Tutti sanno che la normativa che regola le condizioni di propaganda elettorale tramite affissione sancisce che i manifesti elettorali devono essere affissi esclusivamente entro gli spazi pubblicitari che ogni comune è tenuto ad allestire, nell'ottica di una regolamentazione dell'attività di propaganda politica.
Tuttavia, soprattutto durante il periodo di campagna elettorale, molti candidati ricorrono alla pratica delle «affissioni abusive», imbrattando qualsiasi superficie possibile
Una norma che in ogni elezione viene dimenticata.
I giudici della Corte costituzionale hanno inoltre precisato che l'affissione di pubblicità elettorale al di fuori degli spazi consentiti può dar luogo sia alla commissione del reato di cui all'articolo 8, terzo comma, della legge n. 212 del 1956, del quale risponde il solo autore della violazione, sia all'illecito amministrativo previsto dai regolamenti comunali, del quale può essere chiamato a rispondere sia l'autore della violazione sia il committente della pubblicità.
La reiterata inosservanza della legge ha portato il Parlamento nel corso di molte legislature, dal 1996 ad oggi, ad approvare disposizioni volte a condonare le esorbitanti sanzioni pecuniarie corrisposte ai partiti politici e alle liste elettorali, nonché alle ditte appaltatrici che si sono fatte carico delle affissioni.
Da ultimo, l'articolo 42-bis del decreto-legge n. 207 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2009, prevede una sanatoria generalizzata per tutte «Le violazioni ripetute e continuate delle norme in materia di affissioni e pubblicità commesse nel periodo compreso dal 1o gennaio 2005 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, mediante affissioni di manifesti politici ovvero di striscioni e mezzi similari (...)».
Una vicenda universale affrontata solo da Report e da Le iene
Durante uno di questi servizi il rappresentante della maggiore agenzia di affissioni di Milano descrive le reali modalità di gestione delle campagne elettorali sulle strade della capitale, affermando esplicitamente che: «Il mio consiglio spassionato da tecnico è andare "in abusiva", solo "in abusiva"!
Il comune non riesce a starci dietro. Chiude un occhio (...).
Il comune lo sa che siamo noi a devastare la città.
Insomma nessun problema , quando arrivano le multe nessuno le paga perché subito dopo le elezioni scattano i condoni e sanatorie».
L’unica possibilità è quella di sterilizzare i manifesti coprendoli e dichiarandoli illecitamente affissi.
Noi preferiamo darne notizia.
Lo abbiamo fatto anche in passato e siamo stati contestati dai politici che hanno detto di essere ignari ed incolpevoli!
Qualcuno ci ha detto: “Così fan tutti!”