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Dice Enzo Giacco “ Relativamente ad indennità e gettoni di presenza voglio dire che io vi ho rinunciato sin dall’inizio”

Lo dice a margine del comunicato con il quale precisa che “ D’intesa con il Sindaco Mario Pizzino e l’Amministrazione comunale, comunico

 

che entro il mese di febbraio sarà pubblicata la seconda edizione del bando per l’assegnazione delle sei borse di studio dedicate alla memoria di Franco Tonnara.

A queste se ne aggiungeranno ulteriori sei per ricerche inerenti il contributo alla lotta partigiana di cittadini di Amantea, finanziate dallo Spi Cgil Cosenza.

Dodici borse di studio che saranno erogate a studenti anche grazie ad indennità e gettoni di presenza non percepiti.

E proprio a tal riguardo – in considerazione del fatto che in qualche modo mi sento chiamato in causa dagli ultimi articoli usciti sulla stampa – sono costretto a chiarire che il sottoscritto ha rinunciato all’indennità di Presidente del Consiglio sin dall’insediamento.

Allo stesso modo rendo noto a tutti di aver rinunciato ai gettoni di presenza dei Consigli comunali e delle Commissioni consiliari dall’inizio del mandato.

Sfido chiunque a dimostrare il contrario.

Enzo Giacco Presidente del consiglio comunale di Amantea

Enzo Giacco

Pubblicato in Campora San Giovanni

La vicenda che ha scatenato i mass media amanteani in questi primi giorni del 2015 nasce dallo scioglimento del consiglio comunale di Amantea e dal successivo annullamento del decreto di scioglimento.

 

Dopo il reintegro alcuni amministratori hanno fatto ricorso al TAR di Catanzaro chiedendo il risarcimento dei danni subiti.

Ed il Tar Calabria Sezione II, con sentenza n. 343 del 27 marzo 2012 ha accolto la domanda risarcitoria, statuendo la sussistenza del requisito di colpevolezza dell’Amministrazione ai fini dell’affermazione della sua responsabilità, nonché l’ingiustizia del danno subito dagli interessati.

Sempre il TAR Calabria ha accolto la richiesta di un risarcimento per il pregiudizio di carattere patrimoniale connesso alla mancata percezione delle indennità, degli stipendi e dei c.d. gettoni di presenza tra la data del 4 agosto 2008, di scioglimento degli organi comunali, e quella del 14 aprile 2010, di reinsediamento degli stessi organi, con la conseguente «condanna dell’Amministrazione dell’Interno a corrispondere a ciascuno dei ricorrenti, a titolo risarcitorio, gli emolumenti di carattere fisso e continuativo connessi alla carica rispettivamente rivestita, non corrisposti nel periodo di scioglimento degli organi ordinari del Comune, dal 4 agosto 2008 al 14 aprile 2010», con la precisazione che «gli importi spettanti a ciascuno dei ricorrenti dovranno essere maggiorati della rivalutazione della somma dovuta a titolo risarcitorio, … nonché, con la stessa decorrenza, … degli interessi legali dovuti sulle somme progressivamente rivalutate…» (punto 5.1).

In Tar comunque “ha respinto la richiesta di risarcimento per i danni patrimoniali all’immagine e per i danni subiti sul piano curriculare e per la perdita di chance «non avendo i ricorrenti adempiuto all’onere probatorio gravante sugli stessi».

Purtuttavia sempre il TAR “ha accolto la richiesta di risarcimento per il danno di natura non patrimoniale all’immagine, «correlato ad interessi quali quello alla reputazione, all’esercizio delle cariche elettive, in connessione al godimento dei diritti politici, all’onore ed al lavoro», e ne ha disposto la liquidazione «sulla base di un criterio equitativo», ai sensi di quanto previsto dagli artt. 1226 e 2056 c.c., ritenendo «equa la determinazione del risarcimento, per ciascuno dei ricorrenti, in una somma pari a cinque volte l’ammontare degli emolumenti non percepiti, come determinati nel precedente punto 5.1», con rivalutazione monetaria e interessi legali”.

Stranamente , invero, molto stranamente , il Ministero dell’interno non ha appellato la sentenza al Consiglio di Stato e quindi la statuizione del TAR è passata in giudicato.

A tal punto non avendo l’Amministrazione provveduto all’esecuzione nel termine di 120 giorni indicato nella stessa sentenza, i signori Francesco Tonnara, Luciano Cappelli, Monica Sabatino, Antonio Carratelli, Sante Mazzei, Pasquale Ruggiero, Sergio Tempo, Michele Vadacchino e Gianfranco Suriano si sono rivolti nuovamente al T.A.R. di Catanzaro per chiederne l’esecuzione e per ottenere il risarcimento degli ulteriori danni derivanti dalla omessa esecuzione.

Ed il TAR si è pronunciato con la sentenza n. 149 del 2013.

Dal successivo ricorso il pronunciamento del Consiglio di Stato con la sentenza N. 03742/2013 e la nomina del Prefetto di Cosenza quale commissario ad acta.

Ora il pagamento.

Di che cosa?

  1. degli emolumenti di carattere fisso e continuativo connessi alla carica rispettivamente rivestita( sindaco, assessore, presidente del consiglio comunale) , non corrisposti nel periodo di scioglimento degli organi ordinari del Comune, dal 4 agosto 2008 al 14 aprile 2010», maggiorati della rivalutazione della somma dovuta a titolo risarcitorio, e degli interessi legali dovuti sulle somme progressivamente rivalutate;
  2. del danno di natura non patrimoniale all’immagine, «correlato ad interessi quali quello alla reputazione, all’esercizio delle cariche elettive, in connessione al godimento dei diritti politici, all’onore ed al lavoro», per un importo pari « per ciascuno dei ricorrenti, ad una somma pari a cinque volte l’ammontare degli emolumenti non percepiti, come determinati nella precedente lettera a)», con rivalutazione monetaria e interessi legali.

A chi? A tutti i ricorrenti .

Invero le somme sono estremamente differenti.

Per esempio il consigliere Gianfranco Suriano non percependo la indennità di assessore è rimasto a bocca asciutta , anche se dice l’ex vicesindano Cappelli che non ha avuto nemmeno spese.

Tra i restanti amministratori Francesco Tonnara, Luciano Cappelli, Antonio Carratelli, Sante Mazzei, Pasquale Ruggiero, Sergio Tempo, Michele Vadacchino e Monica Sabatino è stata proprio l’attuale sindaco, al tempo presidente del Consiglio comunale , Monica Sabatino quella che h avuto meno di tutti, anche se ricorda sempre l’ex vicesindano Cappelli “padre e figlia” hanno insistito per una indennità maggiore!

Altre diversità sono state poi indotte dal fatto che gli amministratori svolgessero o meno lavoro dipendente od autonomo

Insomma in attesa che il ministero dell’Interno comunichi, come per legge, i pagamenti eseguiti per avere contezza di quanto incassato si deve attendere eventuale autodichiarazione delle parti.

Pubblicato in Cronaca

La minoranza in consiglio comunale” Insieme per la città” ha distribuito un volantino che contesta la scelta della maggioranza di aumentarsi le indennità di carica

 

“ Visto il D.Lgs 18.8.200 n 267…..etc …etc….”.

Così inizia il volantino distribuito nelle strade cittadine prima di esordire con “ Sono andati a rispolverare un decreto di oltre 14 anni fa, per aumentarsi lo stipendio”

Il sindaco con una indennità mensile di euro 3.306,36 e “ così a cascata il vicesindaco con euro 1.818,50, gli assessori con euro 1.487, 96”

Il titolo del volantino e’ “ Sciaccqua Rosa e viva Agnese” mutuato dal famoso proverbio campano “Fà sciacqua Rosa e bive Agnese!” , che tradotto sta per “ Far (come) Rosa (che si sciacqua la bocca) ed Agnese (che beve)! , la espressione di chi “si sciala” e vive “allegramente ed i modo disincantato” , senza preoccuparsi, comportandosi come le due non meglio identificate Rosa ed Agnese, solite frequentatici di bettole dove si davano alla buona vita ubriacandosi senza ritegno, l'una usando il vino quasi per nettarsi la bocca sciacquandosela, l'altra, Agnese, invece assumendolo copiosamente”

E poi continua il volantino” E così, mentre gli Amanteani sono alle prese con il pagamento della nuova tassa istituita dall’amministrazione comunale, la Tasi, con la Tari, la giunta Sabatino, su proposta del dr Sabatino, con il parere tecnico del dr Sabatino , con il parere contabile del dr Sabatino,e con il voto di tutta la giunta al gran completo ha deciso di aumentarsi le indennità”.

“Ma quale austerity e spending rewiew, ma quale riduzione dei costi della politica” si chiede la minoranza. E poi continua “Solo promesse elettorali, promesse da marinaio mai mantenute”

E di seguito insiste con la affermazione che nel “ tentativo patetico di tentare di giustificare l’aumento “ la giunta dichiara “ l’impegno 24 ore su 24, sabato e domenica, rinuncia agli affetti familiari, presenza punto di forza, telefoni sempre aperti, rapporto sempre più simbiotico che conferma il principio di democrazia partecipata”.

Si tratta, insiste “Insieme per la Città” soltanto di “Parole vuote ed insipide, parole prive di sostanza ed i fatti lo testimoniano. Dall’insediamento questa giunta ha varato 3 provvedimenti significativi:

  1. Istituzione nuova tassa ASI;
  2. Rinuncia alla ristrutturazione del lungomare cittadino;
  3. Aumento delle indennità di carica.

E poi conclude con la affermazione che “ La verità è che mentre i vigili precari sono a casa, gli LSU ed LPU non sanno come dar da mangiare ai propri figli, ad Amantea i negozi, i bar e le pizzerie chiudono, e cresce la disoccupazione. Nel mentre la giunta si aumenta le indennità”

Il volantino è firmato Insieme per la città: Il Gruppo consiliare.

Ricordiamo che il gruppo consiliare è formato da Sante Mazzei, Veltri Concetta e Miriam Bruno

Pubblicato in Politica

sindaco sabatinoIl Sindaco, dichiara: “Siamo impegnati 24 ore su 24 per il bene della comunità, rinunciando senza rimpianti agli affetti familiari per costruire l’Amantea del futuro”.

 

Il sindaco Monica Sabatino risponde in maniera chiara e diretta alle accuse rivolte da alcune forze politiche che hanno inteso criticare la delibera numero 163 che regolamenta le indennità in favore dello stesso primo cittadino e degli assessori.

«Ancora una volta – ha spiegato la Sabatino – abbiamo applicato quanto previsto dalla legge, mantenendo la riduzione del 50 percento per gli amministratori che svolgono altra attività lavorativa. Gli attacchi ricevuti su questa particolare argomentazione sono pura demagogia e non tengono conto di quello che è l’impegno quotidiano dei componenti della giunta e del consiglio comunale.

La sensazione è che si vada a ricercare la contrapposizione a tutti i costi, senza tenera in debita considerazione il funzionamento ed i limiti dell’ente municipale. Del resto è stato lo stesso legislatore nazionale a determinare le quote di indennità, tenendo conto delle difficoltà e delle spese che derivano dall’essere amministratore. È bene evidenziare infatti che le somme in questione non sono state decise dal sindaco o dal consigliere di turno, ma rientrano perfettamente in quelli che sono i parametri vigenti, determinati dalla legge 122/2010».

«La verità dei fatti – ha affermato il sindaco – è che da quando ci siamo insediati abbiamo fatto della presenza il nostro punto di forza. Gli amministratori sono puntualmente in comune sia nel capoluogo, sia nella delegazione di Campora San Giovanni, al di là dei normali orari d’ufficio, sabato e domenica compresi. I nostri telefoni sono sempre aperti e la collettività ne è ben cosciente, tanto che giorno dopo giorno si crea da questo punto di vista un rapporto sempre più simbiotico che conferma il principio di democrazia partecipata insita nel dna della giunta e dell’intero consiglio comunale. La somma che percepiamo come indennità va intesa dunque come mero rimborso per le spese che sosteniamo e per l’impegno che produciamo in favore della città, senza pesare assolutamente su di essa.

A tal proposito mi sembra giusto ricordare che le spese legali per il procedimento della ineleggibilità avanzato dal Movimento 5 Stelle non sono state pagate nella maniera più assoluta dall’ente municipale.

Per non  parlare delle trasferte che vengono sostenute a nostro carico. Mi auguro che dalle forze politiche che hanno criticato la delibera in questione ci sia la stessa attenzione verso quelli che sono i veri problemi che bloccano lo sviluppo di Amantea e Campora San Giovanni, quegli stessi problemi che senza se e senza ma cerchiamo di risolvere».«La nostra trasparenza – ha rimarcato la delegata del sindaco alla comunicazione, Giusi Osso – è massima. In ottemperanza alle normative vigenti abbiamo pubblicato l’ammontare delle nostre indennità sul sito istituzionale dell’ente municipale, nella convinzione che è con la sincerità che si crea il giusto rapporto di fiducia tra amministratori e amministrati. È nostra intenzione proseguire su questa strada, onorando il mandato concesso dagli elettori».

 

Ufficio stampa comune di Amantea - dottore Ernesto Pastore

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