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LOGOL'on. Angela Napoli, Presidente dell’Associazione Risveglio Ideale, che svolge in Calabria, ma anche nel resto d'Italia, attività politica, culturale e di impegno sociale, comunica l'adesione di Risveglio Ideale alla campagna per il Sì relativa al Referendum contro le trivellazioni che si terrà il prossimo 17 aprile.

 

Mancano oramai pochi giorni - dichiara l'on. Napoli - alla data del 17 aprile fissata per il Referendum NO-TRIV che, ricordiamolo, per la prima volta nella storia della Repubblica, è stato richiesto grazie all'iniziativa di nove Regioni - Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise - che hanno ritenuto necessario chiamare i cittadini italiani alle urne per esprimersi contro il rinnovo, fino all’esaurimento del giacimento, delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti entro le 12 miglia, e riteniamo doveroso schierarci attivamente a fianco dei cittadini per combattere questa battaglia di legalità, di giustizia e di solidarietà sociale che rientrano tra gli obiettivi primari dell’Associazione Risveglio Ideale che ha anche il fine di vigilare sul buon governo delle amministrazioni nazionali e locali attraverso l’uso degli strumenti consentiti dalla legge.

 

E non vi è alcun dubbio - prosegue l'on. Angela Napoli - che sia necessario appoggiare questa battaglia referendaria che mette nelle mani dei cittadini la difesa e la tutela della salute e dell'ambiente, che sono beni fondamentali.

Ci sono degli studi che attestano - chiarisce - che le attività estrattive sono causa di danni ambientali a fronte di assenza di alcun arricchimento e di ricadute positive, in termini di incremento del PIL, di crescita dell'occupazione e di sviluppo della piccola e media impresa, dei territori interessati dalle trivellazioni e che nulla o quasi valgono le royalty, che le multinazionali riconoscono, rispetto al danno incommensurabile provocato in un’area del mediterraneo, la costa Ionica, che non presenta grandi giacimenti tali da giustificare la devastazione dei fondali marini.

 

Questo Referendum, al quale noi invitiamo a votare Sì - conclude la Presidente dell'Associazione Risveglio Ideale - ha anche risvolti squisitamente politici in quanto, al di là della specificità del quesito, può rappresentare un valida opportunità per rafforzare la battaglia di civiltà che la Società Civile combatte da anni per la tutela dei beni comuni e, in questo frangente storico e socioeconomico, indirizzare il nostro Paese verso una Strategia Energetica nazionale che si affranchi sempre più dal fossile e si orienti verso le meno inquinanti fonti rinnovabili.

Risveglio Ideale

Pubblicato in Comunicati

NO TRIVIn vista dell’importante appuntamento del prossimo 17 aprile, a cui come cittadini siamo chiamati a partecipare, nasce sul nostro territorio il Comitato “Amantea ama il mare – No Triv”.

 

A dar vita al comitato sono giovani ed amici di Azione Cattolica della parrocchia S. Biagio della cittadina che, volendo dare un contributo doveroso alla conservazione della “casa comune”, decidono di rispondere come cattolici attivi nella società, all’appello che continuamente Papa Francesco rivolge alla comunità.

Il comitato lavorerà per diffondere capillarmente le informazioni sulla consultazione popolare e per far crescere la mobilitazione. Con il referendum del 17 aprile si chiede agli elettori di fermare le trivellazioni in mare; in questo modo si riusciranno a tutelare le acque territoriali del nostro paese. Nello specifico si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalla costa italiana senza limiti di tempo.

Nonostante infatti le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche già in corso non avrebbero più scadenza certa.

Il SI al quesito vedrà il progressivo cessare delle attività petrolifere secondo la scadenza fissata al momento del rilascio delle concessioni.

Questo referendum, come d’altronde il nostro comitato, nasce dalla volontà di tutelare i mari italiani. La ricerca, l’estrazione di idrocarburi e le trivellazioni hanno un notevole impatto sulla vita del mare; se si considera inoltre che il Mediterraneo è un mare “chiuso”, le conseguenza di un possibile incidente sarebbero catastrofiche. Le risorse di petrolio sotto i nostri fondali poi, equivalgono a meno di due mesi del consumo italiano. Si metterebbe perciò a rischio l’intero mare per una manciata di barili.

Quello del 17 aprile è un referendum abrogativo, e cioè uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la nostra Costituzione prevede per richiedere la cancellazione, tutta o in parte, di una Legge dello Stato. Per abrogare la norma sopra citata è necessario che i votanti si esprimano in maggioranza con il SI.

È possibile seguire le attività del comitato sulla pagina Facebook “Amantea Ama il Mare- No Triv”.

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