BANNER-ALTO2
A+ A A-

«Ma da oggi ci sarà un prima-di-Genova e un dopo-Genova».

Almeno questo è quello che ci aspettiamo un po’ tutti.

Gli italiani ora sanno che i ponti possono cadere e fare morti.

E per questo sono nate – e speriamo che rimangano nel tempo- sane paure che in ducono giuste e riflessioni.

Ora in tutto il mondo, Amantea compresa, la gente alza gli occhi e guarda lo stato del cemento delle travi dei ponti.

Le foto di questo articolo ci sono state inviate da un cittadino amanteano.

Non è un ingegnere ( almeno così sembra) che ha dalla sua gli studi tecnici capaci di suggerirgli le condizioni di reale pericolo di un ponte o di una casa.

No. E’ un cittadino come me e voi che ora, quando passa sotto un ponte, alza gli occhi e fotografa lo stato delle travi e delle colonne

E queste foto ce le ha inviate perché noi si possa mostrarle.

Stando a quanto ci è stato riferito si tratta del ponte sul CAlcato

Oggettivamente i ferri sono esposti , probabilmente gonfiati dalla ruggine.

Non sappiamo se la situazione sia pericolosa e quanto.

Certo è che oggi sotto il ponte non c’erano auto parcheggiate.

Invitiamo l’amministrazione comunale a far eseguire – se lo ritiene- adeguati controlli all’Anas, magari accompagnati da tecnici comunali od incaricati dal comune.

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del presidente dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Cosenza, dopo il crollo del Ponte Polcevera di Genova.

“La lezione del ponte Polcevera

 

 

Il crollo del ponte progettato dall'ing. Morandi a Genova, realizzato nel 1967, è davvero una lezione fin troppo severa, ma dalla quale è quanto mai necessario trarne i dovuti insegnamenti per fare in modo che simili tragedie non debbano ripetersi.

Ritenere il collasso strutturale imputabile ad un errore di progettazione è frutto di analisi estremamente superficiali, atteso che un'opera di quella fattispecie ha assolto il suo dovere per 50 anni, nonostante carichi di esercizio estremamente gravosi e prolungati nel tempo.

Tuttavia sfugge ai più - sopratutto ai "tecnici" dell'ultim'ora che nulla hanno a che fare con l'ingegneria, ma avidi di visibilità mediatica - il fatto che qualsiasi struttura ha una sua vita dinamica, si comporta come una macchina soggetta a degrado e usura nel tempo, e che per farla funzionare correttamente ha bisogno di cura e manutenzione, sopratutto se avanti negli anni.

Il problema della vetustà del patrimonio edilizio è un problema che negli anni a venire avrà una evidenza sempre maggiore, e riguarderà non solo le grandi opere infrastrutturali, ma anche le nostre abitazioni rispetto alle quali abbiamo le stesse responsabilità che hanno i gestori delle opere oggi sotto accusa.

Come ingegneri abbiamo il compito di sensibilizzare la politica, le istituzioni, i cittadini, su questa problematica e suggerire soluzioni non solo tecniche ma anche legislative e programmatiche di lungo periodo.

Questo è quello che faremo come abbiamo sempre fatto, anche di recente, nella concertazione di norme regionali che consentano procedure rapide per la definizione dei procedimenti edilizi.

Uno dei problemi reali, in questa triste storia del ponte di Genova, è infatti il tempo trascorso tra la programmazione degli interventi di retrofit strutturale e l'attuazione degli stessi.

Lo snellimento delle procedure amministrative è fondamentale così come lo è la questione delle competenze che, in campo strutturale,oggi sono sempre più specialistiche.

Noi ingegneri siamo pronti a queste sfide che fanno già parte del presente, ma occorre che le istituzioni accettino un confronto serio, diretto e approfondito ormai non più procrastinabile.

Ing Gallo Presidente Ordine Ingegneri Cosenza

Pubblicato in Cosenza

Da Europatoday:

“La Commissione risponde a Salvini che aveva puntato il dito contro Bruxelles: "Sui vincoli c'è la flessibilità che può essere usata per la manutenzione delle infrastrutture".

 

 

Oettinger: "In sette anni l'Italia ha ricevuto 14,5 miliardi di fondi comunitari per strade e treni"

L'Unione europea rispedisce al mittente le accuse del vicepremier Matteo Salvini che, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova che ha causato la morte di 39 persone, aveva puntato il dito contro “i vincoli europei che ci impediscono di spendere soldi per mettere in sicurezza le autostrade”. "Per quanto riguarda la responsabilità sulla sicurezza delle infrastrutture stradali sul Trans-European transport network (Tent)", di cui ponte Morandi fa parte, "nel caso sia gestita da un operatore privato, è il concessionario ad avere la responsabilità della sicurezza e della manutenzione della strada", ha dichiarato un portavoce della Commissione europea rispondendo a una domanda sul tema.

Il ponte crollato a Genova, ha aggiunto, “è una infrastruttura che deve rispettare precisi requisiti stabiliti dalla direttiva del 2008 sulla sicurezza stradale e dai regolamenti delle reti Ten-t”, e “portare avanti le procedure previste è responsabilità delle autorità nazionali”.

La flessibilità sui vincoli

Parlando poi dei vincoli europei il portavoce ha ricordato che "le regole fiscali concordate" a livello Ue "lasciano la flessibilità a qualsiasi Stato di fissare le proprie specifiche politiche prioritarie e questo può essere lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture”, poi “c'è flessibilità, nell'ambito del Patto di stabilità, e l'Italia è stato uno dei principali beneficiari di questa flessibilità".

I fondi per strade e ferrovie

L'Italia inoltre ha ricevuto in totale dall'Ue 14,5 miliardi di euro dall'Unione europea per strade e treni negli ultimi sette anni: 2,5 dai fondi regionali, 12 miliardi da EuInvest, a cui si aggiunge il via libera di Bruxelles a fondi nazionali per 8,5 miliardi destinati in parte proprio a Genova.

Lo ha scritto sul suo profilo Twitter il commissario Ue al Bilancio, Guenter Oettinger.

“È molto umano cercare qualcuno a cui dare la colpa quando succedono tragedie terribili come quella di Genova" scrive il commissario invitando però a "guardare ai fatti".

In un altro post il commissario aveva affermato anche che "sarà molto importante capire cosa è successo per evitare altri disastri di questo tipo.

Confido che le autorità italiane prendano le misure necessarie".

Ndr Che confusione!

Foto Ansa

Pubblicato in Mondo
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy