BANNER-ALTO2
A+ A A-

Si è lanciato stamattina , intorno alle sette, con il suo potente Suv, contro l’ingresso di un bar.

Il fuoristrada entra all’interno del locale dove fa danni per circa 30 mila euro.

 

Nell’esercizio c’erano anche quattro avventori che sono rimasti lievemente feriti.

 

Protagonista dell’episodio, avvenuto a Cirò Marina, un 39enne del luogo, B.L., commerciante incensurato, che subito dopo si è reso irreperibile ed è attualmente ricercato dai carabinieri della locale Compagnia guidata dal maggiore Fabio Falco.

Sembra che il 39enne, sia , a sua volta, titolare di un altro esercizio commerciale, e che voleva vendicarsi del titolare del bar che, invece di acquistare il suo locale, come precedentemente promesso, aveva finito per comprarne un altro, per giunta proprio di fronte al suo facendogli così anche concorrenza.

 

Lo stesso proprietario del locale distrutto ha dichiarato ai carabinieri che poco prima aveva avuto l’ennesima discussione con l’autore del gesto e sempre per lo stesso motivo.

Un fatto similare è successo in provincia di Treviso a marzo 2015.

Sempre un SUV, sempre un bar. (vedi foto).

Lì l’investitore è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione (in abbreviato).

Pubblicato in Crotone

Prima la notizia e poi la riflessione sui costi

La notizia è quella che oggi mercoledì 21 gennaio il Tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’allora sindaco Mario Caruso contro la decisione del Ministero degli interni, dell’ottobre 2013, di sciogliere il Consiglio comunale di Cirò per infiltrazioni mafiose.

 

Il consiglio era stato eletto da appena sei mesi.

Ora la giustizia amministrativa ha dichiarato che non c’è stata alcuna infiltrazione mafiosa e che lo scioglimento era sbagliato!

Ovviamente il Tar ha disposto la reintegra del Consiglio

Al tempo la commissione di accesso nominata dalla Prefettura di Crotone era composta dal vice prefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo contabile Giuseppe Belpanno e dal capitano Fabio Falco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cirò Marina.

La commissione aveva preso in esame gli atti della precedente amministrazione comunale guidata, sempre, da Caruso.

Coerentemente con la relazione della commissione, il prefetto Maria Tirone prima e il ministro degli interni Alfano, poi, motivarono la scelta dello scioglimento del consiglio con la necessità di “consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali” e denunciarono “l’uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegate direttamente o indirettamente ad ambienti mafiosi”.

Tuttavia, già alla prima lettura della relazione si evidenziava che alcune delle tesi a supporto dello scioglimento del Consiglio erano molto traballanti.

Per esempio la famosa laurea pagata dal comune ad un dipendente comunale. Vicenda che finì sulle prime pagine di giornali nazionali, salvo poi scoprire che ad avviare quella disposizione, prevista da una legge dello Stato, era stata una commissione prefettizia (presieduta dal prefetto Gullotti) negli anni che precedettero l’Amministrazione Caruso.

Già a novembre scorso il Tribunale di Crotone (Maria Luisa Mingrone presidente, Rossella Nocera e Vladimiro Gloria giudici) aveva rigettato la richiesta di incandidabilità degli ex consiglieri comunale di Cirò formulata dal ministero dell’Interno dopo lo scioglimento del Consiglio comunale.

Anche in quell’occasione il Tribunale smontò punto per punto la tesi del ministero e della prefettura crotonese.

E proprio a quella sentenza si è rifatto il Tar del Lazio che ha smontato il dossier messo in piedi dalla Prefettura di Crotone e dal ministero degli interni, accogliendo il ricorso e disponendo il reintegro del Consiglio comunale nelle sue funzioni.

Mario Caruso contento dichiara “Era una battaglia giusta da fare per noi, ma soprattutto per togliere un’altra macchia alla comunità che non meritava una cosa del genere. Noi stavamo lavorando per rompere l’equazione Cirò-mafia e qualcuno ci ha voluto fermare”.

Ecco un sindaco che si preoccupa di sciogliere la macchia alla comunità!

Ora le domande.

Anche il sindaco di Cirò farà causa per aver riconosciuto la indennità per danni morali?

E quale sarà la indennità riconosciuta?

1,5 volte la indennità di amministratore come a Botricello o 6 volte come ad Amantea? ( vedi in Primo Piano “Ecco le “disparita'” italiane in materia di indennita' agli amministratori!”)

Pubblicato in Calabria

Presentate 297 instanze per mantenere aperti gli uffici del giudice di pace, solo 285 quelli che il Ministro della Giustizia on. Andrea Orlando tiejne in vita con la firma sul decreto di riforma delle circoscrizioni giudiziari.
Tra gli uffici del Giudice di Pace "salvati" in Calabria anche quelli appartenenti a comuni di dimensioni decisamente più ridotte di Amantea. di seguito l'elenco completo. 

Il Ministro della Giustizia on. Andrea Orlando ha firmato il decreto che dispone il mantenimento di 285 uffici del giudice di pace a seguito della recente riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Sono state dunque accolte quasi integralmente le 297 istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e spese gli uffici giudiziari di prossimità nei loro territori.

Si tratta di un'ulteriore razionalizzazione collegata all’attuazione della nuova geografia giudiziaria.

Lo dice soddisfatta l’on Enza Bruno Bossio nel suo comunicato con il quale conclude che “Sono state fugate, pertanto, le preoccupazioni per la chiusura di questi uffici che invece continueranno a funzionare”.

Amantea quindi chiude!!

Ma ecco gli uffici dei Giudici di pace che si salveranno in provincia di Cosenza

Acri,

Campana, 1936 abitanti

Cariati,

Cassano allo Ionio,

Corigliano,

Lungro,

Montalto,

Oriolo, 2318 abitanti

San Sosti, 2105 abitanti

Spezzano Albanese,

Trebisacce, 8.756 abitanti

Rogliano, 5718 abitanti

San Giovanni in Fiore,

San Marco Argentano,

Spezzano della Sila, 4679 abitanti

Belvedere Marittimo

Scalea”.

E questi, invece, sono gli altri uffici di Giudici di pace che si salveranno in Calabria

Badolato

Borgia

Chiaravalle centrale

Squillace

Cirò

Petilia Policastro

Nicotera

Serra San bruno

Caulonia

Stilo

Cinquefrondi

Laureana di Borello

Oppido mamertina

Sinopoli

Taurianova

Ora una sola domanda. Possibile che comuni piccolissimi come Campana, Oriolo, San Sosti conservino l’unico presidio di giustizia operante sul loro territorio e la nobile Amantea perda anche questo ultimo ufficio pubblico?

Chi dobbiamo ringraziare?

Beh, basta dare una occhiata alla bandiera strappata ed a mezz’asta perché caduta ed all’ingresso in multistrato marino per capire quanta attenzione il comune ha avuto per l’ufficio del Giudice di Pace .

Auguri Amantea, ancora più profonde le acque nelle quali ti stai inabissando sempre più!

Consiglio dei Ministri del 15 ottobre: poche righe: "Al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno, lo scioglimento dei Consigli comunali di Sedriano (Milano) e di Cirò (Crotone)".

Un pareggio tra una regione patria della mafia ed una regione che fino a ieri non sapeva di mafia ma al massimo di tangenti trivulzuiane

Cirò:

la commissione di accesso composta dal vice prefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo contabile Giuseppe Belpanno e dal capitano Fabio Falco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cirò Marina, insediatasi il 23 gennaio 2013 e la relazione del Prefetto hanno portato il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ad avviare la procedura di scioglimento del Consiglio che era stato eletto nel maggio 2012 riconfermando alla carica il sindaco Mario Caruso. Il CdM ha ravvisato l'esistenza di condizionamenti mafiosi nell'istituzione.

Sedriano:

Alfredo Celeste, l'ormai ex sindaco del Pdl di Sedriano,è imputato per corruzione aggravata nel procedimento a carico, tra gli altri, dell'ex assessore regionale lombardo Domenico Zambetti, finito in carcere nell' ottobre 2012 per voto di scambio con la 'ndrangheta. Il procedimento è in fase di udienza preliminare davanti al gup di Milano Andrea Ghinetti con la prossima udienza - in cui il pm Giuseppe D'Amico dovrebbe ribadire la richiesta di processo per Celeste e Zambetti ed altri - fissata per il 23 ottobre. Il sindaco, che non si è mai dimesso da primo cittadino malgrado le richieste arrivate dalle opposizioni (è stato ai domiciliari per tre mesi), è accusato di corruzione assieme al medico Marco Scalambra e al presunto boss Eugenio Costantino. Stando all'imputazione, infatti, nella sua qualità di ''sindaco'' avrebbe promesso a Costantino e a Scalambra, ''che agivano da corruttori'', di ''compiere una pluralità di atti contrari ai suoi doveri d'ufficio'' come ''corrispettivo del sostegno elettorale e finanziario ricevuto dagli stessi Costantino e Scalambra in occasione delle consultazioni elettorali del 2009'', quando venne eletto.

Artefice di questo evento Ester Castano, la giovane collaboratrice di un giornale locale minacciata e pluriquerelata. ''Fino a ieri mi dicevano che vedevo la mafia perché sono siciliana. La decisione del Cdm è indirettamente un riconoscimento del nostro lavoro''. Ester Carcano, a solo 23 anni pagata pochi euro a pezzo, ha ricevuto diffide e querele sin dalla fine del 2011, un anno prima dell'arresto del sindaco di Sedriano a seguito di una inchiesta giudiziaria su una presunta infiltrazione 'ndranghetista. Due settimane fa è stata insignita del premio giornalistico 'Vita da cronista' dell'Unci. Secondo quanto precisato dalla Prefettura, la decisione presa in Consiglio dei Ministri sarà ora ratificata dalla Presidenza della Repubblica e subito dopo seguirà la nomina di una terna prefettizia che amministrerà il comune fino alle prossime elezioni.

NdR Nessuno si illuda. Se la classe non è acqua la Calabria quanto prima distanzierà la Lombardia.

Pubblicato in Italia
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy