Leggiamo rabbia e sgomento nel volto della giovinetta alla quale era stata già rubata la bici qualche anno fa alla scoperta che anche la nuova da poco compratale dalla famiglia non era più là dove la aveva lasciata.
C’era solo il palo e la catena con la quale la aveva legata al tubo della segnaletica.
Ora le resta solo la chiave.
Rabbia e sgomento per avere ritenuto la sua Amantea una città abbastanza sicura da poter uscire con la bici per raggiungere le sue amiche nei luoghi di maggiore frequentazione.
Rabbia e sgomento per aver creduto che una catena fosse bastevole a preservarla da possibili furti.
Non è stato così, né per lei né per altri ai quali è mancata la bici.
Volatilizzata, scomparsa, rubata.
Difficile credere che sia diventata il mezzo di trasporto di chi non ne ha altri, di chi deve muoversi pedalando dal proprio domicilio al luogo di lavoro.
Una bicicletta è sempre riconoscibile. Una sua foto da qualche parte si trova ed appare facile identificarla.
Più facile invece che le bici scomparse sia state poi portate via con qualche furgone
Quale che sia la verità , una cosa è certa ed è che sono sempre troppe le bici mancanti e che occorra non sottovalutare la opportunità della denuncia per sperare che si possa verificare se nelle telecamere di sicurezza ci sia qualcosa che indirizzi alla ricerca del responsabile.
Forse l’amministrazione potrebbe attivare una campagna di sensibilizzazione con opportuni manifesti .
Due le soluzioni ottimali
La prima è il potenziamento della dotazione della caserma dei carabinieri
La seconda è l’impiego dei vigili urbani per servizi di ordine e sicurezza pubblica.