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Pietro Bellantoni su il corriere della Calabria annuncia la cacciata di Sergio Tempo dal ruolo di revisore per aver svelato lo scandalo Corap.

Ecco il testo: In Calabria se denunci le anomalie del sistema non vieni promosso, vieni epurato.

È la storia del revisore unico del Consorzio unico per lo sviluppo industriale calabrese, “cacciato” dopo aver rivelato anomalie legate alle consulenze esterne, l’esistenza di bilanci «falsi», l’illegittimità del contratto dei dipendenti e la gestione “allegra” della commissaria Rosaria Guzzo.
L’esperienza di Sergio Tempo al Corap si è chiusa anzitempo, con un decreto di revoca firmato dal governatore in persona, Mario Oliverio. Un provvedimento che non mancherà di far discutere, visti i circostanziati esposti che l’esperto contabile aveva presentato negli ultimi mesi a diverse procure. Un atto che sa di rimozione interessata, anche se mascherata da un cavillo. Questo: Tempo non avrebbe «dimostrato», nelle «forme richieste», di possedere un’adeguata esperienza professionale specifica, come definita dall’avviso pubblico al quale ha partecipato. Gli «approfondimenti istruttori» avrebbero infatti certificato che la sua esperienza «è inferiore ai 5 anni come previsto nel bando».
La cosa strana, tuttavia, è che la Regione si è accorta della presunta mancanza dei requisiti di Tempo dieci mesi dopo la sua nomina (avvenuta a marzo, per sorteggio pubblico) e, particolare non trascurabile, a poche settimane dalle sue denunce alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti.

La revoca trae origine dal “ricorso” presentato dal secondo classificato nel verbale di sorteggio, Rocco Nicita, che aveva presentato istanza di revisione con tanto di controdeduzioni che dimostrerebbero l’“inadeguatezza” al ruolo di Tempo. Preso atto della relazione del responsabile per la verifica delle controdeduzioni, a Oliverio non è quindi rimasto altro da fare che revocare Tempo e nominare Nicita, con un decreto firmato lo scorso 22 dicembre. Ma chi è Rocco Nicita? Oltre a essere un esperto contabile, il nuovo revisore del Corap originario di Casignana vanta anche parentele di un certo peso politico. È infatti cugino acquisito di Sebi Romeo, attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale e fedelissimo del governatore.  

Solo coincidenze, probabilmente. Così come sarà in virtù di sfortunate combinazioni che Tempo oggi si ritrova senza quell’incarico che, forse, aveva svolto con troppo zelo rispetto ai canoni in voga alla Cittadella di Catanzaro.

L’ex revisore probabilmente comincia a essere inviso ai piani alti della Regione già dallo scorso ottobre, quando firma due esposti che svelano presunte illegittimità su affidamenti e proroghe di incarichi professionali e sul contratto collettivo aziendale 2016-2018. Tempo passa al setaccio l’elenco dei consulenti e scopre che in due casi «non risulta una puntuale ricognizione sull’assenza di strutture organizzative o professionalità interne all’ente tali da poter svolgere i medesimi compiti affidati all’esterno». L’adozione dei due decreti, inoltre, «rileva l’illegittimo affidamento e proroga di incarichi professionali, senza l’espletamento di una preventiva procedura comparativa». L’esposto viene inviato alla Corte dei conti, all’Autorità nazionale anticorruzione e alla Procura di Catanzaro.
La seconda denuncia riguarda invece il contratto per i dipendenti non dirigenti. Tempo esprime più di una perplessità sulla bozza di documento e chiede «una dettagliata relazione tecnico-finanziaria e una relazione illustrativa». 

Il commissario Guzzo non solo non risponde ai rilievi, ma anzi approva con decreto il contratto collettivo senza il parere «vincolante» del revisore.

Ma la vera sconfessione dell’operato dei vertici Corap arriva con la relazione del 20 novembre, nella quale Tempo evidenzia l’incapacità del Consorzio di pagare le utenze e i fornitori e la presenza di bilanci non attendibili.

Secondo il revisore, «il mancato reciproco allineamento dei valori in bilancio tra Corap e Regione Calabria rende il bilancio non veritiero, e quindi falso».

La cronologia dei pagamenti dei debiti dell’ente, inoltre, avverrebbe «in maniera del tutto discrezionale e senza la necessaria trasparenza tipica di un ente pubblico economico, partecipato per la quasi totalità delle quote da pubbliche amministrazioni». La situazione di «evidente squilibrio» economico del Corap, a parere dell’ex revisore, sarebbe stata «ulteriormente aggravata» da una «poco prudente azione amministrativa», fatta di «assunzioni/riassunzioni, trasformazione di contratti part-time a tempo pieno, generosi adeguamenti contrattuali, affidamenti di facili incarichi di collaborazione/consulenze». E tutto questo sarebbe avvenuto proprio mentre i dipendenti dell’ex consorzio di Reggio Calabria aspettavano il pagamento di 14 mensilità arretrate.
Il caso più emblematico messo in luce dall’ex revisore è quello relativo al contratto del consulente Michelangelo Bagnato, “assunto” con il compito di scrivere lo statuto e i regolamenti del nuovo ente, nato dalla fusione dei cinque ex Consorzi provinciali. L’incarico, inizialmente di soli tre mesi, è stato prorogato per un tempo imprecisato, per un compenso di 2mila euro al mese. Un prolungamento che ha portato il revisore alla conclusione che «il commissario straordinario non abbia nessun interesse alla redazione della suddetta bozza di statuto».

Stesso discorso per altri «atti fondamentali» tra cui il bilancio e il Piano industriale, fermi al palo da mesi. 
Per Tempo, insomma, le inerzie del commissario Guzzo stavano compromettendo fortemente il funzionamento dell’organo che dovrebbe contribuire in modo decisivo allo sviluppo del sistema industriale regionale. Ma ora va tutto meglio: il governatore ha rimosso il problema. 

Pubblicato in Primo Piano

foto listaUn intervento chiaro. La lista Rosa Arcobaleno fa quadrato: non solo difende il sindaco Monica Sabatino, ma polemizza con coloro che indossano la divisa da alleati per svolgere poi il ruolo di oppositore.

 

 

«Ci rivolgiamo – rimarcano gli eletti della maggioranza – ai segretari del Partito democratico e della componente giovanile del movimento Enzo Giacco e Stefano Spina. La politica prevede che i problemi vengano discussi nelle sedi opportune.

Leggiamo la richiesta di convocare un consiglio comunale per affrontare la questione dei debiti, ma non possiamo non evidenziare che un segretario dovrebbe essere presente allo svolgimento delle pubbliche assemblee.

Lo esige il ruolo svolto, ma lo pretende anche il rispetto per la Politica. Eppure non ci sembra di aver visto i volti di Giacco e Spina durante lo svolgimento dell’ultimo consiglio.

Né a quest’ultimo né a tanti altri in passato. Da quello che leggiamo, invece, notiamo una preoccupante vicinanza con alcuni esponenti dell’attuale minoranza, con i quali non sono mancati corrispondenze significative proprie in occasione delle ultime consultazioni elettorali.

Come segretario di partito, nel quale si riconosce un’ampia parte di questa maggioranza, Giacco avrebbe potuto dare seguito in primis ad un confronto in seno alla sezione. Ha preferito invece percorrere altre strade. Ne trarremo le dovute conseguenze, cercando di capire quale sia il movimento politico che dirige, tanto che non è stato dato ancora avvio alla campagna referendaria e non stata espressa alcuna posizione in merito. Illustreremo quanto prima nelle sedi opportune le soluzioni individuate al problema che l’assessore al bilancio Sergio Tempo non sapeva nemmeno che esistesse.

 

E su questo atteggiamento sapremo come intervenire.

Siamo coscienti che si deve governare in squadra e che il protagonismo dei singoli è da evitare in maniera più assoluta. Troppe volte l’assessore Tempo ha scaricato le proprie responsabilità sugli altri, come se il referente di un determinato organismo non sia responsabile di ciò che accade al suo interno. È successo in passato con la Tari prima, con la vicenda dei mutui poi, si è ripresentato adesso con il Ministero dell’economia e finanza. Non dovrà più accadere in futuro. Siamo coscienti di quanto sia complicato governare.

 

Quotidianamente ci assumiamo le nostre responsabilità senza tirarci indietro e rispondendo alla comunità nella sua interezza. Tutta la maggioranza è solidale con il sindaco Monica Sabatino per questa ennesima vicenda giudiziaria che la vede incolpevole protagonista.

Già nel recente passato le aule di tribunale ci hanno dato ragione. Attendiamo il normale decorso della giustizia nella consapevolezza che Monica Sabatino, oggi più che mai, è il nostro sindaco, ma è soprattutto un esempio di lealtà e di correttezza amministrativa. Siamo al suo fianco senza alcuna esitazione».

Lista Rosa Arcobaleno

Pubblicato in Politica

Occorre fare il punto sulla situazione delle dimissioni dalla carica di assessore di Gianfranco Suriano.

Cominciamo dal testo delle stesse:

“Caro Sindaco, dopo un’attenta valutazione e riflessione sono giunto alla conclusione di dover rassegnare, con decorrenza immediata, le mie dimissioni dalla carica da Assessore con delega delle funzioni in materia di “Servizi Sociali – Cooperazione sociale e del lavoro - Infrastrutture sportive – Delega alla firma in sostituzione del Sindaco f.f.” conferitemi con atto n°16595 del 15.10.2013.

Tale decisione nasce dalla consapevolezza piena di aver constatato che non esistono più le condizioni politiche amministrative che sono state alla base della lista Primaverae che, nei primi anni ha consentito all’Amministrazione guidata dall’amico Francesco Tonnara di cogliere importanti risultati amministrativi e, soprattutto, di ricostruire l’immagine dell’intera città e non solo.

Seppur breve, questo periodo appena trascorso come Assessore è stato per me un periodo di intensa attività istituzionale nel quale credo di aver degnamente rappresentato il nostro Comune.

Naturalmente continuerò a ricoprire il ruolo di Consigliere Comunale.

Una parola di ringraziamento verso i dipendenti tutti per la preziosa collaborazione prestata.

Ti ringrazio per la fiducia accordata. Con stima (Gianfranco Suriano)”

NdR: Incomprensibile per l’uso del politichese, ma la cosa grave è che Suriano dice che non esistono più le condizioni politiche amministrative che sono state alla base della lista Primavera.

Ha ragione Suriano? La maggioranza attuale è lontana dagli impegni originali della Lista Primavera?

Continuiamo con la presa di posizione del segretario Aloe il quale ha afferma che :

“Con riferimento alla gravissima vicenda politica e non solo, che ha interessato e sta interessando l’ex assessore Gianfranco Suriano, al quale rinnovo il mio affetto e la mia stima personale, è in corso, come già comunicato dall’amico Pasquale Ruggiero, un ampia e approfondita valutazione tra il Gruppo consiliare dell’UDC e i massimi dirigenti del Partito locale. Con ogni probabilità ad iniziare dalla prossima settimana verranno convocati tutti gli amici iscritti all’UDC per assumere come sempre, responsabilmente e nell’interesse della nostra comunità, ogni opportuna e conseguente decisione.

Il Segretario di Sezione dell’UDC di Amantea Giovanni Aloe”

NdR: Le dimissioni di Gianfranco Suriano, non sono, quindi, un fatto personale, bensì un fatto politico e come tali saranno trattate. Si conferma così da un lato il fatto che esiste l’UDC e dall’altro la utilità dei partiti( leggi Carratelli)

Che cosa ne pensa il sindaco

Ecco la posizione politica del sindaco ff Michele Vadacchino che non solo respinge con vigore le dimissioni di Suriano, ma, nel rinnovargli stima e fiducia, dichiara di comprendere lo stato d’animo ed il tormento interiore dell’ex assessore.

Anzi chiarisce che il suo rientro in giunta risponde ad una esigenza da parte della comunità e dell’amministrazione.

Suriano, quindi, non è solo assessore della giunta, ma della città!

NdR Un chiaro invito a rientrare non per la tenuta della coalizione ma per rispetto della città!

E che la vicenda abbia connotazione esclusivamente politica lo ribadisce l’assessore Tempo che non è certamente un UDDICCINO!

Poi la chiosa finale dell’assessore Tempo:” ….sia per le conseguenze che tale iniziativa( le dimissioni) potrebbe avere sugli equilibri già instabili delle forze di maggioranza ancora in essere. In un momento così difficile e delicato di crisi etica e di valori, prima che economici e politici, occorre cercare un minimo di serenità, non anteponendo velleità politiche private al bene comune”.

NdR. Ed ecco che emerge la verità. Si tratta di velleità personali che inducono Tempo a suggerire di “fare un passo indietro” e non solo a Suriano.

Chi è mai questo altro a cui Tempo suggerisce un passo indietro?

Chi è la causa dlle dimissioni di Suriano?

Quali le ragioni del litigio?

Pubblicato in Primo Piano
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