C’era mezza Amantea a Catanzaro ieri 19 gennaio presso il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, per trovare una soluzione al problema di Coreca.
Parliamo del sindaco di Amantea Monica Sabatino, degli assessori Tempo, Cannata, Rubino e Pati, del consigliere comunale Giusi Osso, dei rappresentanti del consiglio di frazione di Campora San Giovanni e delle associazioni ambientaliste.
Anche a Catanzaro è continuato lo scontro di posizioni
Da un lato il progettista Borsani “forte” dei risultati tecnici della indagine che confermano la proposta della barriera emersa , alta 2 metri sul livello del mare, quasi a chiudere la linea dell’orizzonte, ed il rimpolpamento della spiaggia con addizione di inerti dell’Oliva.
Dall’altro le associazioni ambientalistiche ed i portatori di interessi locali che cercano una soluzione che non offenda l’immagine dei luoghi.
Terzium non datur
Ed invece Fare Ambiente suggerisce una soluzione. Ecco il comunicato stampa:
”Esistono soluzioni efficaci, economicamente sostenibili e quasi del tutto prive di impatto ambientale per contrastare in maniera pressoché definitiva il fenomeno dell’erosione costiera lungo il litorale di Amantea ed in particolare nell’area di Coreca, dove la scogliera rappresenta un tesoro da difendere e valorizzare, e non da violentare”.
E’ quanto ha affermato Antonio Iaconetti, responsabile del Movimento ecologista europeo FareAmbiente, che ha partecipato a Catanzaro alla riunione operativa convocata presso il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, con l’obiettivo di individuare le strategie migliori da adottare per salvaguardare il litorale del basso tirreno cosentino. All’incontro, oltre ai funzionari regionali Siviglia ed Iritano, erano presenti il sindaco di Amantea Monica Sabatino, gli assessori della cittadina tirrenica Tempo, Cannata, Rubino e Pati, il consigliere comunale Giusi Osso, i rappresentanti del consiglio di frazione di Campora San Giovanni e delle associazioni ambientaliste.
Tuona Iaconetti:
“Per anni abbiamo assistito ad uno scempio indegno, con costose soluzioni tampone e cumuli di massi posizionati sulla costa, che hanno prodotto il duplice effetto di accentuare il fenomeno erosivo e di produrre effetti devastanti sotto il profilo dell’impatto paesaggistico.
Adesso ancora una volta si insiste per procedere al posizionamento di nuove barriere nello spazio antistante le spiagge di Amantea. Si tratta di una soluzione inaccettabile, già respinta dal consiglio comunale”.
Poi aggiunge Iaconetti: “Questo progetto scellerato va completamente accantonato. L’erosione costiera può essere contenuta adottando sistemi innovativi, già sperimentati altrove, a basso impatto ambientale e che non si ripercuotono sui panorami da cartolina che offre il litorale di Coreca e sul fascino di una costa che rappresenta una ricchezza per tutto il territorio”.
Infine la soluzione conclude Iaconetti :” La nostra proposta è che si indìca un bando internazionale al fine di selezionare le soluzioni più compatibili con lo stato dei luoghi, non invasive ed in grado di mitigare gli effetti erosivi e allo stesso tempo di salvaguardare la bellezza della scogliera di Coreca e degli altri tratti del litorale amanteano».
Cosenza 19 gennaio 2015 Fare Amabiente Avv. Antonio Iaconetti
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Politica
Antonio Iaconetti, responsabile regionale della Calabria di FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«L’arte, la cultura, i musei, i tanti siti di interesse storico-archeologico sono per la Calabria una ricchezza inestimabile, un patrimonio che non va disperso ma che va tutelato, recuperato, reso fruibile affinché possa diventare uno dei volani di sviluppo della nostra regione.
Ne avevamo piena consapevolezza anche prima della ricerca condotta e resa nota dal Censis che, tuttavia, non può che incrementare i sentimenti di amarezza e di profondo rammarico che ci pervadono per le tante opportunità offerte dal settore dei beni culturali e paesaggistici e che la classe dirigente non ha saputo cogliere.
Per questo auspichiamo che il prossimo governo regionale sia meno miope di quelli che si sono alternati negli ultimi anni.
Auspichiamo che la politica la smetta di spendere soldi a pioggia senza alcuna ricaduta benefica sul territorio ed investa risorse ed energie per la realizzazione di un piano integrato di interventi in grado di imprimere una vera e propria svolta in questo settore, decisiva per produrre ricchezza e creare occupazione e crescita economica».
15 ottobre 2014
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Economia - Ambiente - Eventi
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato di Antonio Iaconetti coordinatore del movimento ecologista Fareambiente:
“Da più giorni si parla di un rimpasto della Giunta Regionale della Calabria. Dobbiamo purtroppo constatare come il Presidente Scopelliti invece di rinvigorire l’azione politica dando spazio a nuove forze pensi a sistemare gli amici che dopo le ultime elezioni politiche sono rimasti fuori dal Palazzo.
Si sta vanificando una buona occasione per aprire e dare spazio al mondo delle associazioni e della società civile.
Siamo costretti ad assistere ai soliti bizantinismi della politica sempre più casta di privilegiati così come dimostrano le ultime notizie sugli scandali sull’utilizzo dei fondi dei gruppi regionali.
C’è chi si diverte a Monte Carlo a nostre spese mentre ci sono famiglie di Calabresi che, secondo il rapporto elaborato dalla Caritas hanno raggiunto soglie di povertà tra le più alte in Italia, stentano a garantirsi un tozzo di pane.
Noi-continua Iaconetti- intendiamo la politica come servizio e che come tale non tende alla ricerca del proprio successo ma, per dirla con Don Sturzo, “alla promozione autentica del popolo e allo sviluppo della sua libertà, attraverso l’innalzamento culturale e spirituale, il miglioramento delle condizioni di vita e l’affrancamento da condizioni di sfruttamento”.
I nostri politici- conclude Iaconetti- se lo ricordino !!!.
Cosenza, 05.04.2013 Fare Ambiente, Coordinamento Regionale Avv. Antonio Iaconetti
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Calabria
Riceviamo e pubblichiamo
Roma. “In un momento così delicato per l'economia italiana, esiste pericolo che le tematiche ambientali vengano relegate in second'ordine con serio rischio per il territorio e per la salute pubblica, per cui è necessario rafforzare e allargare la presenza degli ambientalisti in parlamento, specialmente dei sostenitori di un ambientalismo responsabile e sostenibile”.
Questo l'appello del comitato scientifico di FareAmbiente – Movimento ecologista europeo al presidente e al segretario del pdl Silvio Berlusconi e Angelino Alfano.
“Inoltre, proprio dalle tecnologie 'green' possono venir fuori nuove opportunità di lavoro e di sviluppo per l'economia italiana, basti pensare all'opportunità per l'industria automobilistica con la diffusione delle auto elettriche, la cui legge attuativa è stata promossa proprio da membri di FareAmbiente, o dall'applicazione delle nuove tecnologie cosiddette 'smart' per il risparmio energetico, prima di tutte la domotica”.
Questo appello è firmato da intellettuali e da illustri accademici delle università di Napoli, Pavia, Bari, della Calabria, del Sannio, di Palermo, dell'Aquila e di Roma come Domenico Amirante, Andrea Buondonno, Giovanni Cordini, tra l'altro presidente del club giuristi dell'ambiente, Giuseppe Scialla, Nicolò Costa, Orazio Mainieri, Donato Forenza, Girolamo Cusimano, Gianfranco Totani, Francesco Gallo, Francesco Sisinni, rappresentanti della società civile, come Salvo Iavarone, presidente Asmef e il noto filosofo e scrittore Marcello Veneziani.
Il coordinatore regionale della Calabria di FareAmbiente Antonio Iaconetti poi afferma che
“La prossima classe dirigente del Paese dovrà mettere le problematiche dell’ambiente ai primi punti dell’agenda politica. Per questo auspichiamo che i partiti spieghino nel loro programma elettorale quale tipo di modello ambientale intendono promuovere, se quello sostenibile, supportato da dati scientifici ma che non pregiudica lo sviluppo e la creazione di nuove opportunità occupazionali, o quello del diniego a tutti i costi che rallenta la ripresa dell’economia e inibisce la crescita.
In Calabria in particolare investire nell’ambientalismo sostenibile può essere una delle chiavi per la promozione dello sviluppo e la valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche del territorio. Su questi temi è necessario aprire un dibattito preventivo, per capire quali siano le posizioni in materia da parte degli aspiranti parlamentari calabresi, affinché gli elettori abbiano gli elementi necessari per costruirsi un’opinione e regolarsi di conseguenza al momento di esprimere la loro preferenza”.
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