Hanno lavorato per più giorni gli operai delle cooperative sotto il coordinamento del responsabile del comune .
Ed i risultati sembra siano arrivati.
Le foto sembrerebbero dimostrarlo.
Mai visto il ponte così pulito, da anni.
Anzi un po’ di spazzola di ferro, di carta vetrata e di raschietto hanno fatto venire alla luce il minio antiruggine che si trovava nascosto dallo splendido azzurro che aveva colorato e dato la sua identificazione al ponte.
Ora per una strana scelta non si sa di chi il ponte viene intestato a San Francesco di Paola.
Una scelta felice visto che il ponte, per le condizioni in cui versa, ha bisogno di un taumaturgo.
Abbiamo sentito dire che si tratta del ponte su cui San Francesco si tolse i calzari scuotendoli per togliersi la polvere proprio per non avere alcun rapporto con Amantea
Roba da ignoranti e per giunta in malafede.
Il ponte azzurro al tempo di San Francesco non esisteva.
Basta guardare la stampa del Pacichelli per capire che al tempo, semmai, esisteva solo l’altro ponte , quello che iniziava dalla attuale Casa Buffone.
Al più San Francesco di Paola può essere invocato soltanto perché la sua chiesa era posta proprio all’ingresso della antica Amantea.
Una chiesa che ormai non esiste più.
Anzi non resta più manco una pietra.