I colletti bianchi sono diventati più pericolosi delle coppole.
Per il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, «prima ancora della politica e della ’ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione».
Dopo aver seguito gli ’ndranghetisti nelle boscaglie dell’Aspromonte durante la stagione dei sequestri di persona, ricostruito le rotte del narcotraffico fino al Sudamerica, ora il magistrato, che da quasi trent’anni vive sotto scorta, punta su chi siede sulle comode poltrone degli uffici appena inaugurati della Cittadella regionale.
«Ci sono direttori generali - ha spiegato intervenendo a una manifestazione a Reggio Calabria - che da vent’anni sono nello stesso posto, e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso».
Un centro di potere cresciuto sulle spalle di «una politica debole che non ha la forza e la preparazione tecnico-giuridica per affrontare il problema della gestione dei quadri.
Per amministrare la cosa pubblica basterebbe un po’ di buon senso - ha detto ancora Gratteri - ma la parte procedurale dei meccanismi di appalto è governata da un centro di potere che è lì da sempre. Anche per questo quando mi hanno proposto di candidarmi ho detto di no».
Ma Gratteri lo sa che questa situazione è figlia della disattenzione delle Procure che hanno tollerato ogni cosa creando così una casta di intoccabili.
E ci fermiamo qui per evitare reazioni eccessive da parte degli intoccabili
Ma va anche detto che gli intoccabili sono anche figli della mala politica che nomina la burocrazia, che assume senza concorsi, che tollera comportamenti illeciti e simil illeciti, che non ha il coraggio di licenziare gli incapaci, che vive dei voti che la burocrazia gli porta, eccetera.
E questo fenomeno di sfilacciamento della morale, dell’etica man mano pervade la intera comunità che disattende sempre più le regole e le leggi e nessuno sembra accorgersene.
Ridicolo è che la politica da ragione a Gratteri
Quasi a dire : hai visto non siamo noi i cattivi, ma loro!
Ma tutti sanno che la politica, soprattutto quella regionale, non se la guasta con la burocrazia che è capace insieme alla massoneria di orientare se non di decidere i risultati elettorali.