Con un semplice biglietto del treno pretendeva di imbarcarsi sull’aereo ma quando il personale dell’aeroporto ha cercato di fermarlo è scoppiato il putiferio.
Finiscono in ospedale due guardie giurate, un finanziere e un agente di frontiera.
È accaduto ieri mattina all’interno dell’aeroporto del Salento di Brindisi, davanti alla postazione d’imbarco.
Un uomo di 26 anni, originario del Burkina Faso, si è presentato al check pronto per l’imbarco su uno dei velivoli in partenza, peccato che tra le mani avesse un biglietto ferroviario.
Quando gli operatori gli hanno fatto notare che il titolo di viaggio non era quello previsto per imbarcarsi l’uomo ha cominciato a innervosirsi.
Le guardie giurate così lo hanno invitato ad allontanarsi e ad uscire dall’aeroporto.
In un primo momento il 26enne ha girato “i tacchi” e se ne è andato ma poco dopo ha tentato nuovamente di raggiungere il primo piano dello scalo brindisino da dove si ha accesso alle partenze. Immediatamente le forze dell’ordine presenti in aeroporto hanno cercato di fermarlo.
Erano, ancora, nel vano scala, quando è scoppiato il putiferio.
L’uomo si è scagliato contro gli agenti. Come una furia, con calci e pugni, ha tentato di divincolarsi per guadagnare la fuga. In pochi minuti è scoppiato il panico in aeroporto.
I viaggiatori presenti si sono spaventati, il 26enne ha dato in escandescenza urlando e scagliandosi contro gli agenti.
C’è voluto non poco per bloccare l’uomo che è stato ammanettato e portato in questura.
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E’ sempre la stessa solfa.
Falsi terreni e falsi braccianti. Di vere ci sono solo le indennità erogate dall’Inps.
Centinaia di migliaia di euro . Almeno 620.000 Euro le indennità indebitamente percepite a danno dell’Inps attraverso l'assunzione di manodopera fittizia da parte di un'impresa agricola del crotonese.
Oltre 100 i lavoratori che hanno beneficiato indebitamente di indennità di malattia, di maternità e di disoccupazione.
Le indagini hanno evidenziato l’utilizzo di falsi contratti d’affitto relativi a terreni siti non soltanto in vari centri del crotonese, nel cosentino ed addirittura nel reggino e nelle province di Brindisi e Lecce. Molti proprietari hanno disconosciuto le firme apposte sui documenti, dichiarando peraltro di condurre in proprio i terreni.
I terreni del cosentino erano per almeno il 50% superfici boscate e, comunque, per buona parte non idonei alla coltivazione.
In sostanza sono stati disconosciute circa 12.000 giornate lavorative nel periodo dal 2006 al 2011 in provincia di Crotone e per la provincia di Cosenza, il fabbisogno di manodopera da impiegare nelle coltivazioni è stato rideterminato da 7.000 a 350 giornate.
In questo modo l’azienda agricola ha indebitamente beneficiato di contributi per un importo di € 201.000.
I falsi braccianti, unitamente al titolare della impresa, sono stati denunciati, in concorso, per i reati di falso ideologico e truffa aggravata.
L’imprenditore è stato anche denunciato per il delitto di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e verrà segnalato anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la connessa responsabilità in materia di danno erariale
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Crotone