“Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell'attesa della tua venuta”.
E’ il mistero della fede, dal latino fidem.
La fede è l'atto del credere.
E religiosamente fede significa credere in una verità incontrovertibile, annunciata.
La morte e la resurrezione.
E’ ben più che speranza, è certezza.
Ut graeci et romani adfirmabant spes ultima dea est et omnium rerum preziosissima, qui asine spe nomine vivere nequeunt.
I romani dicevano che la speranza è cosa preziosissima e che senza speranza l’uomo non può vivere.
Già. La speranza di un mondo migliore, la speranza che dopo il temporale verrà di nuovo il sole, la speranza che la dignità umana diventerà un bene comune, posseduto da tanti se non da tutti, la speranza che la verità trionfi, la speranza che il bene trionfi sul male.
Ma gli antichi dicevano che “ chi campa di speranza, disperato muore”.
Che fare, allora? Come comportarsi?
Credere nel detto che la speranza è l’ultima dea per non disperarci troppo e fare magari gesti di cui poi ci pentiremmo?
O credere nel detto "chi di speranza vive disperato muore" e quindi attendere a sperare attivamente , cioè a combattere per non illudersi che la fortuna prima o dopo ti scelga?
In fondo in ognuno dei due detti c’è del pessimismo ma anche dell’ottimismo ed allora occorre contemperarli
Il religioso ha fede e prega, l’ottimista aspetta che accada qualcosa e non perde la speranza, il pessimista aspetta di morire disperato, il realista non resta inane e si muove nell’alveo della ricerca del positivo.
Certo non disperiamoci- non servirebbe a niente, anzi, al contrario, porterebbe alla morte sociale-, ma nemmeno restiamo inerti e passivi- sarebbe come affidarsi alla corrente del fiume nella speranza di sopravvivere alle rapide ed alle cascate e di guadagnare un mare sconosciuto e periglioso.
Diamoci invece da fare in ogni occasione della nostra vita anche quotidiana, professando il bene e lottando il male.
Guardiamo il tramonto con il cuore rivolto alla nuova alba
Rompiamo gli argini della paura e cominciamo a lottare
Non molliamo mai, non perdiamo mai la speranza, siamo forti fino in fondo.
Il bene è dietro quella porta, proviamo ad aprirla
Forse qualcosa succederà, forse qualcuno verrà. Forse non siamo soli!.Forse dalle spine nascerà una rosa!