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universitàIl Comune di Trebisacce ha sottoscritto un’importante convenzione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

L’accordo, stretto con il Dipartimento di Scienze Politiche del prestigioso ateneo, crea per tutti gli studenti universitari dell’Alto Ionio nuove prospettive e opportunità.

Grazie a questa convenzione, che si affianca a quelle già esistenti, tra cui quella con l’Università degli Studi di Perugia e l’Unical di Cosenza, i tirocini universitari degli studenti, tappa obbligatoria del percorso di studio proprio degli attuali corsi di laurea, potranno essere svolti nell’ambito di una collaborazione con il Comune di Trebisacce.

Nello specifico, i tirocini derivanti dall’accordo sottoscritto con l’Università Aldo Moro di Bari sono di natura curriculare e non retribuita, e si sviluppano come tappa fondamentale dei Corsi di Laurea in Scienze del Servizio Sociale e Progettazione delle Politiche di Inclusione Sociale.

“Avere la possibilità di formarsi all’interno della macchina comunale della propria città– ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione Roberta Romanelli– e così di completare, arricchendolo, il proprio di percorso di studi, è un’opportunità eccezionale offerta ai giovani universitari. Siamo pertanto fieri di aver sottoscritto questa convenzione, a cui ne seguiranno altre, creando le prospettive di una sinergia produttiva tra Università ed Amministrazione comunale. L’Università di Bari è una grande eccellenza del Sud, così come lo sono sicuramente gli studenti dell’Alto Ionio che la scelgono per costruirsi un proprio futuro. Ancora una volta, con atti pratici e concreti, dimostriamo la massima attenzione che la nostra amministrazione rivolge al mondo della scuola e dell’istruzione. Non solo i più piccoli sono al centro della nostra politica d’azione, ma anche tutti coloro che studiano e operano per diventare chi domani potrà scrivere le migliori pagine del futuro della nostra terra. Uno speciale ringraziamento va rivolto alla Dott.ssa Maddalena Anna Fiorello, Responsabile dell’Area Affari Generali del Comune di Trebisacce, che ha lavorato con passione e impegno alla stipula della convenzione” .

 Andrea Mazzotta

Responsabile Comunicazione Istituzionale

Comune di Trebisacce

Pubblicato in Calabria

«L'Università Magna Grecia di Catanzaro dovrebbe avviare le procedure di reclutamento speciale per iniziare la stabilizzazione degli oltre 60 lavoratori precari dell'ateneo».

Lo afferma il deputato M5s Paolo Parentela in una lettera inviata al Ministro della Pubblica Amministrazione Madia ed al Ministro della Pubblica Istruzione Fedeli.

«Presso l'Università di Catanzaro – spiega Parentela – vi sono oltre 60 unità di personale assunto con contratto a tempo determinato.

Molti di loro hanno maturato i requisiti per accedere al così detto 'reclutamento speciale', vale a dire la possibilità (concessa dallo Stato con una legge del 2013) di non disperdere le esperienze acquisite dai lavoratori assunti a tempo determinato e mirato a ridurre il precariato nella pubblica amministrazione».

Il Cinque Stelle continua: «In una regione come la Calabria, in cui la mancanza di lavoro è uno dei problemi atavici che contribuiscono ad affossare l'economia del territorio, non si comprendono i motivi per cui l'ateneo debba continuare ad assumere precari, specie facendo leva sui contratti di collaborazione.

Spesso i cittadini assunti con co.co.co svolgono mansioni che di norma spettano a personale stabilizzato».

«È singolare – conclude Parentela – che l'Università continui a prorogare i contratti a tempo determinato senza ricorrere al reclutamento speciale, che consentirebbe di stabilizzare i precari.

È soprattutto singolare che venga bandito un concorso per l'assunzione di una sola unità.

Spero che i ministri intervengano presto per dipanare questa matassa»

Pubblicato in Catanzaro

Per fortuna Amantea ha un buon ufficio tecnico ed un ottimo dirigente nella persona dell’ingegnere Franco Lorelli.

E’ lui che si deve l’indagine sulla stabilità della scuola media G Mameli.

 

Ed è a lui che si deve, quindi, l’accertamento delle sue criticità dalle quali è derivato l’abbandono ed il trasferimento in altri locali degli alunni e del personale.

Un abbandono che ha destato molta sorpresa nella comunità ed ha lasciato molto amaro in bocca.

E tutti si sono chiesti cosa sarebbe potuto succedere.

Qualcuno ha avuto anche dubbi.

Ed allora ecco il giudizio di secondo grado.

Sono così stati fatti altri controlli estraendo campioni casuali che sono stati inviati alla valutazione della università di Cosenza.

Ora si aspettano i risultati.

Se anche l’università confermerà il giudizio negativo della prima ditta si dovrà provvedere a valutare la opportunità se non la obbligatorietà della demolizione.

Ed inoltre si dovrà valutare se demolire ambedue i piani o magari soltanto il secondo piano eventualmente irrigidendo e mettendo in sicurezza la struttura del primo piano.

Vi anticipiamo la nota stampa di difficile lettura emanata dal comune di Amantea dal titolo “Il futuro di Coreca passa dall’Università della Calabria” con il quale si significa che nell’incontro di stamattina, avutosi presso la regione Calabria, è emersa la soluzione del problema di Coreca.

Come noto le posizioni confrontatesi erano distinte e distanti

  1. Il tecnico progettista garantiva la efficacia “ solo” del suo progetto;
  2. Le associazioni ambientali che esprimevano il proprio dissenso per una scogliera lunga 107 metri e che si ergeva 2 metri sul pelo dell’acqua, risultando così invasiva e paesaggisticamente ed ambientalmente lesiva
  3. La tesi favorevole espressa da “alcuni degli albergatori che operano in loco”.

In sostanza l’assessore Nino De Gaetano si è impegnato:

  1. A trovare le disponibilità economiche per coprire il costo di un nuovo progetto da affidarsi al sistema universitario calabrese( sia la Unical che la Università di Reggio Calabria)
  2. A trovare ove necessario maggiori risorse finanziarie per coprire eventuali maggiori costi;
  3. A garantire la conservazione del finanziamento anche oltre il 31 dicembre 2015, data che in precedenza era stata indicata come ultima e non modificabile.

In sostanza sembra che una nuova linea di finanziamento ed un nuovo impegno progettale possano garantire il rispetto dell’ambiente e nel contempo la sicurezza della zona.

Addirittura le zone laterali allo scoglio, nelle more della nuova progettazione e della esecuzione dei lavori progettuali , verranno messe in sicurezza.

Nessuna certezza su eventuali prove in vasca del nuovo progetto e nessuna certezza che la neo opera non incida negativamente sulle spiagge a sud

Silenzio, infine, sui dubbi relativi al ripascimento con il misto dei nostri fiumi.

Ma ecco il comunicato dalle grandi parole :

“Sinergia istituzionale, democrazia partecipata e soprattutto sensibilità per l’ambiente. Sono questi gli elementi che, con pazienza e voglia di fare, hanno consentito di disegnare un nuovo futuro per la Scogliera di Coreca. Il vertice che si è svolto a Catanzaro nella mattina di giovedì 19 febbraio ha permesso di strutturare un percorso alternativo rispetto a quanto stabilito nel precedente progetto che per salvaguardare l’intera area aveva previsto la realizzazione di una barriera frangiflutti emersa lunga 107 metri ed alta 2 sulla cresta dell’acqua. Un “muro” che secondo le circa venti associazioni che hanno dato vita al comitato “Pro Coreca” avrebbe deturpato per sempre uno dei siti più suggestivi dell’intera regione.

«Toccherà agli esperti dell’Università della Calabria – ha spiegato il sindaco Monica Sabatino – produrre uno studio che tenga in debita considerazione l’aspetto paesaggistico e ambientale. Tutto ciò, ed è bene sottolinearlo, avverrà conservando il finanziamento di oltre un milione di euro destinato originariamente alla costruzione della barriera emersa. Ma non è tutto. La Regione Calabria, qualora si rendesse necessario, è pronta a incrementare tale fondo dal punto di vista finanziario, consentendo così la realizzazione di idee progettuali magari più costose, ma certamente meno impattanti dal punto di vista visivo».

La soddisfazione del sindaco Sabatino è evidente non solo per il risultato raggiunto, ma anche per il metodo utilizzato che è frutto della determinazione e della caparbietà, di chi non si è accontentato della soluzione più semplice, ma è andato oltre ascoltando tutto e tutti.

«I funzionari della Regione Calabria – ha aggiunto il primo cittadino – così come i tecnici e gli esponenti della nuova giunta si sono interfacciati non solo con gli amministratori della città, ma anche con le associazioni ed i comitati civici che hanno difeso Coreca a spada tratta. Durante l’assemblea è stato possibile ascoltare le tesi dei contrari al progetto, come il Wwf, e quelle dei favorevoli, come alcuni degli albergatori che operano in loco. Questo agire ha consentito di dare un nuovo significato al termine concertazione e soprattutto ha esplicato al meglio quel concetto di democrazia partecipata che abbiamo portato avanti dal primo giorno del nostro mandato. Il risultato conseguito è la vittoria della città, del prendersi cura di essa, di preservarla nel tempo e soprattutto di migliorarla per le nuove generazioni che verranno. I ringraziamenti vanno al presidente Mario Oliverio, agli assessori Carlo Guccione e Nino De Gaetano ed al consigliere provinciale Franco Iacucci per la vicinanza mostrata. Così come è giusto riconoscere il merito e la disponibilità dei funzionari regionali Giuseppe Iritano, responsabile del procedimento, e Domenico Pallaria, dirigente del settore lavori pubblici, che dal primo momento hanno compreso le preoccupazioni degli amanteani. La stessa disponibilità del resto è stata mostrata da Salvatore Siviglia segretario dell’autorità di bacino».

«Oggi – conclude il sindaco – abbiamo avviato un nuovo corso nei rapporti tra la città di Amantea e la Regione Calabria che si andrà certamente a fortificare negli anni, grazie anche alla condivisione di un progetto politico e ad un’identità di vedute che viaggiano nella stessa direzione».

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