Siamo alle solite.
I migranti ospiti della malgrado tutto si sono stancati di aspettare che l’apposita com missione rilasci l’atteso per messo di soggiorno che permetterebbe loro di andare via e di andare anche in Europa.
In realtà ognuno di loro teme che il permesso di soggiorno venga negato donde la sola possibilità di ricorrere al giudice che ove non accoltp comporterebbe il ritorno obbligatorio nella loro patria.
E’ una storia che si ripete e che viene da lontano.
D’altro canto la commissione ha bisogno di tempi che ai migranti appaiono lunghi ( ed invero lo sono) ed allora le proteste.
Da ieri pomeriggio ed ancora oggi un nutrito gruppo di migranti staziona davanti alla sede del Commissariato di Polizia.
Anche stamattina.
I migranti presenti avvertono la pressione che esiste ormai in tutta Europa. Confini che si chiudono. Rimpatri verso la Turchia. Od alternativamente immissioni facilitate verso alcuni paesi europei.
Insomma incertezze positive che si alternano ad incertezze negative, come se alla fine si trattasse di fortuna o di opportunità discendenti dalle pressioni fatte.
Ovviamente c’è qualche reazione che potrebbe anche moltiplicarsi e diventare esplosiva.
Per esempio Fratelli d’Italia che chiedono di ripristinare immediatamente l’ordine pubblico
"Premesso che il nostro partito, è impegnato con varie campagne a livello nazionale per tutelare prima gli italiani e poi per far rivedere questa politica d’immigrazione effettuata dall’attuale Governo, ma in ogni caso ci sentiamo in dovere – asseriscono i dirigenti del coordinamento cittadino di FdI - di prendere una posizione netta in merito agli ultimi eventi di protesta effettuati da soggetti extracomunitari in città per motivi di ritardo dei permessi di soggiorno o asilo politico.
Non è concepibile che venga permesso ai migranti ospiti di centri accoglienza, di uscire liberamente dai centri di accoglienza, di occupare arterie principali della città destinate al raggiungimento dell’Ospedale, di uffici pubblici, creando ingenti disagi a tutta la popolazione e impiegando anche dispendio di Forze dell’Ordine che devono poi necessariamente monitorare tali eventi.
Come Fratelli d’Italia, chiediamo che tali forme di proteste vengano immediatamente represse, con un ripristino dell’ordine pubblico immediato al fine di non creare disaggi a tutta la popolazione lametina. La politica dell’accoglienza, in ogni caso - concludono i dirigenti del partito di Giorgia Meloni - non può e non deve essere effettuata in spregio dei diritti dei cittadini italiani e delle normative italiane in materia di orine pubblico".
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Lamezia Terme
Amantea. Se c’era bisogno di un termometro che certificasse la gravità della situazione economica italiana eccolo. E’ quello che viene fuori da quanto sta succedendo ai migranti giunti in Italia agli inizi del 2011, quando la Libia era pervasa dal sacro fuoco della libertà dal dittatore e tutti gli “altri” africani , lì giunti da ogni parte del continente nero, vennero imbarcati, anche a forza, e mandati in Italia.
Finisce così l’ “Emergenza nordafrica” che aveva portato in Italia circa 50.000 persone in fuga dal nord Africa nel pieno della crisi sociale e politica di quella parte del continente africano.
Finisce così, dopo un’inedia di due anni.
Basta una circolare, l’uso delle forze dell’ordine ed il silenzio dei partiti oppressi dalla grave situazione post elezioni.
Nessun partito che difenda questi profughi.
Uno invece ( la Lega) che contesta l’Europa perché ha lasciato l’Italia sola a gestire l’emergenza profughi ed a garantire “per oltre due anni la presenza, improduttiva, sul nostro territorio, a spese dei contribuenti. Con famiglie italiane sul lastrico, il 35 per cento dei giovani senza lavoro, pensionati costretti a risparmiare sulla spesa, vigili del fuoco che hanno operato nei luoghi del sisma senza ricevere i pagamenti degli straordinari, è immorale continuare a sostenere, a piè di lista, la presenza dei profughi, nel momento in cui non ne sussistono più le ragioni”.
Non solo, ma la Lega vuole che le decine di migliaia di carcerati extra UE scontino le pene nelle carceri dei propri paesi senza gravare sullo stato italiano.
In questo contesto si muovono i profughi che hanno firmato (TUTTI) la richiesta di erogazione della “buonuscita” e che stanno andando via appena si realizza la seconda condizione e cioè il rilascio del permesso di soggiorno, sia pure di natura umanitaria, e che costituisce una specie di passaporto al movimento ed al lavoro, per avere il quale occorre che i migranti si rechino a depositare le impronte digitali per il loro riconoscimento dattiloscopico.
Tutti contenti allora? Macchè ! Se qualcuno all’insegna “dell’occhio che non vede ( i neri) cuore che non duole” si rallegra( magari silenziosamente) qualcun altro si lamenta ( in Italia chi si lamenta vuole solo soldi) perchè riceverà questa massa di persone lasciate libere, mentre prima, con la scusa di un pasto e di un letto, erano controllabili.
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