Lupi quale presidente del Consiglio ed Antonio Carratelli quale assessore al Turismo. Altri interessati candidati in lista nel fanno una compagine vincente.

La provocazione del PD potrebbe anche restare tale ma non si esclude nemmeno una sua riuscita, in specie e se accettasse gruppi compositi di aneliti centrosinistristi. Un innegabile elemento di forza è quello della mancanza di responsabilità nei governi passati e la dichiarazione di voler cambiare, nella linea renziana. Un elemento negativo è la perdurante frattura nascente da incompatibilità personali e di linea in quella alchimia di impossibile scambio del nuovo per il vecchio quasi che si trattasse di un elettrodomestico di nuova tecnologia rispetto ad uno di vecchia generazione. La sinistra non può erogare figli diversi , non sarebbe più un partito. Evidentemente si tratta solo di potere e da qui il vero limite della proposta.

La nave del M5S pur mancando di esperienza ha una grande animosità. Anche qui esistono però difficoltà. La prima è comune a tanti altri ed è la altezza della tolda. Una altezza alla quale molti aspirano tanto più fortemente quanto più bassi si sia nati, cresciuti o vissuti. E’ da ritenere impossibile che M5S manchi all’appuntamento. Se mancasse alle amministrative sarebbe la fine del M5S di Amantea.

Il transatlantico della ex primavera sta caricando nafta per un lungo viaggio ( almeno così si vuol far credere) e sul tavolino in basso a fianco alla passerella il nostromo sta mettendo tanti bolli. Anzi dicono che sta anticipando la paga per gli imbarcandi. Ma le facce sono preoccupate. Si chiedono chi sarà il capitano e se sarà capace di condurre la nave . La storia della navigazione politica è piena di naufragi.

Riceviamo e pubblichiamo con piacere l’ intervento del cav. Liscotti a seguito del nostro articolo sul principio dell’autosufficienza.

“In merito all’articolo apparso su uno dei locali siti web avente titolo “La rivoluzione dei rifiuti. Scatta il principio della autosufficienza territoriale” vorrei dire….. ai posteri l'ardua sentenza. Se qualcuno ricorda i miei interventi in merito a ciò e alle polemiche per "cozzo Giani" ritengo che siamo al capolinea. Discutiamo certamente del sito (SI o NO) ma non di dare l'immondizia ad altri che sicuramente non vogliono.

Perchè su tale problema non si apre un dibattito aperto con i cittadini, al fine di far comprendere meglio le prerogative delle raccolte differenziate e le aperture anche di piccole/grandi isole ecologiche a norma della Legge 152/2006.

A proposito dell'isole: quella di Amantea come mai è ferma!!, almeno per quanto concerne lo stoccaggio dei cartoni e la plastica si potrebbe utilizzare (mediante eventuali ulteriori l’adeguamenti, perché mandare in altri luoghi fuori regione i rifiuti , vista l’emergenza ne pagheremo le conseguenze in bolletta). Intorno a tale problema si fa retorica e bellavista, ma nessuno lo affronta seriamente al fine di far comprendere il problema.

Credo a tal punto che sia giunto il momento di non continuare a fare scarsa informazione come: le discariche portano i tumori, le malattie aumentano ecc…. Questo avviene quando le cose sono incontrollate e non a norma, la quale quest’ultima (in vigore) non prevede certamente Inquinamento Zero, ma solo l’emissione in atmosfera o sul suolo di un “inquinamento” entro alcuni valori stabiliti e concertati a livello Europeo o Internazionale.

Ritornando a noi, perché allora non si tolgono i cassonetti sotto tutte le case delle persone, (vedasi via Bologna/via Baldacchini – Via Lava Gaenza ed altre zone) considerato che anche questi portano magari malattie, ma forse li, abitano i figli di “nessuno”.

Scusatemi ci vorrebbe molto tempo per specificare vari concetti sull’argomento, premettendo che, da un punto di vista anche al sottoscritto non piace avere l’immondizia in casa o vicino, ma vorrei, farvi riflettere che per quanto riguarda il nostro territorio, bisogna far le proteste anche per i tralicci dell’alta tensione – i treni che transitano ad alta velocità quasi in centro città (e le barriere frangirumore?) – i Tir per la SS 18 (polveri sottili) e quant’altro, e ancora una volta consentitemelo in dulcis in fundus i cassonetti che bruciano d’estate o l’immondizia esposta al sole per intere giornate, senza che i cassonetti vengano sterilizzati.

Allora, tutti cerchiamo di ragionare e programmare un futuro migliore a iniziare dalla nostra Amantea, dove tante piccole cose possono essere fatte, sempre e comunque in trasparenza e soprattutto rispettando le norme in vigore. Ancor di più d’ora in avanti, che a quanto pare in ambito regionale, si stia varando una legge che ognuno deve “trattare” i propri rifiuti, prima di conferirli.

Comunque, mi rendo disponibile ad eventuali confronti aperti ed in pubblica assemblea.

Vorrei suggerirvi in merito un link che riporta alcuni articoli sull’argomento, tenendo alta l’attenzione al fine di impedire eventuali problematiche. (http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/tag/termovalorizzatore/)

Rimane sempre il fatto che vi sono altri impianti che sicuramente inquinano, ma credo che ciò avvenga non per cause tecniche, ma per l’imperizia dell’ essere umano.

                                                                                              Cav. Giovanni LISCOTTI

A Coreca nasce una cascata turistico-ambientale

Lunedì, 10 Febbraio 2014 23:02 Pubblicato in Primo Piano

Cosa non si fa per far diventare attrattiva questa già bella Amantea?

Qualcuno ha perfino pensato di inventare una cascata.

L’unica in tutto il nostro territorio.

Una specie di Salto Angel (Cascate Paradiso) del Venezuela che gli indigeni chiamavano "Parakupa-vena" o "Kerepakupai merú" e che consideravano insieme alla montagna un luogo sacro.

Anche Coreca può essere considerato un luogo sacro per la sua bellezza.

E la cascata dal doppio salto si inquadra bene nel fascino ambientale e naturalistico della zona di Coreca. Una bellezza nella bellezza.

La cascata, ovviamente, è una invenzione, essendo nata da poco.

E per farla apparire perfettamente naturale chi la ha inventato ha anche pensato di formare ai suoi piedi un laghetto.

Le acque della cascata finiscono sotto il ponticello della SS18 che conduce alla vecchia statale della Tonnara.

Purtroppo la cascata funziona soltanto quando piove e piove abbastanza.

Se piove abbastanza peraltro anche il laghetto assume una sufficiente proporzione e diventa perfino navigabile

Ovviamente con le barche, non con le auto come avvenuto qualche tempo fa con il risultato che poi l’auto è andata in panne ed è dovuta intervenire la protezione civile per salvare le persone che vi erano rimaste dentro.

Non si sa bene chi sia stato ad avere l’idea della cascata ed a realizzarla.

Nè si sa come abbia fatto.

Si suppone che siano state deviate le acque piovane dal percorso che seguivano prima e che con questo nuovo corso danno luogo alla cascata.

Al comune è necessario chiedere di darle un nome, sempre che intenda conservarla ai posteri in tutta la sua bellezza.

Per il momento possiamo chiamarla “Coreca angels”

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