Dopo l’aggressione di martedì contro la troupe della Rai l’aggressore è stato prelevato con l’auto e portato in caserma dai carabinieri in stato di fermo. L’accusa per lui è violenza privata aggravata dal metodo mafioso
I carabinieri del comando locale si sono recati a casa sua nel quartiere Nuova Ostia e lo hanno portato in caserma.
Non è contestata al momento l’accusa di lesioni, il reato per il quale è stato inizialmente aperto il fascicolo di indagine affidato ai pm della Direzione distrettuale antimafia della procura, Ilaria Calò e Giovanni Musarò, coordinati dall’aggiunto Michele Prestipino.
Sotto la pioggia
Spada, 42 anni, è stato prelevato nell’appartamento di via Guido Vincon dove si trovava assieme ai figli ed è stato invitato ad uscire lontano dagli occhi dei bambini, affidati a un altro parente.
Non ha opposto resistenza quando è stato portato fuori sotto una pioggia battente.
Si attende ora la convalida del fermo per il trasferimento in carcere.
la violenza privata
La contestazione del reato di violenza privata potrebbe essere un escamotage per arrivare all’arresto, che scatta per pene eventuali superiori ai 5 anni.
Le lesioni sono punite fino a un massimo di tre anni e anche con l’aggravante mafiosa Spada sarebbe tornato a piede libero in attesa del processo.
La violenza invece arriva a un massimo di quattro con possibili aggravanti dell’uso di armi (lo sfollagente brandito contro giornalista e cameraman) e la forza intimidatrice di chi compie il reato, una circostanza quest’ultima che sembra scontata, data la contestuale aggravante dell’art. 7 (metodo mafioso).
Minniti: «Non esistono zone franche»
«Il fermo di Roberto Spada è la dimostrazione che in Italia non esistono zone franche», commenta il ministro dell’Interno Marco Minniti, che ringrazia la Procura della Repubblica di Roma e l’Arma dei Carabinieri.
Dal web
Il Fermo
Le botte
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Ostia è andata alle elezioni.
Ostia, dove imperano il racket, l’usura, il traffico di stupefacenti, le estorsioni, le gambizzazioni, gli affari sporchi sulle spiagge, le intimidazioni e finalmente uno scioglimento per infiltrazioni mafiose nella macchina amministrativa
Ostia, dove, come dice Alfonso Sabella, magistrato antimafia e (per poco) assessore capitolino alla legalità “la mafia si respira per le strade come nella Sicilia degli anni ’80, non c’e’ bisogno di sentenze passate in giudicato”.
Ostia, dove in campagna elettorale i candidati preferiscono parlare di altro e non di mafa
Ostia, dove vanno a votare solo il 36,15% degli elettori
Ostia dove
Giuliana Di Pillo (M5S) 30,21%
Monica Picca (Fdi, Forza Italia, Liberi, Picca presidente, Noi con Salvini) 26,68%
Athos De Luca (Pd) 13,61%
Luca Marsella (Casapound, Assotutela, Cittadini del X municipio) 9,08%
Don Franco De Donno (Laboratorio civico X) 8,61%
Andrea Bozzi (Un sogno comune, Ora) 5,54%
Eugenio Bellomo (Sinistra Unita) 3,61%
Giovanni Fiori(Popolo della famiglia) 1,34%
Marco Lombardi (Noi del X municipio) 1,32%
Ora al ballottaggio andranno il M5s ed il centro destra.
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Parliamo di Roberto Rabboni un docente di Chiaravalle che ha fatto un voto, quello di consegnare una statuetta della Madonna di Loreto a papa Francesco.
Ma insieme porterà direttamente e personalmente a papa Francesco le lettere che gli italiani gli affideranno.
E’ partito alle 07 dell’11 giugno dal sagrato della Basilica della Santa Casa di Loreto per giungere a piedi a Porto Recanati
La statuetta della madonna di Loreto è stata benedetta da monsignor Tonucci
Da Porto Recanati inizia un percorso di 2000 chilometri ( 1200 miglia marine) in canoa, circumnavigando l'Italia fino a Ostia Lido dove dovrebbe arrivare per il 20 agosto , mare e tempo permettendo.
Viaggia con una canoa biposto
Nel corso del lungo viaggio Rabboni viene accompagnato e scortato di volta da soci delle varie sedi della Lega Navale, secondo un radicato spirito di comunione e condivisione.
Rabboni nel viaggio di oggi con il mare mosso è stato accompagnato da 2 unità della Guardia Costiera fino al suo arrivo nel porto di Amantea.
Non è stata una tappa facile. Il mare era mosso ed il vento contrario.
Ad accoglierlo al porto il presidente della lega navale Saverio Magnone accompagnato dal socio Roberto Ianni Palarchio.
Sul tardi è giunto anche l’assessore al Porto Gianluca Cannata ed il dr Andrea Ianni Palarchio
Presenti anche gli Uomini della Guardia Costiera di Amantea e della capitaneria di Vibo. Tra gli altri il M.llo LA GAMBA e il Capo PETRACCA che hanno fatto gli onori di casa ed il Tenente di Vascello Antonello RAGADALE
A consegnare un lettere per papa Francesco l’amico geometra del Comune di Amantea Pino Curcio.
E poi istintiva la riflessione “ Come avrebbe fatto Roberto Rabboni se avesse trovato chiuso il porto? “
Impossibile la risposta , ma per chi ha fede il pensiero che "dall’alto qualcuno abbia remato per farlo aprire" è stato forte
Ora Rabboni resta ad Amantea da dove domani spera, tempo e mare permettendo, di ripartire.
La città di Amantea, da sempre fedele della Madonna, gli formula nostro tramite gli auguri da porgere a Papa Francesco ed a Rabboni gli auguri di una felice riuscita del suo voto.
Rabboni arriva nel porto di Amantea
Rabboni al pontile toglie l'acqua
Rabboni canoa a secco
Il Gruppo Magnone Curcio secondo canoista, Cannata, Rabboni, La Gamba
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