BANNER-ALTO2
A+ A A-

Il senatore Caridi resta in carcere

Vota questo articolo
(0 Voti)

Caridi era finito in manette dopo l’inchiesta “Gotha”

Lo ha deciso il tribunale del Riesame

Secondo il riesame a carico del senatore Antonio Stefano Caridi « gli indizi di colpevolezza che lo inquadrano al servizio della 'ndrangheta unitariamente intesa, con un ruolo di partecipe, dato che egli è consapevole e prende parte ad un più ampio piano criminale ideato da Paolo Romeo, che prevede la collocazione nelle istituzioni di uomini disposti a seguire le sue direttive, sono gravi e concordanti ».

Secondo i giudiciil politico era consapevole di essere parte di un progetto di alta mafia che prevedeva burattini istituzionali obbedienti, «prontamente eliminati dal circuito politico» se avessero deciso di «uscire dal seminato», ma per i quali – si legge nel provvedimento - «si fossero ben comportati era prevista una sicura ascesa politica, come di fatto accaduto nel caso di Caridi, eletto nel 2013 Senatore della Repubblica».

Ma, sempre per i giudici, «l'appoggio elettorale fornito dalle cosche è solo un elemento del più ampio quadro indiziario, che configura perfettamente l'adesione e la partecipazione del ricorrente ad un sodalizio criminale che può essere indifferentemente inteso come quello facente capo alla direzione organizzativa e strategica della cupola, alla 'ndrangheta federata unitariamente intesa, che d'altra parte fanno parte dello stesso insieme criminale».

Ed insistono i giudici dalla fine della seconda guerra di ‘ndrangheta la ‘ndrangheta reggina si è infatti dotata di organismi di vertice in grado di sovrintendere e coordinare le attività di tutti i clan.

E non bisogna essere necessariamente affiliati ad una singola locale per essere considerati degli affiliati a tutti gli effetti.

Questi rapporti sono stati confermati anche da collaboratori di giustizia già da tempo ritenuti attendibili da diversi tribunali come Nino Fiume, Salvatore Aiello, Giovambattista Fracapane, Consolato Villani e persino Giacomo Lauro, che di Caridi dice addirittura che è affiliato al clan De Stefano.

Nonostante l’impegno dei legali del senatore, che hanno fatto di tutto per demolire la figura dei diversi pentiti e rendere inutilizzabili le loro dichiarazioni, le loro parole – tutte riscontrate dalle puntuali indagini del Ros – per il tribunale hanno un peso non indifferente.

Inoltre, – evidenzia il Riesame – il disinvolto atteggiamento di Caridi nel disporre a richiesta di questo o quel compare assunzioni in aziende pubbliche e municipalizzate non ha fatto altro che confermare le parole dei collaboratori.

In una terra piegata dalla disoccupazione, un posto di lavoro serve a cementare un rapporto ancor più di qualsiasi giuramento.

Secondo i giudici , i posti di lavoro nel tempo gestiti dal politico non possono essere letti come un “banale” episodio di malcostume, ma un modus operandi attraverso la strumentalizzazione dei propri incarichi politici», che connota «coscienza volontà di un'azione diretta a consolidare e protrarre il predominio dell'egemonia mafiosa non solo nel territorio reggino, ma anche presso più alti luoghi istituzionali».

E poi – si legge nel provvedimento - «Come se non bastasse al già elevato quadro di gravità indiziaria si aggiungono le dichiarazioni del coindagato Alberto Sarra, che già in sede di interrogatorio di garanzia riferiva che "tolto Paolo Romeo, dal panorama politico reggino le figure come Giuseppe Scopelliti, Umberto Pirilli, Pietro Fuda, Giuseppe Valentino e Antonio Caridi non sarebbero esistite».

Sono solo dei golem – dice Sarra e concordano i giudici- chiamati ad operare sulla base di istruzioni che altri hanno scritto per loro.

Ma adesso che la magistratura ha strappato quel foglietto, hanno smesso di camminare.

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Sito web: www.trn-news.it

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove è consentito

BANNER-ALTO2

I Racconti

Meteo - Reggio Calabria

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy